Tra i registi più riservati del cinema attuale, Terrence Malick da anni tiene alta la curiosità attorno al suo ultimo progetto, The Way of the Wind. Questo film, che racconta la vita di Cristo attraverso parabole evangeliche, continua a sfuggire al pubblico, con una produzione e una post-produzione che sembrano procrastinarsi senza termine. Nel 2025, l’attesa si protrae ancora, senza segnali chiari su una possibile uscita a breve.
La lunga sospensione alla mostra del cinema di venezia e il silenzio sullo stato del film
La Mostra del Cinema di Venezia di quest’anno ha evidenziato l’assenza manifesta di Malick e di The Way of the Wind. Il regista non si è presentato neanche per parlare del progetto, segno evidente che il film non è ancora pronto. Già nei mesi precedenti, circolavano voci contrastanti sullo stato d’avanzamento: da speranze di una premiere a festival importanti come Cannes, ad affermazioni più caute di fonti interne.
Nel marzo scorso, il regista Andrew DeYoung ha raccontato di aver invitato Malick alla prima del suo film al SXSW ma di aver ricevuto un messaggio breve e diretto in cui Malick spiegava di essere “troppo occupato” e di essere “ancora in fase di montaggio”. Da quel momento, non sono arrivate ulteriori informazioni ufficiali, confermando lo stallo di un progetto che sembra vivere in un limbo produttivo.
Un montaggio tra le ore accumulate e la ricerca di una forma definitiva
L’aspetto che più colpisce nella lavorazione di The Way of the Wind è proprio la posta in gioco sul montaggio. Si parla di un lavoro apertosi nel 2019 durato fino a oggi, con una quantità di ore di girato che secondo alcune testimonianze supera le tremila. Questo dato testimonia un impegno corale e un progetto dalla portata decisamente monumentale.
Non è una novità per Malick dedicarsi a un montaggio esteso, ma questa volta le cifre raggiungono nuovi limiti di dilazione. Alcuni racconti indicano che il regista ha anche coinvolto attori come Géza Röhrig nella selezione delle scene, una pratica che apre a ipotesi di rielaborazioni multiple e continue. Questa metodologia si sposa con una visione in cui il tempo di costruzione dell’opera si dilata fino quasi a sfidarne il termine naturale.
Un cast di rilievo e una trama che coniuga spiritualità e rappresentazione evangelica
The Way of the Wind punta a un racconto spirituale centrato sulla figura di Gesù, interpretato da Géza Röhrig, e include le famose parabole evangeliche come la “discesa agli inferi”. Il cast comprende nomi riconosciuti come Matthias Schoenaerts nel ruolo di San Pietro, Mark Rylance come Satana, oltre a Ben Kingsley e Joseph Fiennes.
La narrazione si muove tra dimensioni teologiche e visioni profonde, tratteggiando un percorso che attraversa momenti chiave della tradizione cristiana. Lo stile ricorda altre opere di Malick, come The Tree of Life, dove immagine e spiritualità si intrecciano a un livello simbolico intenso. Questa combinazione alimenta un’attesa anche per la complessità e l’ambizione dell’opera.
The way of the wind come enigma creativo e sfida ai tempi dell’industria cinematografica
L’attesa per The Way of the Wind si trasforma in un caso unico. È un progetto che non risponde alle convenzioni commerciali del cinema contemporaneo, dove la velocità di uscita è spesso determinante. Malick sembra preferire trattenere questa sua creazione, costruendo e rimodellando il film in un processo che supera la tradizionale idea di post-produzione.
Alcuni insider suggeriscono che esista una versione privata mostrata a pochi potenziali acquirenti in California, ma senza sviluppi concreti, e nessuna indicazione su una data pubblica. Questo ha portato molti a pensare che questo film possa restare un’opera in divenire per un tempo molto lungo, o addirittura senza una conclusione definitiva.
Si tratta di un caso che riflette una doppia tensione: da un lato la volontà di realizzare un racconto profondo e complesso, dall’altro la sfida di non aderire alle logiche industriali immediate. In questo equilibrio fragile si colloca la figura di Malick, che continua a mantenere il suo cinema fuori dai tradizionali circuiti, persino a costo di generare un alone di mistero e un’attesa fuori misura.
The Way of the Wind resta così uno dei film più attesi e più enigmatici, una produzione che segue i ritmi e i tempi del suo autore. Il pubblico e gli addetti ai lavori continueranno a osservare con attenzione, in attesa che Malick decida di svelare, finalmente, la sua ultima creazione.
Ultimo aggiornamento il 22 Luglio 2025 da Elisa Romano