Sei nuovi gialli in libreria raccontano storie di indagini, società e identità maschili

Il giallo italiano si evolve, affrontando temi sociali come la violenza di genere e le crisi ambientali, con nuovi titoli che offrono una narrazione profonda e attuale.
Il giallo italiano si rinnova esplorando temi sociali attuali come violenza di genere, identità maschili e crisi ambientali, trasformandosi in un genere che riflette le tensioni e le sfide della società contemporanea. - Unita.tv

Il giallo resta un genere molto amato dagli italiani, con una base di lettori che comprende sia uomini sia donne di tutte le età, soprattutto tra gli over 55. Negli ultimi mesi sono arrivati in libreria sei titoli capaci di esplorare non solo la suspense ma anche temi sociali complessi come la violenza di genere, le identità maschili e le crisi ambientali. Questi libri mostrano come il romanzo poliziesco sia molto più di un semplice intrattenimento, diventando uno specchio delle trasformazioni della realtà.

Il giallo tra preferenze di lettura e composizione dei lettori

Un’indagine YouGov del 2020 conferma che il giallo occupa una posizione di rilievo nelle scelte dei lettori italiani, conquistando il 40% delle preferenze subito dopo i romanzi di atmosfera. Non è un’esclusiva maschile; infatti, il 41% dei lettori abituali è uomo, mentre il 39% è donna. Entrambi i gruppi hanno interessi simili verso questo genere.

È interessante notare che l’attrattiva per il fantasy e i fumetti si concentra soprattutto sui lettori più giovani, mentre chi supera i 55 anni trova più coinvolgenti storie noir, thriller o spy story. Questo indica che il giallo si adatta ai diversi gusti e sensibilità, offrendo storie che parlano di attualità, psicologia e società.

Più di suspense: il giallo come narrazione dell’atmosfera e dell’interiorità

Non tutti i gialli puntano semplicemente sulla trama incalzante e la tensione narrativa. “Giorni di risacca” di Maylis de Kerangal ne è un esempio. Il romanzo, pur seguendo la traccia di un’indagine poliziesca, si distingue per l’atmosfera sospesa e introspettiva che permea la narrazione. Qui il vero obiettivo non è scoprire il colpevole, ma sondare quelle zone d’ombra che si aprono attorno agli eventi.

Lo scrittore Friedrich Dürrenmatt ha insegnato che nel giallo non conta solo risolvere il mistero, ma raccontare gli aspetti umani e sociali che affiorano dall’indagine. La componente psicologica acquista così un valore fondamentale, offrendo ai lettori un’esperienza più ricca.

L’ambiente come protagonista nei gialli contemporanei

Il genere poliziesco degli ultimi venti anni ha saputo intercettare anche i mutamenti sociali più profondi. Ad esempio, il cosiddetto giallo svedese ha portato in primo piano i problemi disfunzionali nascosti dietro società apparentemente perfette. Storie odierne mantengono questa vocazione a indagare crimini ma anche a denunciare situazioni critiche.

Andrea Segré, con “Gelo profondo. La nuova era glaciale.”, affronta il tema della crisi climatica, poco esplorato nel giallo prima d’ora. Il suo romanzo inserisce la climate fiction nel contesto di un’indagine crime, mostrando come le emergenze ambientali possano diventare terreno fertile per trame complesse e inquietanti.

Il protagonista è un giovane ricercatore alle prese con rischi inattesi nella cattura di anidride carbonica negli oceani, tema di attualità e dibattito scientifico globale.

La violenza sulle donne e le nuove identità maschili raccontate nei gialli

Uno dei filoni più presenti in questi sei titoli riguarda la violenza contro le donne e le crisi delle nuove identità maschili. Titoli come “Forse è così che si diventa uomini” di Giorgia Lepore, “Sembrano uomini” di Fabrice Tassel, “La lince sa aspettare” di Daniele Bresciani e “Irene l’assassina” di Maria Masella riflettono su queste tematiche da prospettive diverse.

In Lepore, l’ispettore di polizia Gerri Esposito, un giovane di origini rom, si muove in un contesto complesso come la Puglia tra problematiche sociali e violenze religiose. Tassel analizza stereotipi dell’immagine maschile e violenza domestica in Bretagna, attraverso una vicenda che coinvolge una bambina e una sostituta procuratrice. Bresciani ambienta la sua storia in una Milano meno nota, scavando nel passato oscuro dell’Albania e mettendo in luce un intreccio di crimini e sparizioni. Infine, Masella segue Irene, uscita dal carcere dopo anni, inseguita da un passato tormentato.

Questi libri cercano di aprire riflessioni senza offrire soluzioni definitive, lasciando domande aperte su identità e rapporti sociali.

Dettaglio sui titoli e sulle ambientazioni principali

“Forse è così che si diventa uomini” si svolge tra Bari e zone limitrofe, con un’ambientazione radicata nella cultura e nella storia locale. La scrittura di Lepore, archeologa di formazione, arricchisce il romanzo di dettagli che riguardano il patrimonio della terra di origine, senza perdere il contatto con questioni sociali contemporanee.

“Sembrano uomini” porta il lettore nella Bretagna contemporanea, con una trama che intreccia indagine tecnica e problematiche di violenza domestica.

Nel romanzo di Bresciani la scena si sposta tra quartieri di Milano complessi e il tragico passato albanese di inizio anni Novanta, raccontato attraverso un’indagine che tocca anche le conseguenze sociali e culturali di quei fatti.

“Irene l’assassina” si muove tra tecnicismi e psicologie sfaccettate, in uno scenario urbano grigio e periferico di Genova.

Storie d’indagine, memoria e ricostruzione

“Giorni di risacca” di Maylis de Kerangal propone un racconto in cui la memoria storica si intreccia con una delicata riflessione personale. La protagonista torna a Le Havre dopo un fatto che la coinvolge indirettamente. Il romanzo intreccia passato e presente, mostrando distruzioni e ricostruzioni, sia materiali che emozionali.

Il mare e la città diventano testimoni di un percorso che, come l’indagine tradizionale, cerca di far luce su pezzi di vita accantonati e dimenticati dai più. La scrittura cerca di restituire il valore delle tracce lasciate da eventi tragici e di come si possa rinascere dopo una catastrofe.

Un giallo con il clima come scenario inquietante

L’originalità di “Gelo profondo. La nuova era glaciale.” consiste anche nel legare il genere crime con la climate fiction. Andrea Segré colloca il protagonista in un contesto scientifico attuale ma ben lontano dall’idealizzazione, portando il lettore in un futuro possibile dove l’intervento umano sull’ambiente genera conseguenze imprevedibili.

La trama racconta di un piano per catturare anidride carbonica negli oceani, ma la storia si sviluppa in una spirale di minacce e interessi criminali. L’ambientazione globale e le tensioni tra scienza, ecologia e criminalità riflettono preoccupazioni reali già discusse in ambito internazionale.