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Sara e Tinder : la storia di una donna che riscopre se stessa a cinquant’ anni tra incontri e ricordi

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Nel mondo di oggi, spesso le relazioni Cambiano e si trasformano in modi che pochi si aspettano. Sara, cinquantenne e mamma di due gemelli, vive un momento difficile dopo che suo marito la lascia per una donna più giovane. Invece di cedere al dolore, decide di mettersi in gioco usando Tinder, l’app conosciuta dai giovani, per riscoprire la sua voglia di vita e di contatto. Questa è la storia che ci racconta “Niente di serio, vediamo” di Claudia Valeriani, una narrazione che mescola presente e ricordi in un ritratto concreto di una donna che prova a trovare un nuovo equilibrio.

Sara non è il solito personaggio che ti aspetti. A cinquant’anni, sola dopo vent’anni di matrimonio, non si lamenta né cerca compassione. Al contrario, si infila nel mondo moderno degli incontri tramite app, senza filtri. Ha due figli adolescenti e una vita che sembrava prevedibile ma che ora le sfugge tra le dita. La notizia del divorzio arriva quasi per caso, attraverso un messaggino, e apre una ferita profonda.

Il nuovo inizio di Sara

La sua reazione però è particolare: invece di chiudersi, si spoglia di certezze e riparte da zero. Sara si mette in ascolto di sé stessa e decide di credere ancora nella sua femminilità e nel desiderio. Usa il telefono con una semplicità e ironia da giovane, per cercare persone, fulcro di una nuova socialità. Non è alla ricerca di un amore romantico e idealizzato, ma di una connessione, un momento di compagnia o anche solo un’adrenalina.

Lo spirito con cui affronta Tinder Le Dà Modo di sentirsi viva, anche se questo mondo non è privo di ostacoli. Riesce comunque a mantenere uno sguardo critico, sapendo che potrebbe incontrare anche persone superficiali o non sincere. La sua voce interiore accompagna il racconto con battute taglienti, ma mai amare, ed è proprio questo il cuore del romanzo: la volontà di non arrendersi davanti alle difficoltà della vita.

Un universo di speranze , incontri e qualche delusione

Tinder diventa per Sara un luogo dove si svolge gran parte della nuova esperienza quotidiana. L’app usa un algoritmo che propone profili in base alle preferenze, e così la protagonista incontra diversi uomini con storie e caratteristiche molto diverse. C’è Jacopo, architetto e artista dal taglio un Po’ new age, col quale nasce subito un’intesa fisica forte. In più ci sono Rino, i cui tatuaggi raccontano una vita diversa, Vincenzo il Chirurgo, Federico che sembra il tipo giusto ai suoi occhi, oltre a David, Lorenzo, Giovanni.

Ognuno di loro rappresenta un aspetto diverso, ma nessuno sembra davvero entrare dentro la sua complessità. Sara usa questi incontri per riconoscersi, per confermare che può ancora piacere, ancora sedurre. Lo scambio con gli uomini non si limita a sesso o compagnia: è un modo per capire quanto sia cambiata e cosa davvero vuole. Il gioco delle app la fa sentire impregnata di scelta, come se si trattasse di un menu da sfogliare, qualcosa che a vent’anni è normale, a cinquant’anni è coraggioso.

Tra candidati che vanno e vengono, Jacopo torna più volte nella narrazione. È l’uomo che forse potrebbe portarli oltre la superficialità dei primi incontri, ma Sara fatica a lasciarsi andare perché vede le sue insicurezze riflettersi nel narcisismo di lui e in una quotidianità soffocante. La sua storia rimane aperta, in bilico fra speranza e chiusura.

La voce di chi conosce Sara

Claudia Valeriani, autrice di “Niente di serio, vediamo”, porta al pubblico una storia che nasce da esperienze reali e da una lunga osservazione del mondo delle app di incontri. Giornalista milanese e counselor di professione, ha un interesse particolare per le emozioni e le relazioni umane, che ha saputo trasferire nella scrittura.

Il personaggio di Sara non è frutto di fantasia esclusiva ma prende vita da amici reali, da profili di Tinder Mostrati da conoscenti e dalle storie ascoltate. L’autrice ha raccolto queste sensazioni e le ha tradotte in una voce femminile autentica, mai teatrale o Falsa. Sara porta con sé le paure, le insicurezze e i giochi di chi ha passato momenti difficili senza perdere la voglia di lottare.

Il libro affronta un problema attuale: come rimettersi in piedi dopo una separazione quando la vita sembra aver messo un punto fermo, soprattutto per donne che in apparenza potrebbero sentirsi tagliate fuori dal gioco. “Niente di serio, vediamo” richiama alla mente chiunque si sia trovato a dover riconoscere una solitudine nuova, tra social e realtà, senza mai smettere di cercare.

Il dubbio su ciò che cerca davvero

Il dubbio rimane costante durante il libro: cosa vuole Sara? Cerca un amore? Oppure solo momenti di purezza carnale? La risposta è più complessa: lei stessa non è sicura, anzi il suo desiderio sembra proprio stare nel mezzo, forse oltre. La donna si muove nel mondo degli incontri senza troppe aspettative, solo con la voglia di non sentirsi giudicata e tenere viva una parte della sua vita che sembrava morta.

Attraverso Tinder, prova a far emergere un lato di sé nascosto per anni. L’app diventa la sua giostra personale, un posto dove divertirsi senza dover spiegare troppo ma dove capire quanto vale. Sara vuole sentire quel brivido del “potrei piacerti?” e godersi il momento, anche solo per una notte.

Il sesso è affrontato senza ipocrisia: per lei è un gesto alla pari degli uomini, senza riporti di moralismo. Cerca persone che sappiano accettare la sua domanda di rispetto e condivisione, non che la usino o la sminuiscano. Questo equilibrio delicato segna tutta la sua esperienza. Il primo passo è la fisicità, poi magari una parola, uno scambio di tenerezze, che però deve nascere senza costrizioni.

Gli uomini di Sara : riflessi di un mondo che cambia

Gli uomini che passano nella vita di Sara riflettono un mondo variegato. Jacopo, il primo che incontra, in teoria sembra quello giusto, un Po’ artista e riflessivo. Ma dentro di sé Sara sente che lui è troppo concentrato su sé stesso, quasi prigioniero di un ego che opprime. Lei, insicura, non riesce a lasciarsi andare completamente.

Gli altri – Rino, Vincenzo, Federico e gli altri nomi – rappresentano occasioni di svago, conferme momentanee, ma niente che segni davvero un cambiamento stabile. In questo quadro, i legami si creano e si sciolgono con veloce ritmo. Sara sperimenta ogni volta una piccola prova: riconosce il suo potere di attrazione e si misura con la realtà delle relazioni attuali.

Attraverso questi incontri, la protagonista si osserva come in uno specchio, capisce quali parti di sé vuole accettare e quali rifiutare. In fondo, è un viaggio introspettivo mascherato da storia d’incontri, che restituisce umanità ai sentimenti, senza facili giudizi.


Sara cammina su questo confine tra passato e presente, tra ferite che bruciano ma anche energia di ricominciare. Non c’è un finale chiaro, solo la vita che continua, con molti volti che si affacciano e altrettanti che spariscono. Lo sappiamo, la storia di Sara è quella di tante donne che oggi cercano di volare anche quando le ali sembrano spezzate.

Written by
Andrea Ricci

Andrea Ricci non cerca l’ultima notizia: cerca il senso. Blogger e osservatore instancabile, attraversa cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute con uno stile essenziale, quasi ruvido. I suoi testi non addolciscono la realtà, la mettono a fuoco. Scrive per chi vuole capire senza filtri, per chi preferisce le domande alle risposte facili.

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