Il 25 luglio 2025, durante un incontro alla Sala Impact del Giffoni Film Festival, Rocco Hunt ha risposto senza esitazioni a una domanda attesa da molti: tornerà a Sanremo nel 2026? Le sue parole hanno dato un segnale preciso, mostrando un rapporto particolare con il palco dell’Ariston e un approccio che punta più al senso del messaggio che alla semplice presenza.
Rocco Hunt al Giffoni: la risposta inaspettata sul ritorno a Sanremo
Nel contesto di un evento dedicato soprattutto ai giovani, il rapper di Salerno si è preso un attimo per riflettere, poi ha risposto con chiarezza. La domanda sulla sua partecipazione a Sanremo 2026 ha fatto scattare un cambio di ritmo nell’atmosfera. Hunt ha sottolineato che Sanremo rappresenta per lui il festival della canzone italiana, un palco importante e storico, ma ha aggiunto che tornerà solo se avrà qualcosa di significativo da comunicare. Questo ha sorpreso i presenti per la nettezza e sincerità dell’affermazione, in netto contrasto con le attese di un possibile ritorno certo e prossimo.
Il pubblico presente ha recepito un messaggio di autenticità e di rispetto verso la musica, più che una semplice strategia mediatica. Rocco Hunt non vuole ritornare a Sanremo per ripetere un’apparizione: ha bisogno di sentire la canzone giusta, quella che gli dia motivo e spessore artistico per tornare. Questo approccio sembra rompere con l’idea diffusa di una partecipazione concessa quasi automaticamente per visibilità.
Il rapporto di Rocco Hunt con Sanremo: tra radici e scelte personali
Rocco Hunt, al secolo Rocco Pagliarulo, ha costruito il suo percorso partendo dal quartiere Pastena di Salerno, e oggi è una figura centrale del rap italiano. La sua carriera è segnata da momenti che hanno lasciato il segno nel festival sanremese: dalla vittoria nella categoria Nuove Proposte nel 2014 con il brano in napoletano No juorno buono, fino alla partecipazione tra i Big del 2016 con Wake up, che ha ancora evidenziato la sua volontà di raccontare con il dialetto. Nel 2025 è tornato con Mille vote ancora, una traccia autobiografica, dimostrando che il palco dell’Ariston rappresenta un momento importante per la sua espressione artistica, ma non un palcoscenico da sfruttare a tutti i costi.
Il legame con Sanremo ha quindi un valore preciso e personale, legato alla trasmissione di temi e parole che toccano la sua storia e quella di tanti giovani. Spesso, il rapper usa questo spazio per portare avanti il proprio racconto e le proprie origini, non per rincorrere la popolarità fine a se stessa. L’uso del napoletano e la scelta delle tematiche nelle canzoni restano elementi chiave di questo percorso, che himpa sulla radice e sul vissuto.
Il senso profondo dietro la scelta di partecipare a Sanremo: non è solo questione di visibilità
Le parole di Rocco Hunt al Giffoni chiariscono una posizione che si discosta da quella di molti artisti che vedono Sanremo come un appuntamento fisso o come una vetrina commerciale. Lui considera il Festival come un luogo dove portare “le parole che contano”, un’occasione da cogliere solo se si ha un messaggio da raccontare che meriti attenzione. Non è un rifiuto ma una decisione consapevole, che lascia aperta la porta a un ritorno solo nel caso arrivi una canzone che lo colpisca davvero.
In pratica, Rocco non vuole salire sul palco per apparire, ma per raccontare qualcosa di vero, lasciando al pubblico la certezza che ogni sua partecipazione è sempre guidata da contenuti profondi e autentici. Al momento non ci sono piani definiti per il 2026, ma la disponibilità rimane legata alla produzione di un brano che gli dia motivo artistico per tornare.
Questa posizione testimonia un modo di fare musica che pone al centro la ricerca del senso e del contenuto, con una certa distanza dal meccanismo mediatico che spesso accompagna il Festival. Rocco Hunt, infatti, si mostra ancora fedele al suo stile e alle sue origini, mantenendo fede allo stesso tempo una coerenza che caratterizza la sua immagine pubblica.
Ultimo aggiornamento il 25 Luglio 2025 da Giulia Rinaldi