Il mondo dell’animazione giapponese è spesso associato a ritmi estenuanti e salari bassi, ma uno studio emerge come eccezione. Toei Animation, celebre per serie come dragon ball e one piece, ha pubblicato un rapporto che mostra stipendi ben superiori alla media del settore e nazionale. Questo dato mette in luce le differenze marcate tra i lavoratori dello studio e quelli del resto dell’industria anime in Giappone.
Stipendi medi di toei animation: una realtà fuori dal comune
Secondo il bilancio ufficiale di toei animation relativo all’anno fiscale 2024-2025, lo stipendio medio annuo dei suoi dipendenti raggiunge gli 8.273.416 yen, equivalenti a circa 54.000 dollari o 4.500 dollari al mese. Questa cifra supera nettamente la media nazionale giapponese che si attesta intorno ai 4,58 milioni di yen secondo i dati ufficiali del Ministero della salute, lavoro e welfare.
Lo studio impiega complessivamente 696 persone; la maggior parte lavora direttamente nella produzione video o nelle vendite . Questi numeri indicano una struttura solida con salari che sfidano le tendenze comuni nel settore degli anime dove spesso si registrano compensi molto più bassi.
L’aumento rispetto all’anno precedente conferma la stabilità economica dello studio anche in un mercato difficile come quello attuale dell’animazione nipponica.
Il divario salariale nell’industria anime: cifre preoccupanti per animatori giovani e non
Mentre toei animation offre retribuzioni alte rispetto alla media nazionale, l’intera industria degli anime presenta situazioni molto diverse. Un’indagine condotta dalla nippon anime & film culture association nel 2024 rivela che circa il 40% degli animatori guadagna meno di 2,4 milioni di yen annui . La percentuale sale al 50% tra i lavoratori più giovani tra i venti e trenta anni.
I salari orari sono altrettanto bassi: mediamente si parla di poco più di mille yen l’ora , mentre molti animatori svolgono turni lunghi oltre otto ore giornaliere; un quarto supera addirittura le dieci ore quotidiane.
Questi dati mostrano chiaramente quanto sia diffusa la precarietà economica in questo campo nonostante l’impegno richiesto sia elevato soprattutto per chi lavora su titoli popolari o produzioni complesse.
Testimonianze dirette sulle condizioni lavorative difficili nell’anime giapponese
Le parole della veterana terumi nishii sintetizzano bene lo stato attuale dei lavoratori a tempo pieno nel settore: “sono più simili a schiavi”. Nishii ha esperienza come animatrice e regista su serie note quali jojo’s bizarre adventure e jujutsu kaisen zero ed è impegnata con nafca per spingere verso riforme strutturali necessarie da tempo.
Tra le criticità segnalate ci sono l’assenza quasi totale dei sindacati capaci d’intervenire efficacemente sulle condizioni contrattuali; personale spesso poco formato ad affrontare carichi così intensivi; ritmi serrati che mettono sotto pressione fisica e mentale ogni giorno centinaia d’impiegati nello studio delle animazioni.
Nonostante qualche sforzo promozionale da parte delle associazioni coinvolte nei negoziati collettivi, il cambiamento appare lento se confrontato con la rapidità richiesta dalle esigenze quotidiane degli operatori sul campo.
Toeì animation fra stipendi elevati ma ancora distanze dai manager aziendali
Toei si avvicina agli standard salariali tipici dei registi professionisti, superando abbondantemente gli introiti medi percepiti dagli animatori tradizionali. I registi guadagnano oltre sei milioni di yen all’anno, mentre gli stipendi medi negli altri ruoli tecnici restano inferiori.
Tuttavia resta ancora distante dalle retribuzioni medie riservate ai project manager operanti in altri settori industriali dove si superano facilmente gli otto milioni novecento mila yen annuali.
Questo indica come anche negli studi leader del mercato esistono margini importanti da colmare riguardo alle disparità interne legate alle posizioni organizzative ed esperienziali.
La situazione pone quindi toeì animation come esempio positivo ma non definitivo nella battaglia contro sfruttamento salariale, ritmi pesanti ed equilibrio professionale dentro un comparto noto per essere difficile sotto molteplici aspetti.