La recente collaborazione tra Aniplex, un gigante dell’animazione giapponese, e bilibili, una delle piattaforme di streaming più influenti della Cina, ha dato vita a “To Be Hero X“, una serie animata che promette di ridefinire il panorama dell’animazione asiatica. Dopo aver visionato il primo episodio su Crunchyroll, emergono già impressioni significative riguardo a questa produzione ambiziosa, che combina elementi di animazione tradizionale e CGI, in un contesto narrativo intrigante.
Un’iniziativa sino-giapponese
La serie “To Be Hero X” rappresenta un esperimento audace di coproduzione tra Giappone e Cina, unendo le forze di Aniplex e bilibili. La campagna promozionale ha saputo stuzzicare l’interesse del pubblico, presentando un cast di personaggi variegato, sebbene spesso stereotipato. La scelta di unire stili e tecniche diverse nell’animazione è un chiaro tentativo di elevare la qualità dell’animazione cinese, che negli ultimi anni ha mostrato segni di crescita e innovazione.
La premessa di “To Be Hero X” è affascinante: in un futuro non troppo lontano, gli eroi sono venerati dalla popolazione, e il loro potere deriva dalla fede e dall’ammirazione dei cittadini. Questa idea di legare le abilità degli eroi alla percezione pubblica apre a scenari narrativi ricchi di potenzialità , che potrebbero essere esplorati nei prossimi episodi.
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Un mondo di eroi e competizione
Nel contesto di “To Be Hero X“, ogni due anni si svolge una competizione per determinare il ranking degli eroi, culminando nell’elezione dell’eroe supremo, noto come X. Questo meccanismo di competizione non solo crea tensione, ma offre anche spunti per approfondire le dinamiche sociali e le relazioni tra i personaggi.
Il primo episodio introduce l’eroe al decimo posto, Nice, il cui fascino ha catturato l’attenzione del pubblico. Tuttavia, il giovane pubblicitario Lin Ling, costretto a lavorare per il suo capo tirannico, è più interessato alla supereroina Moon, compagna di Nice. Questo triangolo amoroso, unito a una serie di eventi inaspettati, promette di dare vita a situazioni comiche e drammatiche, arricchendo la trama.
Un’animazione innovativa ma imperfetta
Uno degli aspetti più evidenti di “To Be Hero X” è la fusione di diversi stili di animazione, che ricorda il lavoro dei francesi di Fortiche Production in “Arcane“. Sebbene ci siano momenti di grande intensità visiva, la fluidità dell’animazione non è sempre garantita, e alcuni passaggi possono risultare poco armonici. Il design dei personaggi, a volte eccessivamente stilizzato, può dare l’impressione di una superficialità che allontana dalla profondità narrativa.
Il primo episodio affronta temi complessi, come l’identità dell’eroe e le sue apparenze, ma alcuni elementi rimangono solo accennati. Il cliffhanger finale, pur lasciando il pubblico con la curiosità , evidenzia la necessità di uno sviluppo più coerente e approfondito nei prossimi episodi.
La crescita dell’animazione cinese
Un aspetto fondamentale da considerare è il contesto in cui si inserisce “To Be Hero X“. La produzione è guidata da Li Haoling, un autore che ha già dimostrato il suo talento in progetti precedenti. L’animazione cinese sta vivendo un periodo di espansione, con opere come “Fog Hill of Five Elements” e il film “Ne Zha 2“, che ha raggiunto traguardi record al botteghino. Questi successi dimostrano che la Cina sta emergendo come un attore significativo nel panorama globale dell’animazione.
Il modello stilistico giapponese continua a influenzare profondamente la produzione cinese, ma l’arrivo di “To Be Hero X” sui nostri schermi rappresenta un passo importante verso la diversificazione e l’innovazione nel settore. La serie ha il potenziale per attrarre un pubblico internazionale, se saprà mantenere alti standard qualitativi e sviluppare trame avvincenti.