Rtve e la questione israele a eurovision: tra diritti umani e polemiche con l’uer
Il dibattito sulla partecipazione di Israele all’Eurovision 2025 evidenzia le tensioni tra informazione e politica, con rtve che sottolinea la crisi umanitaria a Gaza durante la semifinale.

Il dibattito sulla partecipazione di Israele all’Eurovision 2025 ha acceso le polemiche sulla linea editoriale di rtve, che durante la semifinale ha citato il bilancio civile di Gaza, suscitando la reazione dell’Unione Europea di Radiodiffusione e sollevando il tema del confine tra informazione e politica nel festival. - Unita.tv
Il dibattito sulla partecipazione di Israele all’Eurovision 2025 ha acceso i riflettori sulla linea editoriale della televisione spagnola rtve. Durante la seconda semifinale, i commentatori hanno citato il drammatico bilancio delle vittime civili a Gaza, provocando una reazione da parte dell’Unione Europea di Radiodiffusione . rtve ha confermato che quel passaggio era stato concordato in anticipo, e già anticipa un seguito nella finale. La vicenda presenta tolleranze diverse sul confine tra informazione e politica durante un festival internazionale.
Rtve e la seconda semifinale: il messaggio concordato sulla situazione a gaza
Nell’ultima semifinale dell’Eurovision 2025, i commentatori di rtve hanno inserito un riferimento importante sulle sofferenze civili nella striscia di Gaza. Hanno ricordato ai telespettatori spagnoli le cifre diffuse dalle Nazioni Unite che parlano di oltre 50.000 vittime civili, inclusi più di 15.000 bambini. Questo dato, gravato da un forte impatto emotivo, ha catturato l’attenzione e confermato la volontà di rtve di porre l’accento sulle conseguenze umanitarie del conflitto israelo-palestinese, in parallelo alla rappresentazione dello spettacolo canoro.
La posizione di rtve confermata a el pais
L’ente pubblico spagnolo ha assicurato a el pais che questa parentesi non è stata un’uscita improvvisata. Il messaggio è stato preparato e approvato dai vertici della televisione nazionale, in una scelta precisa che vuole mettere in luce il lato umano della situazione, nel rispetto di dati certificati dalle organizzazioni internazionali. Non si è trattato di una semplice opinione ma di un’informazione veicolata durante la diretta.
La reazione dell’uer e le contro-repliche di rtve
Subito dopo la semifinale, l’UER ha manifestato la sua “sorpresa” per l’intervento dei commentatori spagnoli. L’Unione Europea di Radiodiffusione punta a mantenere il contest musicale al di fuori di polemiche politiche. In questo senso, ha visto nel richiamo di rtve un elemento divisivo che poteva alimentare tensioni in un evento chiamato a unire paesi e culture.
Ma rtve ha ribattuto. L’emittente pubblica ha dichiarato che parlare di diritti umani e pace non implica un attacco diretto a Israele o a qualsiasi altro stato. Precisa che il suo intento era proprio mantenere una posizione di equilibrio, ricordando che la questione umanitaria non può essere ignorata in un contesto pubblico, anche se si tratta di un festival musicale. rtve ha insistito nel definire il messaggio come un dovere civico, espressione di solidarietà umana e non strumento di propaganda.
Le posizioni contrastanti al festival
La vicenda pone in evidenza le tensioni tra mantenere l’Eurovision come evento apolitico e dare spazio a questioni sociali e umanitarie di grande rilevanza.
La delegazione israeliana e la posizione di yuval raphael
Nel mezzo della disputa è emersa anche la questione della rappresentante israeliana, Yuval Raphael. Nel commento di rtve si è fatto un cenno al fatto che la cantante è vittima degli attacchi di Hamas avvenuti nei territori israeliani il 7 ottobre 2023. Questa circostanza ha acceso discussioni sull’opportunità di citare tali riferimenti.
rtve ha chiarito che l’accenno fatto dalla delegazione israeliana riguardo alla condizione personale della cantante non è stato inteso come un messaggio politico. È stata semplicemente considerata una contestualizzazione dei fatti che hanno colpito direttamente la partecipante, senza entrare nel merito delle responsabilità o del conflitto più ampio.
Eurovision tra musica e tensioni internazionali
La vicenda mette in evidenza come Eurovision non sia solo una manifestazione di musica e intrattenimento, ma anche un palco su cui si riflettono tensioni internazionali e temi sensibili. Le scelte degli enti radiotelevisivi nazionali, tra informazione e spettacolo, diventano quindi parte integrante del racconto. E le reazioni dell’UER confermano che fissare limiti tra cronaca e politica non è semplice, soprattutto in un mondo sempre più interconnesso e attento alle questioni globali.