Rodrigo d’Erasmo è un musicista noto per il suo ruolo negli Afterhours e per le sue collaborazioni con il cinema. La sua esperienza come giurato alla 61ª Mostra internazionale del nuovo cinema di Pesaro ha offerto spunti importanti sul rapporto tra immagini e suoni nel mondo contemporaneo. In questa intervista racconta come la musica possa accompagnare le storie, quali sono i cambiamenti nel pubblico e quali colonne sonore lo hanno influenzato.
L’esperienza alla mostra internazionale del nuovo cinema di pesaro
La 61ª edizione della mostra di Pesaro ha visto Rodrigo d’Erasmo coinvolto come membro della giuria insieme ad altri esperti del settore. Ha seguito gran parte delle proiezioni selezionate, manifestando una particolare attenzione agli aspetti tecnici ed estetici dei film in gara. D’Erasmo nota una tendenza verso forme più vicine alla videoarte che al racconto tradizionale: molte opere privilegiano l’astrazione visiva piuttosto che la narrazione lineare.
Una sperimentazione sonora innovativa
Questa scelta stilistica si riflette anche nell’uso sonoro: prevale la presa diretta rispetto alle musiche originali composte appositamente per i film. Alcuni registi sfruttano registrazioni ambientali rielaborate o integrate da elementi musicali creati ad hoc, spesso per motivi legati al budget ridotto ma anche con intenti sperimentali molto marcati. L’approccio sonoro risulta quindi innovativo in certi casi più dell’immagine stessa, aprendo nuove strade nella costruzione dell’atmosfera cinematografica.
D’Erasmo sottolinea come questo tipo di sperimentazione rappresenti un territorio interessante anche per chi non frequenta abitualmente queste forme artistiche; tuttavia evidenzia una certa mancanza di interesse verso lo sviluppo narrativo classico all’interno della selezione proposta quest’anno a Pesaro.
Creare colonne sonore: ispirazioni e metodo creativo
Nel corso della sua carriera Rodrigo d’Erasmo ha lavorato a diverse colonne sonore per film e serie tv, intrecciando musica e immagini in modo originale. Per lui è fondamentale essere coinvolto nelle prime fasi dei progetti cinematografici, preferibilmente durante o subito dopo la scrittura delle sceneggiature. Questo permette di costruire un rapporto stretto con la storia da raccontare attraverso il suono prima ancora che le riprese abbiano luogo.
Approccio alla composizione musicale
Il compositore legge più volte i testi per entrare profondamente nella trama; poi registra senza filtri tutto ciò che gli viene in mente nei primi giorni dedicati alla creazione musicale. Da questo materiale grezzo emerge spontaneamente una selezione naturale delle idee più adatte al progetto audiovisivo specifico.
Non segue schemi rigidi né si limita a riferimenti predefiniti o strumenti particolari: lavora istintivamente lasciandosi guidare dalle parole e dall’immaginario evocato dalla sceneggiatura stessa. Questo approccio consente una libertà creativa ampia utile sia a dare voce alle emozioni sia a suggerire dettagli visivi indirettamente tramite le scelte musicali.
Collaborazione con l’animazione tra documentari e serie tv
Rodrigo d’Erasmo ha approfondito negli ultimi anni anche il rapporto con l’animazione grazie ai lavori prodotti dalla casa TIWI di Reggio Emilia, realtà specializzata nell’inserire sequenze animate all’interno dei propri documentari o produzioni audiovisive miste.
Ha composto musiche per episodi dedicati a figure storiche importanti come Oscar Niemeyer nella serie “Chi si ferma è perduto” oltre che contribuire insieme ad altri compositori alla docuserie “La nave dei folli” curata da Carlo Lucarelli.
L’influenza dell’animazione adulta
Queste esperienze hanno ampliato il suo interesse verso un mezzo espressivo finora ammirato solo da lontano ma ora esplorato direttamente grazie ai numerosi passaggi animati inseriti nei lavori TIWI dove musica narrativa si fonde strettamente con immagini disegnate o digitalizzate.
D’Erasmo cita inoltre titoli fondamentali dell’animazione adulta contemporanea come “Persepolis”, capolavoro riconosciuto universalmente capace di fondere arte visiva raffinata ed emozione profonda attraverso ogni dettaglio musicale scelto accuratamente dal regista stesso o dai collaboratori artistici coinvolti nel progetto complessivo.
Trasformazioni del pubblico tra distrazioni digitali e accesso illimitato
Negli ultimi anni cinema e concertistica hanno registrato cali significativi nelle presenze fisiche dovuti principalmente ai mutamenti culturali legati all’avvento massiccio delle piattaforme digitali . D’Erasmo osserva quanto oggi sia facile accedere quasi istantaneamente ad archivi immensi , ma proprio questa abbondanza rischia invece generare superficialità.
Secondo lui molta gente tende infatti solo sfiorare contenuti senza approfondirli davvero , vittima forse della moltiplicazione degli stimoli quotidiani. Anche lui stesso ammette frequentare meno sale cinematografiche rispetto al passato pur restando curioso attento ascoltatore.
Questo fenomeno non riguarda soltanto uno specifico ambito artistico ma appare trasversale tanto nella fruizione musicale quanto in quella audiovisiva . L’effetto principale sembra essere quello di creare abitudini meno radicate basate sulla rapidità piuttosto che sull’immersione completa .
Le colonne sonore indimenticabili secondo rodrigo d’erasmo
Tra le soundtrack rimaste impresse nella memoria personale D’Erasmo ricorda soprattutto quelle nate dall’unione tra grandi team creativi ed elevatissimi budget tipici degli anni passati : titoli cult come “Il grande freddo” oppure “Good morning Vietnam” rappresentano esempi emblematici capaci ancora oggi di evocare atmosfere intense tramite compilation ben curate.
Colonne sonore originali e recenti
Per quanto riguarda invece partiture originalissime spicca senza dubbio quella composta da Ennio Morricone per “C’era una volta in America”, definita dal musicista milanese un punto fermo imprescindibile nel campo delle musiche applicate al cinema.
Più recentemente gli hanno colpito due lavori distintissimi : quello vincitore dell’Oscar “The Brutalist” caratterizzato da libertà compositiva notevole dove le musiche diventano protagoniste assolute ; infine “Povere Creature!” diretto da Lanthimos cui fa riferimento Jerskin Fendrix mescolando orchestra sinfonica manipolata elettronicamente creando effetti stranianti nuovi sul piano sonoro.
Questi esempi dimostrano quanto la colonna sonora continui evolvere abbracciando tecnologie moderne mantenendo però intatto quel potere suggestivo indispensabile allo sviluppo emotivo del racconto visivo.