La giornalista e opinionista Selvaggia Lucarelli ha conquistato una fetta importante del pubblico digitale grazie alla sua newsletter a pagamento, Vale Tutto. Questo progetto online, nato da poco più di un anno, ha raggiunto numeri sorprendenti e si è affermato come la prima newsletter al mondo nella categoria cultura su Substack. Il seguito di lettori fedeli le consente oggi di ottenere guadagni significativi, mostrando come un prodotto editoriale diretto possa creare un legame solido con il pubblico.
La nascita e l’affermazione della newsletter vale tutto
Selvaggia Lucarelli si è sempre distinta nel panorama mediatico italiano per uno stile pungente e senza filtri. Dopo anni trascorsi nel giornalismo tradizionale e nell’ambito dello spettacolo, ha deciso di investire nel formato digitale lanciando Vale Tutto. La newsletter raccoglie opinioni, analisi su temi culturali, eventi mediatici ed episodi di cronaca che spesso coinvolgono personaggi pubblici.
In meno di due anni dall’avvio del progetto la community attorno a Vale Tutto ha superato i 140mila iscritti complessivi. Questa cifra testimonia non solo l’interesse verso i contenuti proposti ma anche una capacità rara nel settore: mantenere alta l’attenzione degli utenti in un mercato saturo come quello delle news digitali. L’approccio diretto e personale adottato da Lucarelli rende ogni uscita attesa dai suoi follower.
Il ruolo di substack nella distribuzione dei contenuti
La piattaforma scelta per distribuire questa iniziativa è Substack: uno spazio noto per ospitare creatori che puntano sulla qualità dei contenuti in abbonamento piuttosto che sulla gratuità sponsorizzata da pubblicità esterne. In questo contesto Vale Tutto domina nella sezione cultura a livello mondiale confermando la forza del brand costruito dalla giornalista.
Come funziona il modello economico della newsletter
Il sistema adottato prevede due formule d’abbonamento: mensile a 7 euro oppure annuale a 70 euro. A fronte dell’iscrizione pagata gli utenti ricevono non solo testi esclusivi ma anche podcast dedicati ed anteprime riservate rispetto ai canali social o ad altri media dove opera Lucarelli.
Secondo le dichiarazioni rilasciate dalla stessa protagonista in un’intervista ad Andrea Girolami , “questa attività rappresenta finalmente una fonte stabile di reddito dopo oltre vent’anni trascorsi online senza aver monetizzato adeguatamente quella parte del lavoro creativo svolta sul web.”
Le stime prudenziali indicano che almeno il 10% degli iscritti totali siano abbonati attivi con pagamento regolare . Questi dati permettono calcolare ricavi vicini al milione annuo lordo prima delle trattenute applicate dalle piattaforme digitali utilizzate per gestire gli abbonamenti stessi.
Idee chiave sul modello economico
Questo risultato evidenzia quanto possano essere remunerativi i prodotti editoriali diretti qualora ci sia coerenza tra autore e pubblico senza intermediari troppo invadenti o modelli basati principalmente sugli algoritmi dei social network.
L’impatto culturale della voce indipendente di selvaggia lucarelli
Vale Tutto non è soltanto una fonte economica ma assume valore come luogo privilegiato dove Lucarelli può esprimere liberamente giudizi critici su fatti d’attualità o scandali mediatici spesso riportati poi dai principali organi d’informazione nazionali. Un esempio recente riguarda la sua analisi sul cosiddetto Pandoro-Gate legato alla influencer Chiara Ferragni diventata virale sui media generalisti proprio dopo essere stata anticipata nei suoi spazi digitali privati.
Questa influenza dimostra quanto certuni contenuti nati da fonti indipendenti possano condizionare percezioni collettive ben oltre i confini iniziali del web specializzato. La credibilità accumulata negli anni permette inoltre alla giornalista, pur risultando divisiva, di pesarsi nelle discussioni pubbliche contribuendo così all’ampliamento delle conversazioni intorno al costume contemporaneo.
Valore e potenzialità del progetto
Con più centinaia di migliaia fra lettori gratuiti ed abbonati paganti, Vale Tutto si configura quindi anche come caso esemplare sulle potenzialità offerte dal digitale applicate all’informazione culturale italiana. Un esperimento editoriale che combina personal branding, dialogo diretto con gli utenti ed economia sostenibile tramite micro-pagamenti mensili mirati.
Selvaggia Lucarelli sembra aver trovato una formula efficace per trasformarsi definitivamente in voce autorevole capace allo stesso tempo di generare reddito consistente dal proprio lavoro intellettuale diffuso via internet oggi ormai imprescindibile strumento comunicativo globale.
