Ritrovati oggetti di scena nei fondali di Lipari dopo le riprese di Chris Nolan nelle Eolie

Oggetti di scena recuperati nei fondali di Lipari dopo le riprese di Nolan. - Unita.tv

Serena Fontana

27 Agosto 2025

Le riprese di “Odissea”, il film di Christopher Nolan, realizzate nelle isole Eolie hanno lasciato qualche sorpresa nei fondali di Lipari. Nei pressi di Pietra del Bagno, sub e bagnanti hanno trovato ossa e scheletri che, per fortuna, non erano resti umani ma oggetti di scena in plastica. La scoperta ha scatenato indagini e interventi da parte delle autorità locali, preoccupate per l’impatto ambientale e per la corretta gestione dei materiali utilizzati durante le riprese.

Ritrovamenti sospetti nelle acque di pietra del bagno a lipari

Qualche mese fa, durante le immersioni a circa 18 metri di profondità vicino a Pietra del Bagno, subacquei e bagnanti si sono imbattuti in ossa e arti che hanno inizialmente destato timori per la possibile presenza di resti umani. Le immagini pubblicate da RaiNews mostrano chiaramente scheletri che, a prima vista, potevano sembrare autentici. Dopo l’intervento della Capitaneria di Porto di Lipari, la situazione è stata chiarita: si trattava di oggetti di scena prodotti in plastica, impiegati per le riprese di “Odissea”, caduti o abbandonati in acqua nei giorni di lavorazione del film.

I sub coinvolti hanno così scoperto che quei materiali, pensati per creare un’atmosfera macabra e mitologica, non erano stati rimossi completamente al termine dei ciak. Questo ha sollevato dubbi sulle pratiche adottate nel trattamento dei fondali e sulla tutela dell’ambiente marino nelle zone utilizzate come set cinematografico.

Le riprese di “Odissea” Nelle Eolie e l’utilizzo di effetti scenici

Le isole Eolie, e in particolare Lipari e Favignana, sono diventate una delle location italiane di punta per il nuovo kolossal di Nolan, dedicato al mito di Ulisse. Il regista ha scelto di girare molte scene con macchine IMAX a 70mm per valorizzare i paesaggi naturali legati alla storia. Per sottolineare il carattere epico e mitico della pellicola, agli attori e al team di produzione sono stati forniti oggetti scenici che simboleggiavano elementi della leggenda, come ossa e parti di scheletro in plastica.

Questi elementi sono stati posizionati in diversi fondali marini scelti per la loro suggestività, e l’intento era di inserirli nelle riprese per aumentare la resa visiva delle scene subacquee o costiere. La loro presenza nelle acque di Pietra del Bagno ha però generato confusione tra i locali e gli appassionati di immersioni che hanno pensato di trovarsi di fronte a un ritrovamento macabro reale, scatenando così una seria preoccupazione per la tutela dell’ambiente.

Indagini, sanzioni e la rimozione degli oggetti di scena

A seguito delle segnalazioni e della scoperta, la Capitaneria di Porto di Lipari ha avviato accertamenti per chiarire la natura degli oggetti rinvenuti. Le autorità competenti, inclusa la Prefettura di Messina, hanno organizzato una riunione tecnica con enti locali e rappresentanti della produzione cinematografica. È stato aperto un fascicolo dalla Procura di Barcellona Pozzo di Gotto per verificare eventuali responsabilità penali legate al mancato rispetto delle normative ambientali.

La società di produzione coinvolta nelle riprese ha pagato una multa pari a mille euro per il rilascio dei materiali nei fondali. In risposta, una squadra di sub ha iniziato le operazioni di pulizia nelle acque intorno a Pietra del Bagno, con l’obiettivo di recuperare tutti gli oggetti di scena presenti e ripristinare l’integrità dei fondali marini. I lavori di bonifica hanno permesso di rimuovere i residui plastici che deturpavano un ambiente naturale molto apprezzato, usato come scenario per un film di grande risonanza internazionale.

Impatto ambientale e gestione cinematiche nelle aree naturali protette

L’episodio solleva interrogativi sull’equilibrio fra produzione artistica e tutela ambientale nelle località di interesse naturalistico e turistico. Le isole Eolie rappresentano un patrimonio paesaggistico e culturale di rilievo, richiamando ogni anno migliaia di visitatori e appassionati di immersioni. La presenza incontrollata di oggetti di scena in plastica nei fondali ha evidenziato alcuni limiti nella gestione dei set cinematografici in acque protette.

Le autorità locali hanno messo in campo nuove misure per evitare il ripetersi di simili episodi. Il coinvolgimento del Comune di Lipari e della Prefettura punta a definire regole più rigide per le produzioni che scelgono di girare in aree marine sensibili. Si attende ora una maggiore attenzione alle procedure di smaltimento e rimozione dei materiali utilizzati, per salvaguardare i fondali e garantire la conservazione della biodiversità locale.

Le vicende legate agli oggetti di scena nella “Odissea” di Nolan costituiscono un monito sulla necessità di bilanciare esigenze creative e rispetto per l’ambiente, soprattutto in contesti naturali di pregio come quelli delle Eolie.

Ultimo aggiornamento il 27 Agosto 2025 da Serena Fontana