The last of us 2: la rivelazione sul passato di joel e il ruolo di suo padre nel suo carattere tormentato
Il sesto episodio di The Last of Us esplora il passato di Joel, rivelando il complesso rapporto con suo padre Javier e le sfide della paternità attraverso traumi e possibilità di cambiamento.

La seconda stagione di *The Last of Us* approfondisce il passato di Joel, rivelando attraverso un flashback negli anni ’80 il complesso rapporto con suo padre e il tema della violenza ereditaria, esplorando la lotta interiore del protagonista tra protezione familiare e traumi personali. - Unita.tv
La seconda stagione di The Last of Us continua a scavare nelle pieghe del passato dei suoi protagonisti. Il sesto episodio, trasmesso su Sky e disponibile su NOW, porta alla luce dettagli fondamentali sulla storia di Joel. Attraverso un flashback ambientato negli anni ’80, vengono esplorati i rapporti familiari alla base della complessità emotiva che caratterizza il protagonista. Questo racconto svela come la violenza ereditata e un’inaspettata possibilità di riscatto abbiano formato l’uomo che abbiamo imparato a conoscere.
Un flashback dal texas del 1983 svela il rapporto controverso tra joel e suo padre
La scena centrale dell’episodio “The Price” si svolge nel Texas del 1983, quando un giovane Joel si confronta con l’ombra dura e autoritaria di suo padre, Javier Miller. Javier è un poliziotto locale, conosciuto per il suo temperamento irascibile e la severità con cui tratta i figli, mostrando preferenze per metodi severi più che per parole dolci.
L’episodio ci porta in uno di quei momenti chiave in cui Joel si assume la responsabilità di proteggere il fratello Tommy da una punizione, accettando lui stesso la colpa per evitare che il fratello venga danneggiato. La reazione di Javier, però, risulta inaspettata: invece di punirlo con la consueta durezza, gli porge una birra. Questo gesto, netto e confondente, offre uno scorcio di umanità dietro alla figura di un uomo altrimenti severo e violento.
Leggi anche:
La scena suggerisce un legame complesso, in cui la violenza appare come un trauma ereditato, ma non privo di possibilità di cambiamento. Javier incarna per Joel un modello duro da accettare ma, al contempo, una figura con difficoltà proprie. La sua frase, “Credo di aver fatto la cosa giusta, ma non ne sono del tutto sicuro”, indica la sua lotta con il modo in cui ha allevato i suoi figli. Lo spettatore percepisce il desiderio di Javier di fare diversamente, anche se spesso ci si scontra contro la propria natura rigida.
Neil druckmann e la volontà di esplorare la paternità in modo reale e ambiguo
Neil Druckmann, showrunner e creatore della serie, ha dichiarato che questa scena nasce da una riflessione personale sul tema della paternità. Druckmann ha voluto raccontare il difficile tentativo di essere genitori migliori dei propri padri, anche senza avere modelli impeccabili a cui ispirarsi.
La scelta di Tony Dalton per interpretare Javier Miller ha rafforzato questa ambiguità: l’attore, noto per il ruolo in Better Call Saul, riesce a mostrare un uomo che è al tempo stesso duro e vulnerabile, capace di suscitare nello spettatore sentimenti contrastanti.
Il dialogo tra Joel e suo padre diventa uno strumento per riflettere sulla violenza trasmessa di generazione in generazione e sul tentativo di interrompere quel ciclo. Infatti, la scrittrice Halley Gross spiega come la scena non si limiti a descrivere traumi familiari, ma parli soprattutto di un’occasione di riparazione e di cambiamento possibile. Joel, pur avendo compiuto azioni discutibili nel passato, riesce a scegliere consapevolmente di agire diversamente rispetto al suo modello paterno.
Il conflitto interiore di joel e la sua eredità emotiva nel racconto della seconda stagione
Joel si presenta nella serie come un uomo segnato da un passato difficile. La scoperta del suo confronto con il padre nel 1983 aiuta a capire meglio la sua complessità. Quell’episodio mette in luce la doppia natura di Joel: un eroe per la sua famiglia, ma anche un personaggio segnato da un’ombra personale che rischia di autodistruggerlo. La sua lotta si svolge tra il desiderio di proteggere i propri cari e la gestione dei traumi accumulati nel tempo.
Il percorso che emerge racconta di una fragilità nascosta dietro a una maschera di durezza. Joel cerca di evitare che Tommy e gli altri subiscano le stesse ferite, ma lo fa senza altri strumenti se non quelli imparati a sua volta. Questa scelta di mostrare il passato di Joel aumenta la profondità del racconto e offre una chiave di lettura per i suoi comportamenti nella storia.
Anche per Ellie la vicenda di Joel ha un risvolto importante. Lei si trova a capire, tra istinti e decisioni, cosa significhi affrontare il proprio passato e scegliere quale strada seguire. Il conflitto tra natura e intenzione diventa una dinamica centrale nella serie e prepara il terreno ai momenti finali della stagione, dove le scelte personali influenzano il destino dei protagonisti su uno sfondo segnato dalla sofferenza e dalla perdita.