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sguardo su Sergio Castellitto al filming italy sardegna festival tra cinema, tv e polemiche

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Sergio Castellitto si è raccontato al Filming Italy Sardegna Festival, affrontando temi che vanno dal tax credit nel cinema italiano al suo ruolo di presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia. Tra nuovi progetti televisivi e riflessioni sul mestiere d’attore, l’artista ha condiviso dettagli sulla sua esperienza professionale e le sfide del settore.

Il festival come occasione per parlare di cinema italiano e internazionale

Al Filming Italy Sardegna Festival, un evento dedicato a cinema e serie tv, Castellitto ha rappresentato una voce italiana in mezzo a tanti protagonisti stranieri. L’attore ha parlato senza filtri della sua carriera recente tra Roma e il Lago Maggiore dove sta girando The Gentlemen 2 di Guy Ritchie. La seconda stagione della serie spin-off offre a Castellitto la possibilità di interpretare un mafioso con caratteristiche poco convenzionali: colto ed etico secondo i codici propri della malavita.

Lavorare con Ritchie lo diverte proprio perché punta su stereotipi ben definiti più che su psicologie complesse dei personaggi. Ha apprezzato soprattutto l’ironia british che permea questa produzione in cui interpreta il “cattivo” ma con sfumature lontane dal classico villain italiano.

Parallelamente all’esperienza internazionale, Sergio è impegnato anche nella fiction italiana Storia della mia famiglia, giunta alla seconda stagione. Nel ruolo di un uomo che torna dopo aver abbandonato la famiglia si confronta con una narrazione dai toni malinconici ma anche divertenti, ricca dello spirito della commedia all’italiana degli anni passati. Qui emerge la sua capacità di approfondire i personaggi grazie alla serialità televisiva moderna.

Papa leone e conclave: curiosità dietro le quinte del film oscarizzato

Castellitto ha raccontato aneddoti legati al film Conclave diretto da Edward Berger vincitore dell’Oscar per la miglior sceneggiatura non originale. Il lungometraggio mostra dettagli sul conclave papale ed è stato visto da Papa Leone prima dell’elezione ufficiale al soglio pontificio.

Il racconto prende vita nel giardino del Forte Village dove l’attore rivela come molti cardinali abbiano scelto questo film per comprendere meglio il meccanismo elettorale vaticano durante il loro primo conclave. Dopo la morte di Papa Francesco si è scatenata una vera “conclave-mania”, con milioni di visualizzazioni sulla piattaforma Sky.

Nonostante le numerose richieste dei media per commenti sull’evento religioso o sul film stesso, Castellitto ha mantenuto riserbo evitando rivelazioni non autorizzate sulle dinamiche interne a quel momento storico molto delicato.

Presidenza complessa al centro sperimentale: tra attacchi personali e voglia di tornare a recitare

Durante l’incontro sono emersi aspetti difficili vissuti nell’anno trascorso come presidente del Centro Sperimentale Di Cinematografia . L’esperienza si è rivelata faticosa soprattutto per via delle critiche feroci subite dall’interno dell’ambiente cinematografico nazionale definito da lui come “macchina del fango”.

Castellitto confessa candidamente una certa ingenuità iniziale nel pensare che idee valide potessero prevalere facilmente sui giochi politici interni o sui conflitti personali presenti nell’organizzazione culturale più antica d’Italia dedicata alla formazione artistica cinematografica.

Nonostante tutto ciò desidera ora concentrarsi sulla creatività personale tornando davanti alle telecamere o dietro alla macchina da presa nella speranza che i suoi prossimi progetti sappiano trasmettere emozioni autentiche agli spettatori senza interferenze esterne distruttive.

Polemica tax credit ed equilibrio nei premi italiani: parole nette sulle ultime vicende

Tra gli argomenti caldi affrontati c’è stato quello relativo ai finanziamenti pubblici ottenuti indebitamente da Francis Kaufmann – coinvolto in uno scandalo legato ad 800 mila euro erogati per un film mai realizzato – definito ironicamente “un assassino travestito da regista”. Per Sergio questa vicenda assume toni quasi grotteschi se non fosse così grave considerando i fondi statali sprecati ingannevolmente dalle istituzioni preposte allo sviluppo cinematografico nazionale.

Un altro tema discusso riguarda lo scetticismo mostrato dall’attrice Matilda De Angelis riguardo ai Nastri d’Argento assegnati ex aequo insieme a Elodie nella stessa categoria premio attrice protagonista giovane talento già diretto dallo stesso Castellitto ne Il materiale emotivo).

L’attore sostiene che Matilda abbia ragione nel volere riconoscimenti individualizzati senza condividere troppi premi così importanti perché questo potrebbe ridurre il valore singolo dell’artista rispetto ad altri ambiti dove invece sono accettate classifiche multiple .

Propone inoltre modifiche ai regolamenti dei principali riconoscimenti italiani suggerendo categorie più precise dedicate ai cast completi lasciando invariati solo quattro premi fondamentali destinati agli attori protagonisti o non protagonisti singoli nelle diverse sezioni maschile/femminile.

Riflessioni sul mestiere d’attore oggi tra libertà creativa ed insidie del sistema

Sergio parla infine anche delle difficoltà incontrate dai giovani attori oggi ricordando episodi vissuti personalmente negli anni ’70-‘80 quando era già difficile ottenere ruoli significativi pur avendo talento vero sotto gli occhi degli addetti ai lavori. Ricorda Federico Fellini costretto infatti a fermarsi prima della fine della carriera, privandolo delle sue ultime opere.

Si sofferma poi sul figlio Pietro ormai affermatosi sia come interprete sia come regista grazie soprattutto alla serie Speravo de’ morì prima. Secondo lui Pietro possiede un talento caotico ma puro, capace finalmente liberarsi dall’eredità pesante dei genitori famosi trovando uno spazio personale autentico.

Questa libertà però arriva accompagnata dalla solitudine necessaria dentro ambienti spesso poco inclini ad accogliere novità o personalità fuori dagli schemi consolidati. Infine sottolinea quanto ancora sia necessario difendere fortemente ogni unicità artistica contro pressioni commerciali, giudizi superficiali o imposizioni culturali troppo rigide capaci solo danneggiare chi vive veramente quest’arte ogni giorno.

Written by
Rosanna Ricci

Rosanna Ricci racconta il presente come se stesse scrivendo una pagina di diario collettivo. La sua voce è intima, ma mai distante: attraversa con delicatezza temi complessi come cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute, cercando sempre il lato umano delle notizie. Ogni suo post è uno sguardo personale sul mondo, tra empatia e consapevolezza.

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