Il Toronto International Film Festival ha annunciato i film scelti per la sezione Platform 2025, un appuntamento ormai fondamentale per chi cerca il cinema d’autore più fresco e originale. La selezione raccoglie opere da diverse parti del mondo, firmate da registi sia emergenti sia affermati, e punta a portare sul grande schermo storie intense e personali. Al centro delle attenzioni c’è Steve, il nuovo film del belga Tim Mielants, con protagonista Cillian Murphy, che aprirà il concorso con una storia ambientata negli anni ’90.
Steve Di Tim Mielants: un giorno che cambia tutto negli anni ’90
Steve racconta una giornata decisiva nella vita di un direttore di un centro per giovani con problemi comportamentali. La trama, che prende spunto dal romanzo Shy di Max Porter, si concentra sulle tensioni emotive del protagonista e sulla chiusura imminente della struttura che guida. Cillian Murphy, premio Oscar, dà corpo a un personaggio tormentato, alle prese con la propria fragilità mentre deve affrontare una realtà che sta cadendo a pezzi.
La scelta di Tim Mielants come regista conferma la volontà di puntare su un cinema che indaga la complessità umana. Il suo passato, con lavori come la serie The Terror, mostra una sensibilità particolare verso drammi profondi e psicologici. L’anteprima mondiale di Steve sarà anche la serata d’apertura del concorso Platform, un modo per lanciare subito un film che punta tutto sulla forza della storia e dell’interpretazione.
Otto film da tutto il mondo per un concorso ricco di storie forti
Oltre a Steve, Platform presenta altre otto pellicole provenienti da diverse nazioni, ognuna con temi e stili propri. Tra queste c’è Between Dreams and Hope di Farnoosh Samadi, dall’Iran, che racconta una storia d’amore queer tra un uomo trans e la sua compagna, due persone che lottano contro le rigide regole familiari e sociali. Un film che mette in luce le difficoltà delle persone transgender in contesti tradizionalisti.
György Pálfi porta in concorso Hen, una storia surreale e simbolica che segue una gallina decisa a sfuggire al proprio destino. Con un tono fiabesco, il film parla di libertà e autodeterminazione. Bouchra, un’animazione sperimentale co-diretta da Orian Barki e Meriem Bennani, racconta invece il rapporto tra una regista queer marocchina e sua madre, mescolando realtà e finzione con uno stile visivo innovativo e audace.
In programma anche Nino di Pauline Loquès dalla Francia; Sk+te’kmujue’katik di Bretten Hannam; The Currents di Milagros Mumenthaler; To the Victory! dell’ucraino Valentyn Vasyanovych, noto per il suo sguardo crudo sulla situazione nel proprio paese; Winter of the Crow della polacca Kasia Adamik; e The World of Love della sudcoreana Yoon Ga-eun. Sono storie che affrontano temi sociali e personali, esplorano conflitti individuali e collettivi, ognuna con uno stile riconoscibile e contemporaneo.
La giuria di Platform 2025: tre sguardi diversi per un concorso di qualità
A guidare la giuria di Platform sarà il regista spagnolo Carlos Marqués-Marcet, vincitore nel 2024 con They Will Be Dust. Marqués-Marcet è conosciuto per raccontare drammi umani intensi e di grande impatto. A completare la giuria due figure femminili di spicco nel cinema internazionale.
Marianne Jean-Baptiste, attrice e regista britannica, è nota per il ruolo in Secrets & Lies che le valse una candidatura all’Oscar. La sua esperienza spazia dalla recitazione alla regia, con un’attenzione particolare alle storie umane e sociali. Chloé Robichaud, cineasta canadese del Quebec, è famosa per Two Women ed è una presenza fissa nel programma TIFF Lightbox. Porta una sensibilità fresca verso il cinema indipendente e femminile.
Questa squadra di giudici unisce voci diverse, un elemento fondamentale per un concorso dedicato al cinema d’autore, spesso capace di mostrare realtà complesse e fuori dal comune.
Platform, la vetrina dei registi indipendenti che conta dal 2015
Dal 2015 Platform è diventata una delle sezioni più importanti del TIFF, un trampolino per registi emergenti e film indipendenti. Molti titoli passati da qui hanno poi trovato successo oltre il festival, entrando nella stagione dei premi. Film come Sound of Metal, Moonlight, Riceboy Sleeps e Martin Eden sono nati sotto i riflettori di questa selezione, mettendo in luce nuovi modi di raccontare e girare.
La curatrice Robyn Citizen sceglie ogni anno dieci film, puntando su regie forti e visioni coerenti. L’idea è dare spazio a pellicole che portano un’aria nuova al cinema d’autore, spesso firmate da registi a metà carriera o al loro primo grande riconoscimento internazionale.
La varietà di generi e provenienze è anche un modo per scoprire nuove tendenze e voci nel cinema mondiale, puntando su chi sa raccontare storie sociali, culturali e personali con uno sguardo originale.
Il TIFF 2025, in programma dal 4 al 14 settembre, vedrà quindi Platform come una delle sezioni più attese, un banco di prova per il cinema indipendente e internazionale nelle sue forme più recenti.
Ultimo aggiornamento il 22 Luglio 2025 da Luca Moretti