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Torna al cinema 4 mosche di velluto grigio di Dario Argento in versione restaurata 4k

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Il film cult di dario argento, 4 mosche di velluto grigio, torna nelle sale con una nuova versione restaurata in 4k. Questo titolo rappresenta un momento chiave nella carriera del regista e offre uno sguardo intenso sulla società e sui caratteri umani attraverso immagini potenti e una narrazione complessa. L’uscita del restauro permette a nuove generazioni di scoprire o riscoprire un’opera che ha segnato il cinema italiano degli anni ’70.

La rilevanza storica di quattro mosche di velluto grigio nel cinema horror di Dario Argento

Nel percorso artistico di dario argento, 4 mosche di velluto grigio occupa un posto fondamentale. Il film appartiene alla cosiddetta “trilogia degli animali”, insieme a l’uccello dalle piume di cristallo e il gatto a nove code, ma si distingue per la sua capacità unica nel mescolare elementi tipici del giallo con anticipazioni dell’horror che diventeranno centrali nelle opere successive come profondo rosso e suspiria.

Articolo ripreso da comingsoon.it.

La pellicola segna infatti un passaggio importante: pur mantenendo le caratteristiche classiche del thriller italiano, introduce atmosfere più cupe e inquietanti che aprono la strada a sperimentazioni narrative più complesse. Molti aspetti stilistici e tematici presenti in profondo rosso sono già visibili qui, soprattutto nell’uso della suspense psicologica e nella costruzione dei personaggi ambigui.

Fin dall’inizio si percepisce come lo spettatore venga immerso in un ambiente instabile dove nulla è certo o sicuro. La trama ruota attorno all’ossessione del protagonista roberto tobias per una figura misteriosa vestita completamente in nero che sembra seguirlo ovunque fino a diventare causa diretta della violenza scatenata nel racconto.

Ambientazione a Kairouan e innovazioni narrative nel film Suspiria di Dario Argento

L’ambientazione gioca un ruolo cruciale in questo film: le città dove si svolgono i fatti non sono mai chiaramente identificate ma appaiono sfumate, quasi oniriche. Questa scelta contribuisce a creare una sensazione continua d’indeterminatezza spaziale che riflette lo stato mentale confuso dei protagonisti.

Inoltre il genere giallo si intreccia con altri registri narrativi sorprendenti: alcune scene introducono toni da commedia grottesca grazie ai personaggi secondari come il postino dagli occhiali spessi o l’investigatore omosessuale interpretato da jean-pierre marielle. Questi momenti alleggeriscono parzialmente la tensione senza però tradire l’atmosfera generale inquietante dell’opera.

Un altro elemento interessante è la presenza del personaggio chiamato “dio”, affidato all’attore bud spencer già noto al pubblico per altri ruoli importanti; questo vagabondo richiama direttamente uno dei temi letterari da cui argento trasse ispirazione per il suo lavoro cinematografico . Anche oreste lionello compare nel cast portando ulteriore spessore alle dinamiche narrative con i suoi dialoghi bizzarri ed espressioni surreali.

Dario Argento e il suo stile visivo unico tra incubi onirici e ralenti iconici in Suspiria

Uno degli aspetti più impressionanti rimasti intatti dopo oltre cinquant’anni è proprio lo stile visivo adottato da argento durante le riprese. Le immagini risultano ancora oggi ricche, dettagliate ed evocative; molte sequenze rimangono impresse nella memoria dello spettatore grazie alla loro forza simbolica ed estetica.

Tra queste emerge soprattutto la scena dell’incubo dove roberto rischia la decapitazione davanti alla grande moschea di kairouan: girata con maestria tecnica notevole riesce ad evocare paura primordiale senza bisogno d’effetti speciali moderni. Il montaggio spesso frammentato crea continui salti temporali o spaziali accentuando quel senso generale disorientante tipico della pellicola.

Il famoso rallentamento finale rappresenta uno dei momenti più celebri non solo della carriera del regista ma anche della storia stessa del cinema italiano; questa scelta narrativa amplifica ogni dettaglio emotivo lasciando allo spettatore tempo sufficiente per assorbire pienamente quanto accade sullo schermo senza fretta né distrazioni esterne.

Analisi dei temi sociali in sospiria di Dario Argento tra mistero e psicologia

Oltre agli aspetti tecnici va sottolineata anche l’importanza tematica contenuta nel racconto stesso: sotto forma apparentemente semplice c’è infatti una riflessione su ossessioni contemporanee quali sorveglianza costante , stalking psicologico ma anche sulle dinamiche spesso crudeli delle relazioni affettive tra coppie adulte.

Argento realizzò questo lavoro mentre era sposato con marisa casale madre della figlia fiore; pochi mesi dopo iniziarono problemi personali culminati poi col divorzio. In effetti alcuni passaggi sembrano richiamare proprio tensioni matrimoniali vissute dal regista stesso tanto che casale gli chiese dopo aver visto il film cosa avesse fatto realmente contro lei.

Anche gli attori coinvolti avevano legami personali importanti fuori dal set: mimsy farmer interprete principale era appena convolata a nozze col poeta vincenzo cerami, mentre francine racette volto dell’ambigua cugina dalia avrebbe sposato donald sutherland poco tempo dopo. Questi dettagli aggiungono ulteriore profondità al contesto umano dietro alle vicende raccontate sul grande schermo.

Ultimo aggiornamento il 14 Luglio 2025 da Serena Fontana

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Serena Fontana

Serena Fontana è una blogger e redattrice digitale specializzata in cronaca, attualità, spettacolo, politica, cultura e salute. Con uno sguardo attento e una scrittura diretta, racconta ogni giorno ciò che accade in Italia e nel mondo, offrendo contenuti informativi pensati per chi vuole capire davvero ciò che succede.

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