Il true crime in televisione ha in Italia volti femminili che hanno segnato la storia del racconto giudiziario. Roberta Petrelluzzi fa parte di questo trio riconosciuto, insieme a Franca Leosini e Federica Sciarelli. La sua lunga esperienza alla guida di Un giorno in pretura l’ha resa un punto di riferimento per chi segue il genere, ma il suo modo di lavorare e il suo rapporto con le colleghe hanno sempre suscitato curiosità e qualche distinzione importante.
Roberta petrelluzzi e il suo stile fuori dagli schemi del true crime
Roberta Petrelluzzi si definisce distante dalla carica da diva che ha sempre caratterizzato Franca Leosini. Durante un’intervista per Il Venerdì di Repubblica ha tracciato un profilo sincero di sé, mettendo in luce come la sua conduzione si basi su un approccio schietto e diretto. Lei stessa ha detto che non è mai stata attratta dal glamour ma piuttosto dal rigore narrativo e dalle storie vere.
Lontana dall’ampollosità che qualche volta emerge nel modo di fare di certi colleghi, Petrelluzzi ha usato parole nette per sottolineare questa differenza. La Leosini, con il suo modo di presentare le inchieste quasi teatrale, rappresenta per lei una forma di diva molto marcata, che ama mostrarsi e ripetere le proprie capacità in modo quasi ossessivo.
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Per Roberta, invece, l’autorevolezza nasce dall’impegno quotidiano, dal lavoro puntuale e dalla capacità di restare con i piedi per terra quando si raccontano indagini e gialli giudiziari. Questo modo di fare ha conquistato un pubblico fedele, anche se molto differente rispetto a quello di Leosini.
Distinzioni nei modi di raccontare il true crime
Il contrasto tra lo stile teatrale di Franca Leosini e l’approccio sobrio di Roberta Petrelluzzi offre al pubblico una gamma di interpretazioni del true crime che spazia dall’emozione drammatica alla narrazione rigorosa e precisa.
Rapporti tra le signore del giallo: tra distanze e rispetto reciproco
Nonostante le diverse personalità , Petrelluzzi ha chiarito che non c’è mai stata vera antipatia tra lei e Franca Leosini. Le due, piuttosto, sono sempre appartenute a mondi diversi. La sintonia di Roberta si sposta più verso Federica Sciarelli, il cui stile definisce più ‘ruspante’ e autentico e più vicino al suo modo di interpretare il ruolo di conduttrice.
Ciò non impedisce di scorgere differenze nette anche tra le prime due, considerato che Petrelluzzi ammira la verve diretta e meno costruita di Sciarelli rispetto alla teatralità di Leosini. In più, la giornalista ha scherzato sul fatto che se a lei tagliano una puntata difficilmente reagisce male, la sua collega invece avrebbe avuto una reazione molto più dura.
La personalità dietro il successo
Questo atteggiamento sottolinea la diversità nelle modalità di gestire sia il successo che la pressione, un aspetto che rende ciascuna delle tre ‘signore del giallo’ unica e facilmente riconoscibile.
Il successo di un giorno in pretura e i suoi fan più inattesi
Oltre alla lunga carriera, Roberta Petrelluzzi ha raccontato qualche episodio che mostra la varietà e la passione del pubblico di Un giorno in pretura. Tra fan che le hanno fatto un tatuaggio con il suo volto fino a incontri casuali con appassionati dall’aspetto inatteso, la conduttrice ha ammesso di aver capito che il suo pubblico non è solo composto da persone anziane o tradizionali.
Un episodio particolare riguarda un giovane punk incontrato per strada, che l’ha colpita per la sua passione e alternativa maniera di seguire la trasmissione. Questo ha ribadito come l’interesse per i casi giudiziari possa attraversare generazioni e ambienti diversi, rompendo stereotipi comuni sul genere e i suoi spettatori.
Il programma condotto da Petrelluzzi, con i suoi oltre trent’anni di storia, ha forgiato un’identità peculiare fatta di rigore e continuità . Senza ricorrere a mode o spettacolarizzazioni eccessive, è riuscito a mantenere vivo l’interesse su vicende giudiziarie attraverso storie concrete e narrazioni misurate.
Un pubblico trasversale e fedele
L’ampiezza del pubblico di Un giorno in pretura dimostra come il racconto giudiziario possa unire appassionati di diversa estrazione e generazione, nel segno della passione per la verità e la cronaca nera.
L’eredità di roberta petrelluzzi nel racconto giudiziario in tv
Roberta Petrelluzzi, con i suoi 81 anni e una carriera che ha attraversato decenni di televisione italiana, rappresenta un esempio di giornalismo giudiziario fuori dai riflettori del gossip. Il successo di Un giorno in pretura non si basa su protagonismi ma sulla capacità di restituire ai telespettatori l’essenza di ogni storia giudiziaria.
Il suo stile anti-diva, basato più sul lavoro e meno sull’immagine, ha fatto di lei una figura riconosciuta e rispettata nel mondo del true crime italiano. Non a caso, il suo approccio si differenzia nettamente da quello di colleghi più appariscenti, confermando un modo di raccontare verità affiliate ai fatti e non allo spettacolo.
Un modello di rigore e concretezza
La presenza di Petrelluzzi continua a essere un punto di riferimento per un pubblico trasversale e fedele, nonostante il genere true crime abbia subito negli ultimi anni un’onda di nuove produzioni e format. La sua conduzione rimane un modello di rigore e concretezza privo di fronzoli, risultato raro in un panorama televisivo spesso in cerca di effetti speciali e sensazionalismi.