L’industria musicale italiana ha messo sul piatto numeri che sembrano testimoniare un aumento dei concerti, ma dietro questa apparenza si nascondono molte criticità. Nei giorni scorsi, selvaggia lucarelli ha pubblicato una newsletter in cui ha mostrato dettagli importanti sulle irregolarità nel mondo dei tour e dei concerti. Racconta di biglietti venduti a prezzi irrisori, spettacoli cancellati all’ultimo minuto e artisti che finiscono con debiti invece che con guadagni. Questa indagine, basata su testimonianze raccolte da fonti interne al settore discografico, ha acceso un dibattito tra appassionati, addetti ai lavori e stampa.
Finti sold out e biglietti a basso costo: come funziona la trappola dei concerti
Secondo quanto emerge dall’inchiesta di selvaggia lucarelli, la pratica dei cosiddetti “finti sold out” è molto più diffusa di quanto si creda. In alcuni casi, infatti, i numeri dei biglietti venduti vengono gonfiati artificialmente per creare l’illusione di un grande successo. Questi dati alterati servono a mantenere alta la reputazione di un artista o ad aumentare la pressione sull’acquisto da parte dei fan. Contestualmente si trovano ticket venduti a prezzi molto bassi — talvolta anche a 10 euro — per riempire i palazzetti o le arene, ma questo non si traduce in guadagni reali per chi suona.
Difficoltà per i cantanti emergenti
Questa dinamica mette in difficoltà soprattutto i cantanti emergenti che, spinti dalle case discografiche e dai loro manager, si trovano a organizzare tournée in spazi troppo grandi rispetto alla reale domanda. Quando gli spazi si svuotano, scatta il problema di spostare le date in location più piccole, con costi aggiuntivi e una logistica complicata, oppure di cancellare direttamente gli eventi. Il risultato per l’artista è una perdita economica e, in alcuni casi, un indebitamento. A testimonianza di questo, molti insider del settore hanno preferito rimanere anonimi per paura di ripercussioni.
Streaming e covid: la rivoluzione che ha cambiato i profitti nel settore musicale
L’inchiesta ripercorre anche la trasformazione economica che ha investito la musica negli ultimi anni, in particolare dopo l’avvento dello streaming e la pandemia di covid-19. Il passaggio dalle vendite di dischi fisici a quelle digitali ha radicalmente modificato le fonti di guadagno per artisti e discografici. selvaggia lucarelli puntualizza che i ricavi derivanti dagli ascolti online restano molto bassi, se comparati ai numeri di pubblico e popolarità.
Guadagni limitati dallo streaming
Per fare un esempio concreto, spiegano le fonti raccolte, cento milioni di ascolti generano intorno ai 350.000 euro lordi per una casa discografica. Da questa cifra, all’artista va solo una parte, circa 80 o 90 mila euro. Molti artisti, anche con un successo evidente, non raggiungono quindi guadagni significativi con lo streaming, che al contrario ha contribuito a spostare il baricentro economico verso i live. Ma proprio nel mercato dei concerti, si apre la crisi legata ai costi e alle strategie forzate di tour che non sempre reggono la domanda reale.
Nomi noti e polemiche: cosa ha fatto discutere l’inchiesta di selvaggia lucarelli
Nel lavoro di selvaggia lucarelli non mancano riferimenti specifici a personaggi famosi e situazioni di indebitamento tra gli artisti. Questo ha alimentato un confronto acceso, sia social sia fra gli addetti ai lavori, mettendo in luce un comparto che spesso resta dietro le quinte e poco conosciuto dal grande pubblico. L’appello alla trasparenza ha colto l’attenzione di molti, anche perché precedenti avvertimenti erano stati lanciati da figure come federico zampaglione.
Interesse economico e strategie di mercato
Il dibattito ha riguardato non soltanto le scelte commerciali di case discografiche e organizzatori, ma anche gli effetti sulle carriere degli artisti, specialmente quelli meno noti che rischiano di compromettere la loro stabilità finanziaria. Il tema mette a confronto interessi economici, strategie di marketing e la difficoltà di mantenere un equilibrio fra domanda e offerta in un mondo post-pandemia, dove i concerti dovrebbero rappresentare una fonte di recupero economico per tutto il settore.
L’inchiesta pubblicata da selvaggia lucarelli ha sollevato questioni che ora attendono risposte chiare da parte degli operatori del mondo musicale, fra professionisti, promoter e istituzioni preposte. Le testimonianze raccolte evidenziano come l’apparente vitalità dei tour nasconda situazioni di difficoltà reale, che riguardano la gestione, l’organizzazione e i guadagni degli artisti coinvolti. Il confronto resta aperto, in attesa degli sviluppi sul fronte delle regolamentazioni e delle pratiche di mercato.