L’incidente stradale che ha tolto la vita ai calciatori Diogo Jota e André Silva continua a sollevare nuovi interrogativi. Due testimoni oculari offrono una ricostruzione diversa da quella diffusa inizialmente dalla Guardia Civil, mettendo in dubbio le cause attribuite al sinistro. I dettagli emersi mettono sotto accusa non solo le dinamiche dell’impatto ma anche lo stato della strada coinvolta, riaccendendo il dibattito sulle condizioni delle infrastrutture spagnole e sulla necessità di un’indagine più approfondita.
L’incidente lungo l’a-52: cosa raccontano i testimoni
L’episodio si è svolto sulla A-52, vicino a Palacios de Sanabria, coinvolgendo una Lamborghini Huracan presa a noleggio dai due atleti. La ricostruzione ufficiale della Guardia Civil aveva puntato il dito contro una velocità troppo elevata e lo scoppio improvviso di uno pneumatico come cause principali dell’incidente mortale. Tuttavia, due persone presenti sul posto hanno fornito una versione completamente diversa.
I testimoni sostengono che i fratelli Jota e Silva guidassero con prudenza e senza alcun comportamento rischioso o spericolato. Questa testimonianza contrasta nettamente con quanto indicato nelle prime indagini. Il fatto apre molti dubbi su come si siano realmente svolti i fatti quella sera, ma anche sulle condizioni della strada stessa: secondo quanto riferito dai presenti, quel tratto dell’A-52 presenta criticità pericolose che potrebbero aver contribuito alla tragedia.
La notizia del decesso dei due giovani sportivi ha scosso profondamente il mondo dello sport internazionale ma anche l’opinione pubblica generale. Le famiglie attendono chiarimenti più precisi mentre cresce la pressione perché le autorità facciano luce su ogni dettaglio della vicenda senza tralasciare nulla.
Jose azevedo: il camionista che ha filmato tutto
Tra i protagonisti emergenti spicca José Azevedo, un camionista fermo nel traffico al momento dell’impatto che ha ripreso con il suo telefono tutta la scena diventando così uno dei principali testimoni oculari del dramma. Il video da lui girato è circolato rapidamente online attirando molte attenzioni.
Azevedo si è difeso dalle accuse rivoltegli da alcuni utenti social accusandolo di non aver soccorso gli investiti: “Sono stato io a filmare tutto” ha spiegato lui stesso “Mi sono fermato subito dopo lo schianto ho preso l’estintore cercando di aiutare ma era chiaro fin dall’inizio che non c’era nulla da fare.”
Un elemento chiave nella sua testimonianza riguarda proprio la velocità tenuta dalla Lamborghini prima dello schianto: “Li ho visti passare accanto tranquilli senza andare oltre limiti ragionevoli” ripete insistentemente aggiungendo “Ho mandato quel video alla CMTV proprio perché sentivo circolare notizie assurde sull’accaduto.”
Infine Azevedo mette in guardia rispetto alle condizioni pericolose della strada dove si è verificata la tragedia definendola “una strada buia dove basta poco per perdere controllo”. Essere abituale frequentatore di quella tratta gli permette quindi una valutazione diretta dei rischi legati all’asfalto ed all’illuminazione insufficienti presenti nell’area.
Nuove domande sulla sicurezza delle strade in spagna
Le testimonianze emerse aprono scenari critici sullo stato delle infrastrutture viarie nella zona interessata dall’incidente fatale ai calciatori Diogo Jota e André Silva. Se davvero quel tratto presenta difetti tali da compromettere seriamente la sicurezza degli automobilisti, diventa urgente capire se sono stati presi provvedimenti adeguati o se ci sia stata negligenza nella manutenzione.
Questo caso porta sotto i riflettori temi delicati legati all’affidabilità delle indagini condotte quando avvengono incidenti gravi. Spesso infatti emergono versioni diverse tra autorità ufficiali, media, persone presenti sul luogo. Ascoltare tutte le voci può evitare errori giudiziari o conclusioni premature.
Quesiti aperti dopo la tragedia
In attesa degli sviluppi futuri restano aperte molte domande: quale sarà il responso finale? Le famiglie riceveranno risposte complete? Si interverrà concretamente per migliorare le condizioni delle strade? Questi interrogativi tengono alta l’attenzione intorno ad un evento tragico capace di segnare profondamente tante vite oltre quelle direttamente coinvolte nell’impatto mortale.