Rod Stewart ha infiammato il Pyramid Stage per 90 minuti di musica senza sosta, trasformando il palco in una vera discoteca stile Las Vegas. L’artista non ha lasciato spazio a pause tra i brani, incitando la sua band a partire subito dopo ogni canzone con un deciso “next”. Lo show si è svolto durante la sezione Legend Slot del festival, regalando al pubblico un’esibizione ricca di energia tra abiti scintillanti e assoli di sassofono. Sul palco sono saliti anche ospiti speciali come Ronnie Wood, Lulu e Mick Hucknall.
L’esibizione continua senza interruzioni: ritmo serrato e atmosfera da club
Rod Stewart ha mantenuto un ritmo serrato per tutta la durata del concerto sul Pyramid Stage. Per 90 minuti ha cantato senza mai fermarsi o rallentare il passo, mostrando grande resistenza vocale e presenza scenica. Ogni volta che la band finiva un brano lui gridava “next” per passare immediatamente alla canzone seguente. Questa scelta ha creato una tensione positiva che non ha lasciato scampo al pubblico: nessun momento morto o pausa tra le hit più famose.
L’atmosfera ricordava quella delle discoteche di Las Vegas degli anni ’70, con luci colorate e movimenti ritmici accompagnati da assoli di sassofono molto intensi. Gli abiti scintillanti indossati da Stewart hanno contribuito a rendere lo spettacolo ancora più visivo ed emozionante. Il cantante sembrava quasi voler trascinare tutti i presenti dentro quel mood festaiolo senza tregua.
Ospiti d’onore sul palco: Ronnie wood, lulu e mick hucknall insieme a rod stewart
A impreziosire lo spettacolo ci sono stati alcuni momenti condivisi con grandi nomi della musica internazionale. Dopo aver eseguito diversi successi personali come “Maggie May”, “I Don’t Want to Talk About It”, “Tonight’s the Night ” e “Do Ya Think I’m Sexy”, Rod Stewart ha invitato Mick Hucknall dei Simply Red sul palco.
Il duetto su “If You Don’t Know Me by Now” – celebre brano scritto da Harold Melvin & The Blue Notes – è stato uno dei momenti più intensi della serata; Hucknall si è alternato alla voce graffiante di Stewart regalando emozioni forti al pubblico presente.
Subito dopo è stata la volta dell’incontro con Ronnie Wood , ex compagno di band storico del cantante nella formazione dei Faces prima dei Rolling Stones; poi si è aggiunta anche Lulu , cantante scozzese nota per le sue hit internazionali degli ultimi decenni.
Insieme hanno proposto una versione energica del pezzo rock-blues “Hot Legs”. Prima dell’esibizione Rod Stewart ha sottolineato quanto fosse importante avere accanto due leggende della musica britannica sullo stesso palco; l’abbraccio finale fra lui e Wood è stato carico di sentimento dopo tanti anni vissuti insieme nel mondo della musica live.
Repertorio scelto: grandi successi dagli anni ’70 ad oggi
Lo show si è basato su un repertorio ben calibrato che ripercorre alcune delle tappe fondamentali della carriera solista dello scozzese Rod Stewart ma anche gli appuntamenti rock dal passato condiviso coi suoi amici musicisti storici.
Brani iconici come “Maggie May”, uno degli inni del folk-rock britannico nato negli anni ‘70, hanno coinvolto fan vecchi e nuovi allo stesso modo grazie all’intensità dell’interpretazione live rimasta intatta nel tempo.
“I Don’t Want to Talk About It” mostra invece il lato più intimo ed emotivo della sua produzione musicale mentre pezzi come “Do Ya Think I’m Sexy” portano in scena quell’anima disco-pop tipica degli Eighties.
Il concerto lascia emergere chiaramente quanto Rod Stewart continui ad avere un rapporto diretto col suo pubblico attraverso queste canzoni capaci ancora oggi di far muovere migliaia persone nelle piazze o nei festival più importanti.
