Riccardo Cocciante: un artista che vive la musica fino all’ultimo respiro

Riccardo Cocciante, 78 anni, riflette sulla sua carriera musicale e il legame con “Notre Dame de Paris” in un’intervista del 2025, mentre si prepara a festeggiare i cinquant’anni di “Margherita”.
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Riccardo Cocciante: un artista che vive la musica fino all'ultimo respiro - unita.tv

Riccardo Cocciante, uno dei cantautori più amati d’Italia, continua a incantare il pubblico con la sua musica, a distanza di oltre cinquant’anni dall’inizio della sua carriera. In un’intervista recente, il 78enne artista ha condiviso riflessioni sulla sua vita, la sua musica e il suo legame con il celebre musicalNotre Dame de Paris“, che tornerà in scena nel 2026. Cocciante ha parlato anche delle sue origini, delle sue canzoni iconiche e delle collaborazioni che hanno segnato la sua carriera.

Le origini e l’identità di Riccardo Cocciante

Nato in Vietnam da padre italiano e madre francese, Riccardo Cocciante ha vissuto un’esistenza caratterizzata da un continuo spostamento tra culture diverse. Questo background multiculturale ha influenzato profondamente la sua musica e il suo approccio artistico. “Mi piace appartenere a due culture bellissime, cugine e talvolta incompatibili”, ha dichiarato. La sua capacità di passare dall’una all’altra si riflette nella sua musica, dove la melodia italiana si intreccia con l’eleganza francese.

Cocciante ha anche raccontato come la sua carriera sia iniziata in modo inaspettato, legata a un episodio legato ai suoi capelli. Dopo aver lavorato in un albergo di Roma, il suo capo gli comunicò che non poteva continuare a lavorare lì con i capelli lunghi. Questa situazione lo spinse a prendere una decisione cruciale: inseguire il suo sogno musicale. “Ho approfittato di quell’occasione e mi sono dato un anno per realizzarmi”, ha spiegato.

La musica come espressione di vita

Cocciante ha sempre considerato la musica come un mezzo per esprimere sentimenti e stati d’animo. Le sue canzoni, come “Margherita” e “Bella senz’anima“, nascono da un profondo legame con la musica stessa, piuttosto che da esperienze personali dirette. “Tutto è sempre partito dalla musica”, ha affermato, sottolineando come i parolieri con cui ha collaborato siano stati in grado di tradurre in parole le emozioni che già esistevano nelle sue melodie.

L’artista ha anche parlato del suo approccio alla scrittura, che si avvicina più a quello di un pittore impressionista che a un narratore tradizionale. “Descrivo il sentimento, ciò che c’è dietro”, ha detto, evidenziando come la sua musica non si limiti a raccontare storie, ma piuttosto a evocare emozioni.

Il legame con Notre Dame de Paris

Uno dei momenti più significativi della carriera di Cocciante è stato senza dubbio la creazione di “Notre Dame de Paris“. Questo progetto è nato da un incontro con il paroliere Luc Plamondon, che ha saputo cogliere l’essenza delle canzoni già scritte da Cocciante. “Ho messo da parte una serie di canzoni che non volevo interpretare io”, ha raccontato, spiegando come queste melodie siano diventate colonne portanti dello spettacolo.

Il musical ha avuto un successo straordinario, ma non è stato un percorso facile. Cocciante ha dovuto affrontare molte difficoltà iniziali, tra cui la mancanza di interesse da parte dei produttori. Tuttavia, la determinazione e la passione per il progetto hanno portato a un risultato che ha cambiato la sua carriera. “Notre Dame de Paris non è mai stato un prodotto costruito, ma una risposta a un bisogno di creare”, ha affermato.

Riflessioni sulla carriera e il futuro

Cocciante ha anche condiviso le sue opinioni su Sanremo, un evento che ha segnato la storia della musica italiana. Sebbene riconosca l’importanza del festival, ha espresso preoccupazione per il suo monopolio sulla scena musicale. “Sanremo ha un grande difetto, monopolizza tutto e ci impedisce di avere un vero premio annuale per gli artisti”, ha detto, sottolineando come questo possa limitare le opportunità per i nuovi talenti.

Guardando al futuro, Cocciante si prepara a celebrare il cinquantesimo anniversario di “Margherita” con una serie di concerti in diverse città italiane. “Bella senz’anima è il momento di rottura, quello in cui il pubblico mi ha capito”, ha affermato, riflettendo sull’importanza di questa canzone nella sua carriera.

Riccardo Cocciante continua a essere un artista instancabile, dedicato alla sua musica e al suo pubblico. La sua carriera, costellata di successi e sfide, è un esempio di come l’arte possa essere una forma di vita, un modo per esprimere se stessi fino all’ultimo respiro.

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