Il cinquantesimo anniversario dell’uscita di Lo squalo ha riportato l’attenzione su uno dei film più celebri di Steven Spielberg. Per l’occasione, il regista ha rilasciato una rara intervista, inserita nel documentario prodotto da National Geographic. Qui ha raccontato il dietro le quinte della realizzazione del film e le sue emozioni legate alla delusione per la mancanza della nomination come miglior regista agli Oscar del 1976.
L’intervista esclusiva di spielberg e la mancata candidatura agli oscar
Nel documentario Jaws @ 50, diretto da Laurent Bouzereau e prodotto con Amblin Documentaries, Steven Spielberg rompe anni di silenzio sulla sua esperienza in Lo squalo. Ha confessato di essere rimasto sorpreso e amareggiato per non essere stato riconosciuto come miglior regista agli Academy Awards, nonostante le difficoltà affrontate durante le riprese. Spielberg ha spiegato che, viste le aspettative create intorno al film e l’entusiasmo generale, si aspettava di ricevere una candidatura automatica. Il regista ha detto di aver creduto al clamore suscitato dal film, ma l’esito della selezione lo ha spiazzato.
L’intervista è l’unica rilasciata da Spielberg per celebrare il cinquantesimo anniversario del suo primo grande successo al cinema. Ha rivelato come, in quegli anni, l’attenzione mediatica e l’emozione legata a Lo squalo fossero forti. Nonostante ciò, i riconoscimenti ufficiali agli Oscar non hanno premiato la sua regia, un fatto che Spielberg riconosce con franchezza.
I riconoscimenti oscar per lo squalo e la vittoria di qualcun altro
Anche se Spielberg non ebbe la nomination come miglior regista, Lo squalo ottenne comunque quattro candidature agli Oscar del 1976. Queste interessavano categorie tecniche fondamentali come il miglior montaggio sonoro, il montaggio e la colonna sonora, firmata da John Williams, storico collaboratore di Spielberg. Con questi riconoscimenti il film venne premiato per la sua qualità tecnica, che contribuì molto al successo commerciale e critico.
La cerimonia di quell’anno fu nettamente dominata da Qualcuno volò sul nido del cuculo, film che vinse i premi più ambiti: miglior film, miglior regia, miglior attore e miglior attrice. Questa forte concorrenza lasciò poco spazio ad altre produzioni come Lo squalo nella corsa ai premi principali.
Il successo successivo di steven spielberg agli oscar e il valore di lo squalo
Steven Spielberg riuscì in seguito a conquistare il premio come miglior regista con due titoli storici: Schindler’s List nel 1994 e Salvate il soldato Ryan nel 1999. Questi riconoscimenti hanno consolidato la sua posizione come uno dei registi più importanti del cinema contemporaneo. Tuttavia, la mancata nomination per Lo squalo resta un episodio significativo nella sua carriera, soprattutto alla luce delle difficoltà e dello stress che ricorda di aver affrontato durante le riprese.
Il documentario realizzato per il cinquantesimo anniversario di Lo squalo non racconta soltanto il film ma mette in luce l’impatto duraturo che questa pellicola ha avuto sul cinema di genere e su Spielberg stesso. La presenza di intervistati del calibro di James Cameron, J.J. Abrams, George Lucas, Jordan Peele e Guillermo del Toro sottolinea l’influenza che il film ha avuto su registi di generazioni successive.
Lo squalo e il ricordo di una pellicola che ha cambiato il cinema
Lo squalo, uscito nel 1975, è uno dei film che hanno contribuito a rivoluzionare il cinema di suspense e horror. Grazie alla regia di Spielberg e alla colonna sonora di John Williams, il film ha raggiunto un successo mondiale. Il racconto del documentario, attraverso la voce di Spielberg e degli altri registi coinvolti, evidenzia come questa pellicola abbia segnato una svolta nelle modalità narrative e produttive hollywoodiane.
Le difficoltà sul set, dai problemi tecnici alla gestione della tensione, sono parte della storia più ampia che Spielberg ha voluto condividere. Il documentario, oltre all’intervista esclusiva, mostra aneddoti e immagini dietro le quinte che raccontano il clima intenso del set di Lo squalo. Questo ha permesso di capire perché, nonostante il mancato riconoscimento come miglior regista agli Oscar del 1976, il film rimane un pezzo fondamentale del cinema americano e mondiale.