Negli ultimi mesi, alcune zone periferiche italiane hanno visto un aumento di rapine ai danni di automobilisti. I criminali hanno messo a punto una tecnica che sfrutta l’improvviso danneggiamento del veicolo per costringere a fermarsi, innescando una situazione pericolosa e vulnerabile. Questi episodi preoccupano le forze dell’ordine e richiedono molta prudenza da parte di chi guida, specie fuori dai centri urbani.
Come funziona la tecnica usata per bloccare gli automobilisti in strada
La strategia messa in atto da queste bande criminali si basa su un’azione fulminea e mirata: colpire il parabrezza dell’auto con oggetti pesanti e contundenti mentre il veicolo è in movimento. Questi colpi, che possono essere pietre o blocchi di cemento, arrivano senza preavviso e provocano danni immediati, come crepe o rotture del vetro anteriore. Chi si trova dietro al volante, preso dal panico e dall’incertezza, frena o si ferma per verificare il danno.
La fase successiva all’impatto
A quel punto, chi ha lanciato quegli oggetti esce dal suo nascondiglio, spesso dietro guardrail o in aree coperte dal verde, e si avvicina all’auto. L’automobilista, in una condizione di vulnerabilità, diventa facilmente aggredibile o derubabile. È proprio questa fase, quella in cui il conducente scende dalla vettura o abbassa i finestrini per chiedere spiegazioni, che i rapinatori sfruttano per portare a termine la loro azione. Non c’è un solo luogo preciso dove accade, ma la frequenza di questi episodi è più alta in zone isolate o poco illuminate.
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Gli autori usano la sorpresa e la paura per disorientare le vittime, che spesso si ritrovano a non sapere come comportarsi immediatamente. Chi guida deve quindi mantenere la calma e cercare di evitare di fermarsi in posti isolati. Se possibile, è consigliabile chiamare subito i soccorsi o la polizia, segnalando la posizione esatta, e proseguire fino a raggiungere un luogo frequentato e sicuro prima di fermarsi.
La situazione nelle province di napoli e le modalità delle rapine
Le province intorno a Napoli, in particolare il comprensorio vesuviano, sono tra le zone dove questo fenomeno è più evidente. Qui, alcune bande hanno scelto strade meno trafficate e con scarsa illuminazione per agire indisturbate. Gli episodi segnalati raccontano di gruppi che si nascondono dietro guardrail e siepi per poi colpire le auto in transito.
Alcune vittime hanno raccontato di essere state colpite da blocchi di cemento scagliati da punti nascosti, con rapidità e violenza tali da praticare fori o fratture sul parabrezza. Dopo il danno, i rapinatori circondano l’auto e minacciano gli automobilisti per ottenere soldi, effetti personali o anche le chiavi dell’auto. La violenza verbale o fisica sembra essere la costante di questi assalti.
Episodi di violenza e strategie degli aggressori
In alcune occasioni sono stati segnalati tentativi di trascinare gli autisti fuori dal veicolo, oppure di spingere le moto a fermarsi tramite stratagemmi simili. Le autorità locali stanno intensificando i controlli, specialmente nelle ore serali e notturne, cercando di arginare il fenomeno. Rimangono però raccomandazioni precise per gli automobilisti: evitare di fermarsi in zone poco frequentate, non scendere mai dall’auto se si teme per la propria incolumità e chiamare subito la polizia.
Come riconoscere e difendersi da questo tipo di aggressione in strada
Non tutte le situazioni di danno improvviso al parabrezza richiedono una fermata immediata, questo va tenuto a mente da chi guida. Il primo passo è mantenere la calma: fermarsi di colpo o scendere dall’auto potrebbe peggiorare la situazione. Se il vetro è lesionato ma perfettamente agibile, è possibile proseguire lentamente fino a raggiungere un’area protetta o più frequentata.
Per chi guida di sera o in zone isolate, è utile avere il cellulare a portata di mano con i numeri delle forze dell’ordine già memorizzati. La segnalazione tempestiva di situazioni sospette può prevenire il peggio. In auto, inoltre, è preferibile chiudere bene i finestrini e non aprirli per rispondere a sconosciuti. In caso di necessità, fare partire l’allarme o suonare il clacson può attirare attenzione esterna.
Consigli pratici per evitare aggressioni
Anche la scelta delle strade va tenuta d’occhio: preferire percorsi abitati o dotati di migliore illuminazione riduce il rischio di incorrere in questi assalti. Chi guida da solo deve sempre cercare di non sostare in zone isolate, specie se avverte movimenti o suoni sospetti lungo il percorso.
Le forze dell’ordine consigliano inoltre di non opporre resistenza in caso di attacco, ma di raccogliere informazioni utili sugli aggressori e sulle modalità, così da aiutare nelle indagini successive. Denunciare ogni episodio è fondamentale per far emergere il fenomeno e attivare interventi di sicurezza mirati.