The last of us, il creatore anticipa una stagione 3 più lunga e la possibile quarta per concludere la serie
La seconda stagione di The Last of Us si concentra su Ellie e Joel, introducendo nuovi personaggi come Abby. Craig Mazin anticipa una terza e possibile quarta stagione per completare la saga.

La seconda stagione di *The Last of Us* si avvia alla conclusione, con una trama più ampia e intensa dopo la morte di Joel. Il creatore Craig Mazin anticipa una terza stagione più libera e una probabile quarta per concludere la saga, mantenendo fede ai temi emotivi del videogioco. - Unita.tv
La serie The Last of Us, tratta dall’omonimo videogioco, sta per chiudere la seconda stagione. Il creatore e showrunner Craig Mazin ha recentemente rivelato dettagli importanti sul futuro di questa produzione, ancora ricca di tensioni e colpi di scena. Tra riprese, cast ricco e nuove trame, la narrazione sembra destinata a prendere una piega più ampia e articolata rispetto a quanto immaginato sino a ora.
Lo sviluppo della seconda stagione e nuovi personaggi chiave
La seconda stagione di The Last of Us si è concentrata sugli anni successivi ai traumatici eventi di Salt Lake City, con una narrazione più approfondita incentrata su Ellie e Joel. Il racconto ha introdotto elementi cruciali, come il gruppo guidato da Abby, interpretata da Kaitlyn Dever, la ragazza che cerca vendetta per la morte del padre. Questa nuova prospettiva ha ampliato l’universo narrativo, portando sullo schermo nuove dinamiche e tensioni.
Un cast ricco e variegato
La presenza di Pedro Pascal e Bella Ramsey ai ruoli principali è stata rafforzata da un cast di supporto ricco e variegato. Accanto a loro si muovono Gabriel Luna, Rutina Wesley, Young Manzino, Isabela Merced, Ariela Barer, Tati Gabrielle, Spencer Lord, Danny Ramirez e Catherine O’Hara. Questa squadra di attori ha dato profondità ai personaggi e una maggiore intensità agli intrecci della storia, confermando l’importanza di un cast allargato per sostenere una trama complessa.
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L’evoluzione delle storie dei protagonisti ha permesso di mettere in scena temi di conflitto, perdita e ricerca di senso in un mondo post-apocalittico. Lo sguardo si sposta non solo sull’azione ma anche sulle conseguenze emotive e morali delle scelte dei personaggi.
Il peso narrativo della morte di Joel e le implicazioni per la trama futura
Craig Mazin ha evidenziato come la morte di Joel rappresenti un punto cruciale nella narrazione. Definendola come “una bomba nucleare”, lo showrunner ha spiegato che l’impatto di quell’evento rende complesso passare a storie a episodi distaccati o spin-off come quello in stile Bill e Frank. Questa morte cambia radicalmente la direzione della serie, richiedendo una continuità narrativa più stretta e attentamente costruita.
Questa scelta narrativa limita la possibilità di staccarsi dalla trama principale, costringendo gli sceneggiatori a concentrarsi sul filo conduttore degli eventi che seguono quell’episodio decisivo. La narrazione risulta quindi più densa e collegata, con un’attenzione marcata ai dettagli e alle ripercussioni dirette sulle vite dei protagonisti.
Mazin ha anche lasciato intendere che la terza stagione potrà godere di maggiore libertà e spazio rispetto alla seconda. Questo suggerisce una possibilità di espansione della storia, con sequenze e sviluppi meno compressi, dando respiro ai personaggi e più tempo per esplorare nuove vicende.
Prospettive per una quarta stagione: quando la narrazione richiede tempo
Il futuro della serie sembra quindi ben definito, almeno nelle intenzioni del creatore. Mazin ha dichiarato che non è realistico chiudere il racconto in una terza stagione sola. La complessità degli eventi e la mole di storia da raccontare richiedono almeno un’altra stagione per portare a termine la saga.
L’ipotesi più concreta è quella di una quarta stagione, che possa chiudere il cerchio della vicenda di Ellie e degli altri personaggi. Lo showrunner si è detto fiducioso, auspicando che la produzione riesca a raggiungere i risultati necessari per continuare e concludere la serie con questo quarto ciclo di episodi.
In questo senso, la decisione dipenderà dai riscontri del pubblico e dai costi di produzione, ma la volontà creativa sembra chiara: costruire un affresco narrativo ampio, che non venga ristretto dalla necessità di un finale frettoloso. Questo permetterà di dare spazio ai personaggi e di affrontare i temi centrali del racconto con la dovuta attenzione.
Tra nuovi volti, storie di vendetta e riflessioni sul passato, The Last of Us conferma la volontà di mantenere una narrazione coinvolgente e fedele ai principi emotivi e tematici del videogioco di partenza. L’attesa per la stagione 3 cresce, mentre la prospettiva di un epilogo in una stagione 4 apre scenari suggestivi per i fan e gli appassionati della serie.