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Steven spielberg e il rimpianto per la rappresentazione degli squali in lo squalo che ha favorito la caccia

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Il film “Lo squalo” del 1975, diretto da Steven Spielberg, ha segnato una pietra miliare nel cinema di suspense ma ha anche influenzato profondamente l’immagine degli squali nella cultura popolare. Negli anni, si è diffusa una critica riguardo alla rappresentazione negativa degli squali che avrebbe contribuito a un aumento della loro pesca, con effetti pesanti sulle loro popolazioni. Il regista americano, con il passare del tempo, ha rivisto il suo atteggiamento verso il suo celebre lavoro, esprimendo pentimento per i danni indiretti causati.

Il calo drastico della popolazione di squali e razze dal 1970 a oggi

Secondo dati raccolti negli ultimi decenni, dal 1970 la popolazione globale di squali e razze è diminuita di circa il 71%. Questa riduzione è legata principalmente alla pesca eccessiva, sia commerciale che sportiva, che ha impattato in modo pesante questi predatori marini. La crescente domanda di prodotti derivati dagli squali, come pinne e carne, ha alimentato una pressione insostenibile. Questo declino minaccia la stabilità degli ecosistemi marini, dove gli squali svolgono un ruolo fondamentale come regolatori delle catene alimentari.

La vulnerabilità delle specie e l’impatto culturale

La pesca intensa ha incrementato la vulnerabilità delle specie di squali più sensibili, alcune delle quali si avvicinano ormai all’estinzione. La consapevolezza di questo calo non è solo scientifica ma anche culturale, poiché la percezione negativa degli squali, in parte creata da film come “Lo squalo”, ha avvalorato pratiche di cattura indiscriminate. Diverse organizzazioni ambientaliste hanno lanciato campagne di protezione negli ultimi anni, ma la sfida resta alta a causa della difficoltà di controllo in ampi spazi marini e della tradizione radicata di pesca.

Steven spielberg e il cambiamento di visione sulla sua opera del 1975

Con il passare degli anni, Steven Spielberg ha manifestato pubblicamente un cambio di impressione sul suo film. In un’intervista alla Bbc, ha ammesso di provare rimorso per l’impatto che “Lo squalo” ha avuto sulla percezione degli squali e, di conseguenza, sulla loro salvaguardia. Il regista ha raccontato di temere non tanto di essere attaccato da uno squalo, quanto per il fatto che questi animali possano “essere arrabbiati con lui” a causa dell’incremento della pesca sportiva scatenata dal successo del suo film.

Spielberg ha sottolineato che, nonostante fosse un prodotto di fantasia pensato per intrattenere, il film ha favorito una “frenesia” attorno agli squali che ha alimentato la loro caccia indiscriminata. Nel tempo ha riconosciuto la responsabilità indiretta della narrazione, arrivando a riconsiderare il modo in cui sono stati rappresentati questi predatori marini. Il regista ha più volte ribadito il suo dispiacere e la speranza che la consapevolezza attuale contribuisca a una maggiore protezione.

L’eredità culturale del film e il suo impatto sulla percezione degli squali

“Lo squalo” ha avuto un impatto enorme sul cinema e sulla cultura popolare, introducendo l’immagine dello squalo come pericolo letale e imprevedibile. Questa raffigurazione ha contribuito a diffondere paura e diffidenza verso gli squali, influenzando atteggiamenti e comportamenti umani nei confronti di questi animali. La paura generata ha spesso portato a giustificare la caccia sparsa e, in alcuni casi, a interventi di rimozione o abbattimento in zone turistiche.

Un archetipo mediatico difficile da superare

A livello mediatico il film ha creato un archetipo che pesa ancora, anche quando ricerche successive hanno mostrato che gli squali attaccano raramente l’uomo e agiscono più per difesa che per aggressività. Questa immagine negativa ha ostacolato in parte progetti e campagne per la conservazione degli squali, resi difficili dalla scarsa simpatia del pubblico verso questi animali. Oggi molte iniziative cercano di correggere questa immagine, puntando sulla divulgazione scientifica e mostrando gli squali come specie cruciali da proteggere per gli equilibri marini.

In che modo la percezione degli squali si sta evolvendo nella società contemporanea

Negli ultimi anni si è notato uno spostamento nella percezione pubblica degli squali. I documentari e gli studi hanno contribuito a mostrare un quadro più equilibrato, evidenziando il ruolo positivo di questi predatori e ridimensionando l’immagine horror creata da “Lo squalo”. Le campagne educative hanno raggiunto maggiori risultati, diminuendo la paura e promuovendo il rispetto verso questi animali.

Il sostegno alle leggi e la protezione degli squali

Questo cambiamento è accompagnato da un maggiore sostegno alle leggi che proteggono gli squali in diverse nazioni. Numerosi paesi stanno vietando la pesca non regolamentata e promuovendo aree marine protette dove gli squali possono riprodursi. L’attenzione verso la biodiversità marina cresce costantemente anche grazie all’impegno di ricercatori, ambientalisti e media. La speranza è che l’abbandono di miti e paure porti a un atteggiamento più responsabile verso gli squali e il mare in generale.

Written by
Davide Galli

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