Negli ultimi giorni, un rimorchiatore della marina russa ha attirato l’attenzione delle autorità italiane mentre attraversava lo stretto di Sicilia. La presenza dell’unità navale ha spinto l’aeronautica militare a far decollare velivoli dalla base di Sigonella per tenere sotto controllo i suoi movimenti. Questo episodio si inserisce in un contesto geopolitico teso, con una crescente attività navale russa nel Mediterraneo.
Il passaggio del rimorchiatore mb-119 “jakob grebelsky” nello stretto di sicilia
Il rimorchiatore MB-119 “Jakob Grebelsky”, appartenente alla marina russa, è stato individuato mentre navigava verso est attraverso lo stretto di Sicilia. Secondo le rilevazioni del portale Itamilradar, la nave procedeva a circa 11 nodi. Questa unità non è nuova agli ambienti militari: in passato ha scortato navi strategiche russe, inclusi sottomarini della classe Kilo noti per operazioni di sorveglianza e deterrenza.
La sua presenza in questa zona suscita attenzione perché lo stretto rappresenta un punto strategico tra il Mediterraneo occidentale e orientale. Il fatto che il MB-119 abbia attraversato questo tratto indica una possibile missione rilevante o supporto logistico alle forze navali russe attive nella regione.
Come si svolge il monitoraggio aereo
Di fronte all’avvistamento del rimorchiatore russo, le autorità italiane hanno attivato subito misure di controllo dello spazio marittimo nazionale. Un ATR P-72A dell’aeronautica militare italiana è decollato dalla base di Sigonella con matricola MM62281 per seguire la nave durante tutto il suo percorso nello stretto.
Il velivolo ha effettuato orbite ripetute sulla zona interessata mantenendo costantemente sotto osservazione il MB-119. Secondo fonti militari, queste azioni avevano uno scopo preventivo e dissuasivo senza segnalazioni ufficiali di violazioni dello spazio italiano sia marittimo che aereo.
La reazione dell’aeronautica militare italiana con i pattugliamenti da sigonella
La scelta della base siciliana come punto operativo sottolinea l’importanza strategica del luogo nel monitoraggio delle rotte navali nel Mediterraneo centrale e orientale dove si concentra gran parte degli interessi geopolitici europei legati alle attività russe.
Movimenti precedenti di mb-119 e flotta russa
Questo episodio ricorda altre missioni recenti che hanno visto coinvolti gli stessi mezzi o unità simili della flotta russa nei mari intorno all’Italia. A luglio scorso infatti il MB-119 era stato avvistato mentre transitava dallo Stretto di Gibilterra insieme al sottomarino Novorossiysk classe Kilo noto per capacità stealth subacquee prolungate.
In quel caso non ci sono conferme certe sulla presenza simultanea dei due mezzi ma gli analisti suggeriscono una possibile missione combinata tra superficie e sommergibile mirata ad attività operative o ricognizione nelle acque mediterranee occidentali ed orientali.
Nel dicembre 2024 invece era stato registrato un altro passaggio simile quando un sottomarino russo aveva attraversato nuovamente questa area dopo la perdita temporanea dell’accesso alla base siriana Tartus indispensabile per supporto logistico sul versante orientale del mare nostrum.
L’Italia aveva risposto anche allora inviando dall’hub aereo siciliano altri ATR P-72A impegnati a monitorare convogli navali sospetti vicino Biserta in Tunisia diretti probabilmente verso Siria o Libano.
Rilevanza strategica e implicazioni geopolitiche
Questi episodi evidenziano come le limitate possibilità logistiche russe nella regione rendano ogni movimento più delicato da gestire sia sul piano operativo che politico-militare.