Tecla Insolia: l’astro nascente del cinema italiano tra sogni e realtà

Tecla Insolia, giovane attrice romana del 2004, racconta il suo ruolo di Bianca nel film “L’albero” di Sara Petraglia e riflette sulle sfide della generazione attuale e sulla dipendenza.
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Tecla Insolia: l'astro nascente del cinema italiano tra sogni e realtà - unita.tv

Un pranzo in un ristorante suggestivo dietro Piazza Cavour si trasforma in un’interessante chiacchierata con Tecla Insolia, giovane attrice di talento che sta conquistando il panorama cinematografico italiano. Classe 2004, Tecla ha già dimostrato di avere una predisposizione artistica che la distingue, come evidenziato dalla sua interpretazione nel film “L’arte della gioia” di Valeria Golino, disponibile su Sky. La sua carriera è in ascesa e la sua presenza scenica promette di lasciare un segno indelebile.

Tecla Insolia: il ruolo di Bianca ne L’albero

Durante il nostro incontro, Tecla racconta del suo ruolo da protagonista nel film “L’albero“, opera prima di Sara Petraglia. Nel film, interpreta Bianca, una giovane donna che vive nel quartiere Pigneto di Roma insieme all’amica Angelica. Entrambe si trovano a dover affrontare le sfide della vita universitaria, ma si ritrovano intrappolate tra sogni irrealizzabili e una dipendenza dalla cocaina. L’attrice sottolinea l’importanza della sincerità narrativa nel progetto, affermando che la spontaneità di Sara Petraglia ha permesso a lei e a Carlotta Gamba di accedere ai diari dell’autrice, arricchendo così la loro interpretazione.

Tecla evidenzia come la sua curiosità e introspezione siano state fondamentali per costruire il personaggio di Bianca. “La curiosità è uno strumento imprescindibile per un’attrice”, afferma, “e mi ha aiutato a entrare in simbiosi con un personaggio complesso”. La giovane attrice si sente fortunata a lavorare con persone a cui tiene, e questo legame ha influenzato profondamente la sua performance. “L’albero non è un film generazionale”, spiega, “ma affronta sentimenti universali che trascendono il contesto storico. Tutti noi abbiamo vissuto l’età dei vent’anni, e i sentimenti che ne derivano sono comuni a tutti”.

Riflessioni sulla generazione attuale

Parlando della generazione attuale, Tecla mette in luce una mancanza di attenzione che sembra caratterizzare i giovani di oggi. “La responsabilità parte da noi”, afferma, “dobbiamo essere sensibili e consapevoli di come ci approcciamo alle cose”. Riconosce che, sebbene ci siano molte distrazioni, ognuno ha la possibilità di decidere dove concentrare la propria attenzione. Ricorda i suoi anni di scuola, quando aveva accesso a Netflix durante la ricreazione, e riflette su come questo abbia influenzato le interazioni sociali con i coetanei.

“È facile dare la colpa agli altri”, continua, “ma dobbiamo imparare a prendere posizione e a dire ciò che pensiamo”. La giovane attrice racconta della sua esperienza di crescita, sottolineando l’importanza di scoprire nuovi mondi e di esplorare contesti diversi. “A Roma ho trovato un ambiente stimolante, con sale cinematografiche piene di pubblico, che mi ha fatto capire quanto sia importante il cinema per la nostra generazione”.

Affrontare la dipendenza senza cliché

Un tema centrale in “L’albero” è la dipendenza, trattata con una sensibilità che evita i cliché. Tecla ammette di non avere esperienza diretta con questo argomento, ma è stata attratta dalla sfida di rappresentarlo in modo autentico. “Abbiamo lavorato per sottrarre il superfluo e mostrare la quotidianità”, spiega, “senza spettacolarizzare il tema”. La sua attenzione si concentra sull’immaginazione e sulla narrazione, piuttosto che sulla rappresentazione romantica della dipendenza.

Il film di Sara Petraglia segue “Diciannove” di Giovanni Tortorici, entrambi i lavori esplorano i sogni e le paure dei ventenni. Tecla riflette su come il cinema italiano stia finalmente prestando attenzione ai giovani e alle loro esperienze. “Siamo fortunate a poterci rappresentare”, afferma, “la nostra età è un periodo di opportunità, e il cinema ci permette di esplorare tutte le sue sfaccettature”.

La volontà di esprimersi attraverso l’arte

Tecla Insolia non si limita a recitare; la sua passione per l’arte si estende anche alla musica. Prima di diventare attrice, ha partecipato a Sanremo Young, dove ha vinto il Premio Enzo Jannacci per il brano “8 Marzo“. “La comunicazione è fondamentale”, sottolinea, “e le esperienze musicali mi hanno insegnato a esprimermi con calma”. Riconosce che, nonostante le sue esperienze, è ancora in fase di scoperta personale e professionale.

“Voglio continuare a fare l’attrice, affidandomi alla sincerità e alla novità”, conclude. La sua determinazione e il suo desiderio di esplorare nuove forme di espressione artistica la rendono una figura da tenere d’occhio nel panorama cinematografico italiano. Con il suo talento e la sua passione, Tecla Insolia è destinata a lasciare un’impronta significativa nel mondo del cinema.

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