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The last of us, terza stagione prevista per il 2027 con nuovi sviluppi sul cast e la produzione

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La seconda stagione di the last of us si è appena conclusa, ma già si guarda avanti alla prossima uscita. Casey Bloys, CEO di hbo, ha fornito qualche dettaglio sulle tempistiche della terza stagione e ha parlato dei cambiamenti dietro le quinte dopo l’addio del co-creatore Neil Druckmann. Il successo della serie non sembra rallentare nonostante le novità annunciate.

Hbo e Neil Druckmann confermano la terza stagione della serie, ma tempi e formato restano da definire

Casey Bloys ha confermato che la terza stagione di the last of us sarà distribuita nel 2027. L’annuncio arriva a poche settimane dalla conclusione della seconda serie e subito dopo il riconoscimento con ben 17 nomination agli emmy per quest’ultima. Non è ancora chiaro se la nuova fase dello show sarà una singola lunga stagione oppure divisa in due parti distinte. Lo showrunner craig mazin sta valutando entrambe le opzioni prima di prendere una decisione definitiva.

Casey Bloys di hbo rivela tempi e fase di produzione della serie di Neil Druckmann e Craig Mazin per naughty dog

Il processo creativo procede quindi con cautela per mantenere alta la qualità narrativa e rispettare l’eredità del videogioco originale da cui è tratto lo show. La conferma del rilascio nel 2027 indica che i lavori sono ancora nelle fasi iniziali o intermedie di produzione, considerando anche l’impegno richiesto per sceneggiatura, casting e riprese.

Addio di Neil Druckmann da Hbo: cause e conseguenze per la serie di naughty dog

Neil Druckmann, co-creatore dello show insieme a craig mazin, ha deciso di lasciare lo sviluppo diretto della serie tv per dedicarsi completamente al suo ruolo come direttore creativo presso naughty dog. Il suo impegno principale resta infatti lo sviluppo dei videogiochi prodotti dallo studio che detiene i diritti originali dell’universo narrativo.

Secondo Bloys questa scelta non compromette il futuro dello show: “Neil ci ha lasciato un progetto solido”, ha detto riferendosi al materiale già creato prima del suo allontanamento dalla produzione televisiva. La fiducia nella capacità creativa dello staff rimasto è alta; in particolare bloys sottolinea come craig mazin sia un professionista affidabile capace di guidare il lavoro verso nuove direzioni pur mantenendo continuità narrativa.

Il contributo di Craig Mazin alla serie hbo di Neil Druckmann

La presenza di craig mazin come figura chiave alla guida garantisce capacità di innovazione e rispetto per la storia originale nonostante la partenza di uno dei fondatori dello show.

Casey Bloys e Neil Druckmann discutono il futuro di Hbo con cast rinnovato e alte aspettative degli spettatori

Nonostante alcune modifiche nel cast o nei personaggi su cui si concentra la storia nella prossima stagione, HBO mantiene ottimismo riguardo all’accoglienza che riceverà questo nuovo capitolo dello show televisivo basato sul videogioco cult. Le prime due stagioni hanno consolidato un pubblico ampio ed entusiasta così come un consenso critico testimoniato dalle numerose candidature agli emmy appena ottenute.

Bloys evidenzia quanto sia importante il team creativo dietro le quinte e i professionisti coinvolti nella realizzazione delle puntate: questo garantisce una continuità qualitativa anche quando cambiano alcuni elementi narrativi o produttivi rispetto alle stagioni precedenti.

La pianificazione dettagliata prosegue senza fretta; HBO vuole assicurarsi che ogni fase venga curata nei minimi dettagli prima dell’avvio delle riprese principali previste nei prossimi anni in vista dell’uscita fissata appunto al 2027 circa.

Chi è Neil Druckmann? autore e regista di videogiochi nato in Israele, co – presidente di Naughty Dog e vincitore di premi Bafta per The Last of Us

neil alan druckmann, una carriera nel mondo dei videogiochi

Neil Alan Druckmann, nato il 5 dicembre 1978 a Tel Aviv, è una figura di spicco nel mondo dei videogiochi, noto per il suo ruolo di autore e regista israeliano naturalizzato statunitense. La sua carriera si distingue per un percorso evolutivo che lo ha visto iniziare come programmatore per poi affermarsi come sceneggiatore e direttore creativo. Questi ruoli lo hanno portato a diventare co-presidente della rinomata casa produttrice di videogiochi Naughty Dog, un’azienda statunitense celebre soprattutto grazie ai titoli iconici The Last of Us e l’intera serie Uncharted.

le radici e la formazione

Le radici di Druckmann affondano in Israele, dove è cresciuto fino all’età di dieci anni. L’esperienza vissuta in quel contesto culturale ha influenzato profondamente il suo approccio alla narrazione interattiva, contribuendo a sviluppare tecniche originali nell’ambito dell’intrattenimento videoludico. Successivamente si è trasferito negli Stati Uniti dove ha intrapreso gli studi universitari in informatica presso la prestigiosa Carnegie Mellon University. Questo background accademico gli ha fornito solide competenze tecniche che si sono rivelate fondamentali nei suoi primi incarichi professionali.

primi passi in naughty dog

L’ingresso ufficiale di Neil Druckmann nel mondo dei videogiochi avviene con un tirocinio presso Naughty Dog. Qui compie i primi passi come programmatore su progetti importanti quali Jak 3 e Jak X nel 2004. Questi lavori rappresentano le basi sulle quali costruirà la sua carriera futura all’interno dello studio californiano. La svolta arriva quando assume ruoli creativi più rilevanti: contribuisce allo sviluppo del primo titolo della serie Uncharted – Drake’s Fortune – e del seguito Uncharted 2: Il covo dei ladri.

l’ascesa come direttore creativo

Il salto qualitativo nella sua carriera coincide con la direzione creativa affidatagli per produzioni di grande successo come The Last of Us e Uncharted 4: Fine di un ladro. In questi progetti Neil non solo dirige ma plasma direttamente l’esperienza narrativa ed emozionale del giocatore, consolidando la reputazione del brand Naughty Dog nella scena mondiale del gaming.

esperienze artistiche e interdisciplinari

Oltre al lavoro strettamente legato ai videogiochi, Druckmann ha esplorato anche altri ambiti dell’intrattenimento narrativo visivo e scritto. Tra queste esperienze si annovera la collaborazione alla realizzazione del cortometraggio animato Uncharted: Eye of Indra e l’elaborazione personale del romanzo grafico A Second Chance at Sarah, che testimonia la sua versatilità artistica oltre i confini digitali tradizionali.

La collaborazione con la fumettista Faith Erin Hicks sulla serie The Last of Us: American Dreams evidenzia ulteriormente la sua creatività. Questa opera in quattro volumi funge da prequel a fumetti dedicato all’infanzia della protagonista Ellie, ampliando così l’universo narrativo della saga originale attraverso media differenti ma complementari.

premi e riconoscimenti

I riconoscimenti ottenuti da Neil Druckmann sono numerosi e prestigiosi; il suo contributo a The Last of Us gli ha valso premi internazionali tra cui due BAFTA Awards, due DICE Awards e tre WGA Awards. Questi attestati sottolineano non solo il valore artistico delle sue creazioni ma anche l’impatto culturale significativo che le sue opere hanno avuto sull’industria videoludica globale.

un’evoluzione multiculturale

Nel complesso, Neil Druckmann rappresenta una figura chiave nell’evoluzione contemporanea della narrazione interattiva nei videogiochi grazie alla sua capacità unica di combinare competenze tecniche con sensibilità artistica profonda ed esperienza multiculturale consolidata fin dall’infanzia in Israele fino al successo negli Stati Uniti d’America.

Personalmente, penso che l’approccio cauto e riflessivo adottato da hbo nella gestione della terza stagione di the last of us sia fondamentale

HBO ha scelto di adottare un approccio cauto e riflessivo nella gestione della terza stagione di The Last of Us, una decisione che appare cruciale per mantenere la qualità e l’integrità della serie.

importanza del cambio nel team creativo

Il cambio significativo nel team creativo con l’uscita di Neil Druckmann ha spinto il network a prendere più tempo per sviluppare la nuova stagione.

riflessioni sul valore artistico

“Prendersi il tempo necessario per sviluppare una narrazione solida e coerente, rispettando l’eredità del videogioco originale, rappresenta un segnale positivo di rispetto verso i fan e verso il valore artistico dello show.”

In un panorama televisivo dominato spesso dalla fretta, questa scelta rappresenta un esempio di responsabilità creativa.

un segnale per il futuro della serie

Questo metodo di lavoro può portare a risultati ancora più apprezzabili e duraturi, consolidando la posizione di The Last of Us nel panorama delle serie televisive di qualità.

Ultimo aggiornamento il 16 Luglio 2025 da Elisa Romano

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Elisa Romano

Elisa Romano è una blogger italiana che si occupa di cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute. Con uno stile chiaro e coinvolgente, racconta i fatti e le storie del momento, offrendo riflessioni e approfondimenti per un pubblico sempre più attento e informato.

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