Rai Kids si prepara a una nuova stagione con Roberto Genovesi al timone, deciso a riportare gli anime sulla televisione italiana e rilanciare l’animazione nazionale. L’arrivo di Genovesi segna un cambio significativo nella programmazione dedicata ai più giovani, con nuovi progetti e una strategia pensata per coinvolgere bambini, adolescenti e giovani adulti.
Il profilo di Roberto Genovesi, tra fumetti e cultura pop
Roberto Genovesi arriva alla direzione di Rai Kids con un percorso insolito rispetto ai classici profili manageriali. La sua esperienza si snoda tra vari ambiti della cultura pop: ha tradotto fumetti, scritto videogiochi, pubblicato romanzi e diretto festival dedicati all’intrattenimento per ragazzi. La sua attenzione alla narrazione, unita alla passione per il fantastico, costruisce il tratto distintivo del suo lavoro.
Genovesi racconta di aver trovato rifugio nell’immaginario dei cartoni fin da piccolo e proprio da questa esperienza nasce il suo impegno attuale. Il suo metodo creativo, applicato anche alla programmazione Rai Kids, è semplice: si pone la domanda se lui stesso apprezzerebbe ciò che sta creando. Questo criterio rende il suo progetto di rilancio uno sforzo che punta a collegare il racconto a un lettore o spettatore reale e interessato, mai distante o marginale.
Questa impostazione da “fan alla guida” suggerisce discontinuità rispetto al passato della rete, con l’obiettivo di rinnovare il rapporto con il pubblico giovanissimo attraverso una Rai più attenta ai linguaggi contemporanei e agli interessi delle nuove generazioni.
La programmazione mattutina e il ritorno degli anime in tv
A partire da settembre 2025 Rai Kids introdurrà una novità concreta: una fascia mattutina su Rai 2, dalle 6:45 alle 8:30. Questa non sarà una semplice raccolta di programmi ma un vero progetto editoriale con una conduttrice stabile, Arianna Craviotto, nota per il suo seguito sui social. La scelta di affidare la fascia a un volto riconoscibile indica la volontà di costruire un rapporto di fiducia diretto con gli spettatori più piccoli, rivolgendosi a loro in modo più coinvolgente.
Il segnale più importante riguarda però il ritorno degli anime nelle trasmissioni televisive. Dopo anni di marginalità nel palinsesto, Genovesi ha annunciato una selezione accurata di titoli, per riportare in chiaro questi prodotti amatissimi da diverse generazioni. I primi risultati di questa operazione si vedranno nel corso del 2026.
Il rilancio andrà oltre i segmenti di età più giovani e cercherà di raggiungere anche adolescenti e giovani adulti, sfruttando nuovi strumenti non ancora resi noti. Questa espansione di pubblico mira a rivalutare gli anime come forma di narrazione popolare e contemporanea, capace di parlare a un target diversificato e spesso trascurato dalle trasmissioni italiane.
Investimenti nelle produzioni italiane e europee, tra qualità e competitività
Rai Kids continuerà a puntare sulle produzioni italiane ed europee, non solo per obblighi contrattuali, ma come modo per offrire contenuti di qualità e capaci di competere sui mercati internazionali. Questo investimento si traduce in un sostegno concreto a serie e progetti con un valore culturale e narrativo riconosciuto, che possono rappresentare un’alternativa valida nelle tv e piattaforme.
Genovesi non si sbilancia esplicitamente sul ritorno di grandi classici italiani come Guru Guru o Anna dai capelli rossi, ma lascia intendere che l’interesse per questi titoli rimane alto e che la risposta potrebbe essere positiva. Questo sottolinea un equilibrio tra innovazione e valorizzazione della tradizione animata italiana.
Il confronto con le critiche riguardanti la fascia mattutina di Goldrake viene affrontato con realismo: Genovesi ricorda che oggi gran parte dei contenuti è disponibile su RaiPlay e quindi il palinsesto tv si adatta a una Rai che si muove come media company. La programmazione in tv diventa uno strumento integrato, parte di una strategia più ampia che coinvolge diverse piattaforme.
Genovesi invita il pubblico a partecipare attivamente, suggerendo idee e muovendo critiche, perché questo confronto rientra nel gioco di squadra necessario a rilanciare Rai Kids e allargare il dialogo con i giovani spettatori.
Ultimo aggiornamento il 29 Luglio 2025 da Serena Fontana