La miniserie in nove episodi “Smoke – Tracce di fuoco” arriva su Apple TV+ il 27 giugno 2025. Scritto e prodotto dall’autore Dennis Lehane, noto per Mystic River e Shutter Island, il progetto si distingue per un cast che unisce volti già noti al pubblico a nuove interpretazioni intense. Tra i protagonisti spiccano Taron Egerton e Journee Smollett, affiancati da Greg Kinnear, Rafe Spall e Ntare Guma Mbaho Mwine. La serie trae ispirazione dal podcast Firebug ed esplora una vicenda reale degli anni Novanta legata agli incendi dolosi.
Dennis lehane dietro smoke – tracce di fuoco
Dennis Lehane ha concepito questa produzione con l’intento di raccontare una storia complessa che ruota attorno a eventi realmente accaduti negli Stati Uniti negli anni Novanta. Il lavoro dello scrittore si basa sul podcast Firebug, da cui ha preso spunto per costruire una narrazione che va oltre il semplice giallo investigativo.
Lehane non solo ha scritto la sceneggiatura ma ha anche contribuito alla produzione della serie insieme ad Apple Studios. La sua esperienza nel genere crime si riflette nella struttura della trama: fin dalle prime puntate viene rivelata l’identità del colpevole principale, capovolgendo così le aspettative classiche dei mistery tradizionali.
Il risultato è una storia che si concentra sulle relazioni tra i personaggi e sulle dinamiche emotive generate dagli eventi piuttosto che sulla suspense legata all’incertezza del colpevole. Questa scelta narrativa rende Smoke unica rispetto alle altre produzioni simili presenti sul mercato streaming.
Taron egerton tra recitazione e ruolo da produttore esecutivo
Taron Egerton assume in Smoke un duplice ruolo: interpreta Dave Gudsen, investigatore specializzato in incendi dolosi, ed è anche produttore esecutivo della serie. L’attore britannico noto per Kingsman e Rocketman racconta come abbia gestito questa doppia responsabilità senza alterare il suo rapporto con gli altri membri del cast durante le riprese.
Egerton spiega che sul set mantiene sempre un atteggiamento semplice “senza ostentare lo status acquisito dalla sua posizione produttiva.” Il suo coinvolgimento creativo emerge soprattutto nelle fasi fuori scena quando discute delle scelte narrative insieme agli altri produttori sotto la supervisione dell’autore Lehane.
Questa collaborazione consente a Egerton di influenzare alcune direzioni creative mantenendo però salda l’integrità artistica voluta dallo scrittore originale senza forzature o stravolgimenti del copione durante le riprese.
Journee smollett e la chimica con taron egerton nel racconto dei rapporti umani
La relazione fra i due protagonisti principali è centrale nella narrazione; Journee Smollett interpreta Michelle Calderone, detective impegnata accanto a Dave Gudsen nell’indagine sugli incendi sospetti. L’attrice racconta come abbia lavorato assieme a Egerton per creare quella tensione sottile fatta di rivalità fraterna ma anche ambiguità sentimentale presente fra i loro personaggi.
Smollett chiarisce che gran parte dell’intesa “non era pianificata ma nata spontaneamente grazie all’interazione continua durante le scene condivise sul set.” Ha comunque studiato attentamente lo sviluppo psicologico del proprio ruolo sapendo come inizialmente Michelle dovesse mostrarsi più riservata lasciando emergere progressivamente tratti più decisi fino ad assumere un atteggiamento dominante verso Gudsen nel corso della storia.
Il risultato finale appare naturale pur nascondendo al contempo diversi livelli interpretativi dove competizione professionale alterna momenti quasi familiari o carichi d’una tensione erotica mai esplicita ma palpabile nei gesti quotidiani tra i due investigatori.
Greg kinnear e rafe spall spiegano perché smoke rompe gli schemi classici dei crime drama
Greg Kinnear interpreta Harvey Englehart, capo dipartimento dove lavorano Dave Gudsen e Michelle Calderone mentre Rafe Spall veste i panni di Steven Burke, superiore nelle forze dell’ordine coinvolte nell’indagine principale della miniserie.
Kinnear sottolinea come “sia interessante proporre storie in cui lo spettatore conosce fin dall’inizio elementi cruciali ignorati dai personaggi stessi creando così nuove forme narrative basate sull’evoluzione interna degli individui piuttosto che sulla scoperta esterna degli eventi.” Secondo lui questo approccio impone agli attori uno sforzo maggiore nell’esprimere sfumature complesse capaci di modificare continuamente l’impressione data ai telespettatori lungo tutta la durata delle puntate.
Spall aggiunge invece quanto “siano fondamentali personaggi imperfetti caratterizzati da ambiguità morale perché solo così emergono drammi realistici capaci davvero catturare l’attenzione chi guarda oltre alla trama stessa.” Per entrambi gli interpreti questa attenzione ai dettagli umani fa sì che Smoke rappresenti qualcosa diverso rispetto ai soliti prodotti crime disponibili oggi sulle piattaforme streaming più popolari.
Ntare guma mbaho mwine porta fredy alla vita attraverso silenzi ed emozioni trattenute
Ntare Guma Mbaho Mwine dà voce a Freddy, uno dei personaggi più enigmatici ed emotivamente carichi dell’intera miniserie.
Pur essendo attivo da tempo nel mondo dello spettacolo resta ancora poco conosciuto al grande pubblico italiano ma qui dimostra capacità interpretative notevoli soprattutto grazie all’uso misurato delle pause nei dialoghi accompagnate da sguardi intensissimi quasi catatonici nei momenti cruciali.
L’attore riflette sull’origine delle scelte sbagliate compiute dal suo alter ego evidenziando come molti comportamenti derivino dalla somma tra fattori personali interiorizzati profondamente assieme alle circostanze traumatiche vissute lungo gli anni precedenti agli eventi narrati nella serie.
Freddy incarna quindi quel tipo d’uomo spezzato dentro incapace d’instaurare relazioni intime durature proprio perché troppo segnato dalla propria esperienza dolorosa fatta spesso d’abbandoni o violenze subite lontano dagli occhi degli altri protagonisti.
Questa lettura rende ancora più drammatico ogni gesto apparentemente insignificante regalando allo spettatore momenti intensissimi fatti soprattutto dai silenzi pieni d’implicazioni nascoste dietro ogni movimento lento compreso nello spazio limitato entro cui Freddy vive isolandosi dal resto del mondo.