Nel 2026 Star Trek spegne 60 candeline. Una saga che ha lasciato un segno profondo nella fantascienza e nella cultura pop. Dopo decenni di serie, film e spin-off, l’universo creato da Gene Roddenberry continua a catturare l’interesse dei fan. L’ultima novità è Star Trek: Strange New Worlds, ora alla terza stagione su Paramount+. La serie riporta gli spettatori sul ponte di comando della USS Enterprise, mescolando personaggi storici e nuove storie capaci di rinfrescare la narrazione.
La USS Enterprise torna in azione con il capitano Pike al timone
Strange New Worlds è ambientata prima delle avventure del celebre capitano Kirk. Qui il protagonista è il suo predecessore, il capitano Pike, interpretato da Anson Mount. Nato come spin-off di Star Trek: Discovery, lo show riporta in scena volti noti come il primo ufficiale Una Chin-Riley e, soprattutto, Spock, interpretato da Ethan Peck. A bordo della Enterprise riprende lo spirito esplorativo che da sempre caratterizza la saga, ma con storie che mettono al centro sia l’azione che i rapporti personali tra i membri dell’equipaggio.
Spock, metà uomo e metà vulcaniano, assume un ruolo di rilievo particolare. Lo vediamo più umano e meno rigido rispetto alle versioni passate. Il suo rapporto sentimentale con l’infermiera Chapel dà nuova tensione e profondità alla trama, allontanandosi dalla sua immagine tradizionale. Questo lato più intimo del personaggio offre al pubblico nuovi dettagli sul suo percorso e sul suo sviluppo.
Una terza stagione che osa con generi e stili diversi
Il successo di Strange New Worlds passa anche dalle scelte creative dietro le quinte. Dietro la serie c’è Akiva Goldsman, premio Oscar e collaboratore storico di J.J. Abrams. Goldsman ha pensato questo spin-off come una raccolta di episodi autoconclusivi, dando così spazio a cambi di tono e di stile. La terza stagione conferma questa libertà, con episodi che vanno dal matrimonio a un giallo classico, fino a una sorta di parodia interna della saga.
Uno degli episodi più curiosi è quello che mette in scena una “serie tv nella serie”, con un richiamo ironico agli anni Settanta e al capitano Kirk, interpretato da Paul Wesley in un ruolo autoironico. Questi esperimenti si incastrano bene in Star Trek, una saga che ha sempre saputo cambiare pelle e parlare alle paure e alle mode di ogni tempo.
Un cast affiatato che dà vita a personaggi storici e nuovi arrivi
Il punto di forza di Strange New Worlds è un cast capace di far credere sia ai personaggi storici sia a quelli nuovi. Oltre ad Anson Mount e Ethan Peck, tornano Rebecca Romijn e Celia Rose Gooding . La serie introduce anche volti freschi come l’ufficiale La’an Noonien-Singh e il timoniere Erica Ortegas . Insieme, creano una dinamica di squadra convincente, dove ogni attore riesce a bilanciare la parte emotiva con quella professionale del proprio personaggio.
La prova di Ethan Peck nei panni di Spock è particolarmente intensa. Nipote del celebre Gregory Peck, Ethan dà vita a un personaggio che di solito mantiene il controllo, ma che sa anche mostrare emozioni forti. La sua voce profonda e il modo di recitare, quasi teatrale, ricordano Leonard Nimoy ma offrono una lettura più moderna e sfumata del vulcaniano. La sua interpretazione è uno dei punti più forti della nuova stagione, capace di attrarre chi cerca un Spock più vicino ai dubbi e ai sentimenti umani.
Con Strange New Worlds, Star Trek si rinnova senza tradire le radici che lo hanno reso un cult per milioni di fan. A sessant’anni dal primo viaggio verso la “ultima frontiera”, il richiamo dello spazio è più vivo che mai.
Ultimo aggiornamento il 17 Luglio 2025 da Serena Fontana