Roberto Lipari, noto comico siciliano, si prepara a portare in scena il suo nuovo spettacolo “L’ultimo spettacolo“, un tour che segna simbolicamente un addio alla carriera, nonostante la sua giovane età di 34 anni. Con un approccio ironico e provocatorio, Lipari affronta temi di grande attualità , dalla pressione del giudizio pubblico alla sua identità di artista credente in un mondo che spesso dissacra il sacro. Questo articolo esplora le sue riflessioni e le sfide che affronta nel suo percorso artistico.
Il significato di “L’ultimo spettacolo”
“L’ultimo spettacolo” non è solo un titolo, ma un concetto che racchiude due significati distinti. Lipari spiega che, da un lato, rappresenta l’ultimo lavoro che ha scritto, dall’altro, assume un significato più profondo, quasi definitivo. “È il primo tour d’addio dei tanti che farò”, afferma con ironia, rivelando la sua ambivalenza tra ottimismo e pessimismo. La sua carriera, come quella di molti artisti, è segnata da fasi di crescita e declino, e Lipari desidera rimanere sempre una giovane promessa, evitando di cadere nel cliché del “solito stronzo” che spesso accompagna il successo.
La pressione del giudizio e l’autostima
Essere un comico significa vivere costantemente sotto il giudizio del pubblico. Lipari riflette su come questa pressione influisca sulla sua autostima, un tema ricorrente tra i millennials. “Il nostro è un mestiere strano, in cui sei costantemente sottoposto a giudizio”, afferma, evidenziando la difficoltà di gestire il feedback di un pubblico sempre più vasto e critico. La sua esperienza personale lo porta a concludere che, a differenza delle generazioni precedenti, la sua generazione fatica a mantenere un’autostima solida, un aspetto che influisce profondamente sulla sua carriera.
Leggi anche:
Un comico credente in un mondo dissacrante
Roberto Lipari si distingue nel panorama comico italiano per la sua formazione cattolica e la sua identità di comico credente. “Di solito, dissacrare non va d’accordo con il sacro”, spiega, ma lui trova ispirazione nel lato ribelle della religione. Riconosce che la Chiesa, in passato, ha rappresentato un simbolo di uguaglianza e ribellione contro il potere, ma oggi, come istituzione, ha perso parte del suo fascino. Nel suo spettacolo, Lipari racconta anche l’incontro con Papa Francesco, un evento che considera una delle luci della sua carriera, sottolineando l’importanza di essere scelto tra tanti comici di fama internazionale.
Riflessioni sull’eredità artistica
“L’ultimo spettacolo” invita a riflettere su cosa rimanga di una vita dedicata all’arte. Lipari esprime il timore che, nonostante i successi, il pubblico possa ricordarlo solo per episodi imbarazzanti. Utilizza esempi storici per illustrare come la memoria collettiva possa essere influenzata da eventi negativi, come nel caso di Gerry Scotti o dell’imperatore Vespasiano. Questa preoccupazione lo spinge a interrogarsi sul suo lascito artistico e su come sarà ricordato nel tempo.
La comicità nell’era dei social
Con un crescente successo sui social media, Lipari si confronta con le sfide di una comicità che deve adattarsi a un pubblico sempre più esigente. Riconosce che i social possono fungere da giudici implacabili, costringendo i comici a rispondere rapidamente alle aspettative del pubblico. “I social sono come un giudice che deve emettere una sentenza in pochissimo tempo”, afferma, evidenziando come questa pressione possa limitare la libertà creativa. Nonostante ciò, Lipari continua a utilizzare i social con cautela, consapevole del loro potere di influenzare la percezione pubblica.
Un aneddoto memorabile
Tra i ricordi più significativi della sua carriera, Lipari racconta un episodio avvenuto durante uno spettacolo in Sicilia, dove si trovava a esprimere critiche nei confronti di Totò Cuffaro, ex presidente della Regione. La reazione del pubblico, diviso tra risate e silenzio, lo ha colto di sorpresa. “Non avevo idea di quello che avevo fatto”, confessa, rivelando come, a soli 20 anni, sia stato percepito come un eroe per il suo coraggio. Questo aneddoto rappresenta perfettamente la complessità e le sfide del mondo della comicità , dove il confine tra successo e fallimento è spesso sottile.
Â