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The last of us stagione 2, craig mazin commenta le differenze tra ellie nei videogiochi e in tv

La seconda stagione di The Last of Us ha suscitato dibattiti sulla rappresentazione di Ellie, evidenziando differenze rispetto al videogioco e il confronto con Abby, mentre si attende la terza stagione.

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La seconda stagione di *The Last of Us* ha suscitato dibattiti per la rappresentazione più vulnerabile di Ellie rispetto al videogioco, con il produttore Craig Mazin che ha spiegato le scelte creative dietro queste differenze. La serie conferma l’interesse per la storia e annuncia una terza stagione incentrata su Abby. - Unita.tv

La seconda stagione di The Last of Us ha chiuso le sue puntate con Ellie al centro di una storia di vendetta, suscitando reazioni contrastanti tra spettatori e fan del videogioco originale. Craig Mazin, produttore esecutivo e sceneggiatore della serie HBO, ha voluto chiarire alcune divergenze tra la versione di Ellie mostrata in televisione e quella nei videogiochi, soprattutto riguardo alla sua abilità e al confronto con Abby, altro personaggio chiave.

La nuova ellie nella serie e le critiche dei fan

Il racconto televisivo ha seguito Ellie dal suo quattordicesimo al diciannovesimo anno, ambientando la seconda stagione cinque anni dopo la prima. Questa crescita ha portato la protagonista, interpretata da Bella Ramsey, in una missione personale di vendetta che ha fatto emergere un ritratto diverso rispetto al videogioco.

Molti fan hanno sollevato dubbi sulla preparazione e sull’efficacia di Ellie nella serie, descrivendola come meno abile rispetta a quella vista nei videogiochi. La lamentela principale riguarda soprattutto il modo in cui affronta i nemici, soprattutto nel confronto diretto con Abby, la guerriera interpretata da Kaitlyn Dever. Alcuni momenti, come quello nel finale con l’uccisione quasi casuale dei personaggi Mel e Owen, sono stati giudicati meno realistici e meno coerenti con la caratterizzazione del personaggio nei giochi.

Un dibattito acceso tra appassionati e critici

Questo cambiamento ha acceso un dibattito tra appassionati e critici, che si sono chiesti se la serie televisiva abbia scelto di rappresentare un Ellie più vulnerabile, o se si sia trattato di una svista nella sceneggiatura. Mazin ha affrontato queste domande chiarendo alcune scelte creative, concentrandosi sulle differenze tra personaggi e media.

Craig mazin e la rappresentazione di ellie e abby nella serie

Durante un’intervista al podcast ufficiale di The Last of Us, Craig Mazin ha parlato apertamente della divergenza tra Ellie e Abby nella serie televisiva. Ha sottolineato come Abby venga mostrata come una figura decisamente più esperta e determinata nel gestire i conflitti.

Nel momento clou al teatro, Abby mantiene il controllo della situazione con decisione: immobilizza Tommy, usa la violenza con precisione e non lascia spazio agli errori. Mazin ha spiegato che questa composizione serve a sottolineare la sua competenza, a differenza di Ellie, che in quella scena appare più incerta e meno pronta. Secondo Mazin, questa differenza nel modo di affrontare lo scontro rende il confronto finale più teso e realistico.

Differenze tra serie tv e videogioco

L’approccio della serie differisce da quello del videogioco The Last of Us Part II, dove Ellie e Abby sono più simili nelle loro capacità, con oltre alla forza fisica che favorisce Abby, una furtività elevata che rende Ellie molto efficace nelle azioni sotto copertura. Mazin ha evidenziato la volontà di rappresentare Ellie in modo più umano, con momenti di incertezza e paura, che in parte riflettono la sua età e la sua esperienza ancora in via di maturazione.

Confronto tra finale della serie e videogioco su ellie, mel e owen

Il confronto tra le due versioni si fa più netto osservando la morte di Mel e Owen nel finale della seconda stagione. Nel videogioco, Ellie affronta questi due sopravvissuti con una lotta tesa e continua, mostrando abilità tattiche e capacità di combattimento.

Nella serie, invece, la scena appare meno definita e più casuale. Ellie spara in modo istintivo quando Owen si avvicina, uccidendolo in un modo quasi accidentale, e il colpo ferisce Mel senza intenzione apparente. Questo passo ha generato critiche da parte di chi conosce bene il gioco, ritenendo che l’episodio sminuisca la complessità del personaggio e la tensione del momento.

Una scelta precisa per enfatizzare la fragilità di ellie

Tale differenza segna una scelta precisa: la versione televisiva ha cercato di sottolineare una fragilità di Ellie, un lato meno risoluto e meno predeterminato rispetto al prodotto videoludico. È una modifica che cambia la percezione del personaggio e la sua evoluzione nel corso della narrazione.

Reazioni alla stagione 2 e attese per la terza

Nonostante alcune critiche, la seconda stagione di The Last of Us ha mantenuto buoni livelli di gradimento tra il pubblico e i critici, anche se leggermente inferiori rispetto alla prima . La serie ha comunque confermato l’interesse attorno ai personaggi e al racconto post-apocalittico che continua a catturare l’attenzione.

Alla fine del finale di stagione è stato confermato che la terza stagione è in produzione. Il focus sarà in parte su Abby, con Kaitlyn Dever pronta a portare avanti la sua storia, proprio come suggerito nel cliffhanger che ha chiuso la seconda stagione. Questo sviluppo mostra una volontà di esplorare le sfumature dei protagonisti con maggior profondità e di offrire nuove prospettive sull’universo di The Last of Us.

Il dibattito su Ellie, tra televisione e videogiochi, resta aperto ma alimenta l’interesse attorno al progetto. La storia continua a prendere forma, con nuovi dettagli che emergono nel racconto e con l’obiettivo di affermarsi nel panorama seriale anche nelle prossime stagioni.