Home Semifinali eurovision 2025 a basilea: esibizioni, ospiti e sorprese sotto i riflettori della st. jakobshalle

Semifinali eurovision 2025 a basilea: esibizioni, ospiti e sorprese sotto i riflettori della st. jakobshalle

La prima semifinale dell’Eurovision Song Contest 2025 a Basilea ha visto esibirsi 15 artisti, con performance emozionanti e ospiti di spicco, mentre il pubblico ha votato per i finalisti.

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La prima semifinale dell’Eurovision Song Contest 2025 si è svolta a Basilea, con 15 artisti in gara, ospiti di rilievo e performance variegate che hanno emozionato e coinvolto il pubblico, segnando l’inizio della competizione verso la finale. - Unita.tv

L’evento musicale più seguito d’Europa ha preso il via da Basilea, con la prima semifinale della sessantanovesima edizione dell’Eurovision Song Contest. Nella suggestiva atmosfera della St. Jakobshalle, 15 artisti si sono messi in gioco per conquistare uno dei posti disponibili in finale, con il pubblico chiamato a scegliere chi meritasse il passaggio del turno. Ospiti, performance ricche di significato e momenti intensi hanno animato la serata del 13 maggio 2025, mostrando volti nuovi e ritorni attesi tra brani e coreografie che non hanno lasciato indifferenti.

La cornice della st. jakobshalle e la conduzione del primo appuntamento

Il palcoscenico svizzero, preciso e brillante, ha accolto l’esordio dell’evento con un clima dove l’energia ha iniziato a farsi sentire dal primo minuto. La conduzione è stata affidata a gabrielle corsi e bigmama, coppia perfetta per calibrare ritmo e leggerezza, evitando di appesantire una serata fatta soprattutto di musica e confronto diretto con il pubblico.

Le due figure hanno scandito la gara con battute calibrate e una naturale sintonia, così da accompagnare i telespettatori tra esibizioni diverse senza cali di attenzione. Senza giurie in campo, è stato il televoto a stabilire quali artisti avanzassero, conferendo alla competizione un carattere più immediato. L’alternanza delle cartoline ha dato modo di mostrare scorci della vita e del paesaggio svizzero, rafforzando il legame con la città ospitante.

Non sono mancati momenti di riflessione e di gioco, e la prima semifinale ha riservato più di qualche sorpresa grazie a ospiti che hanno portato sul palco personalità forti, come lucio corsi, con il suo stile unico e riconoscibile, e gabry ponte, vero protagonista per San Marino. Due rappresentanti dei Big Five, la Spagna e l’Italia, hanno confermato la loro presenza tra i veterani del festival, incarnando stili molto diversi ma entrambi radicati nelle rispettive tradizioni musicali.

Islanda e polonia: tra gioventù e radici profonde

Ad aprire la serata è stato il duo islandese væb, formato da due fratelli nati nei primi anni 2000. Il loro brano, róa, si è presentato come un invito a non mollare, sotto un aspetto musicale fresco e animato da un ritmo contagioso. La performance ha incarnato la volontà di farsi spazio senza eccessi, con un approccio essenziale ma capace di trasmettere positività. Nonostante la buona impressione, la canzone non ha avuto tratti memorabili tali da restare impressi oltre la diretta.

La Polonia, tornata a gareggiare dopo trent’anni, ha schierato justyna steczkowska, artista dal passato importante nel suo paese. Il brano gaja è un omaggio alla natura e alla sua complessità, tra forza e fragilità. La cantante ha portato sul palco una messa in scena carica di simbolismi, con un uso scenografico di luci e proiezioni che richiamavano mondi magici ed esoterici.

Il contrasto tra la voce precisa e la teatralità studiata ha creato un momento in cui pubblico e telespettatori hanno potuto cogliere un messaggio forte, anche se non immediato. La scelta di prendersi i tempi ha rischiato di allontanare chi cercava un impatto più diretto, ma ha comunque dato dignità a un pezzo lungo e ragionato.

Slovenia e estonia: emozione cruda e provocazione surreale

Tra i protagonisti della serata spicca klemen slakonja per la Slovenia. La sua proposta è stata fuori dal comune per questo tipo di gara: un brano intimo e personale, kolikko časa nama ostane, che parla della fragilità umana e del tempo che resta accanto a chi si ama, narrato con voce tremante e sguardo sincero.

Il palco è rimasto spoglio, senza particolari effetti scenici, così da lasciare spazio solo alle parole e alle emozioni. Questo approccio essenziale ha reso il momento potente, non solo per chi segue il festival da tempo ma anche per chi si approccia per la prima volta. La storia raccontata, della malattia della moglie e della normalità famigliare, ha colpito duro.

Dalla Slovenia all’Estonia, cambiamento immediato di registro con tommy cash. Il suo brano espresso macchiato è una performance colorata e volutamente sopra le righe, che mescola ironia, satira e omaggi a stereotipi legati all’italianità. L’artista si è presentato con baffi marcati e coreografie che stridono con contesti più tradizionali, puntando tutto sulla provocazione.

Il pezzo prende forma nel nonsense, ma con una consapevolezza che traspare in ogni dettaglio. Non è un numero fine a se stesso, quanto piuttosto un’esibizione studiata per colpire e far parlare. Per alcuni sarà difficile digerirlo, per altri un peccato non portarlo in finale.

Lucio corsi, l’italia e il suo viaggio glam al centro della scena

Lucio corsi è stato uno dei momenti più attesi della serata, pur non essendo in gara in questa semifinale. In quanto parte dei Big Five, è arrivato a esibirsi da ospite direttamente in finale, portando “Volevo essere un duro”, una composizione che fonde poesia e provocazione con echi retrò.

La cartolina lo mostrava a bordo di un tram di Basilea, simbolo di quotidianità e movimento. Sul palco, corsi ha dato vita a uno spettacolo teatrale, calibrato nei dettagli di scenografia e suono, con chiari riferimenti a icone artistiche come david bowie e franco battiato. Una dedica alle ambiguità dell’esistenza, fatta di luci e ombre.

La presenza della chitarra con i colori della Palestina è stata un segnale esplicito in un contesto spesso dominato dal silenzio e dall’ambiguità sui temi di attualità. Lucio corsi ha scelto una via chiara, allontanandosi dalla semplice esibizione per trasmettere un messaggio di discontinuità e riflessione.

Azerbaigian, san marino e l’energia della notte in chiave pop elettronica

Il gruppo azero mamagama ha scelto uno stile festoso e contemporaneo con run with you. Un invito al ballo, condito da atmosfere da festa campestre mescolate a suoni elettronici. La cartolina ha mostrato immagini campestri insolite per un evento del genere, ampliando l’impatto visivo con scene di grigliate e danze informali.

Il trio ha saputo fondere tradizione e modernità, inserendo il saz, uno strumento tipico della regione, in un contesto pop energico. Il risultato è stato un momento di leggerezza e ritmo che ha conquistato il pubblico, senza pretendere di essere altro che un invito al divertimento.

San Marino ha fatto tornare al festival gabry ponte con “Tutta l’Italia”, un brano che indossa con orgoglio la tradizione techno-pop dell’artista. Presentato con humor dai conduttori e accompagnato dai musicisti andrea bonomo e edwyn roberts, il pezzo è diventato un inno scanzonato all’identità nazionale.

La cartolina che ha preceduto l’esibizione ha mostrato ponte in un mulino svizzero, creando un contrasto tra modernità e semplicità rurale. Sul palco ha dato fondo alla propria esperienza, rivolgendosi a un pubblico più ampio. L’energia e la confidenza si sono intrecciate per consegnare una performance sicura e diretta.

La prima semifinale di eurovision 2025 ha consegnato una serata ricca di spunti, artisti diversi per cifra stilistica e intensità. Da momenti emozionanti e personali a scene di puro spettacolo e ironia, il pubblico ha potuto assaporare qualità variegate sotto la direzione di Basilea, con occhi puntati verso la finale che si avvicina.