Una semplice sosta fuori misura si è trasformata in un episodio di vandalismo nel centro di Treviso. Matteo Bolzan, proprietario di una Audi Q5, ha lasciato l’auto per due giorni in piazza San Francesco con le ruote leggermente oltre la linea dello stallo. Al suo ritorno domenica mattina ha trovato il veicolo imbrattato da sacchi dell’immondizia, graffi profondi sulle portiere e un biglietto con parole offensive. La vicenda racconta la tensione che può scaturire da infrazioni anche minori nelle aree urbane.
Cosa è successo durante la sosta a treviso
La notte tra venerdì e domenica scorso Matteo Bolzan aveva parcheggiato la sua Audi Q5 in piazza San Francesco, nel cuore della città veneta. Il veicolo era posizionato leggermente oltre i confini dello spazio assegnato per il parcheggio, una violazione comune ma comunque sanzionabile dal codice della strada. L’automobilista non si era accorto del superamento della linea bianca perché davanti c’era un’altra auto che gli impediva di vedere chiaramente lo stallo.
La spiegazione del proprietario
Bolzan ha spiegato che quella scelta era dettata dalla necessità di agevolare le manovre delle altre vetture dietro alla sua: “Con il buio non ho visto bene e sono andato avanti qualche centimetro più del dovuto”. La sua intenzione non era sfidare le regole ma semplicemente trovare uno spazio pratico per lasciare l’auto senza intralciare troppo il traffico o chi arrivava dopo.
Il proprietario riconosce subito l’infrazione commessa: “Se ho sbagliato pago la multa senza problemi”. Questo atteggiamento dimostra consapevolezza delle norme stradali e disponibilità ad assumersi le responsabilità previste dalla legge.
Reazione estrema dei residenti o passanti: atti vandalici e insulti
La sorpresa amara arriva al momento del ritiro dell’Audi domenica mattina. Oltre alla multa prevista dalle autorità locali, Matteo Bolzan si è trovato davanti a uno scenario ben più grave rispetto a una semplice contravvenzione amministrativa. Sacchi pieni d’immondizia erano stati sparsi sopra il tettuccio dell’auto; inoltre tutte le portiere presentavano graffi profondi causati probabilmente da oggetti appuntiti o chiavi.
Il gesto non si limitava solo ai danni materiali: sul parabrezza spiccava un foglietto scritto a mano con parole offensive rivolte direttamente al conducente:
«Perché non parcheggi entro i limiti? Occupare due spazi, oltre che un’infrazione, è maleducazione. Ignorante. Buffone.»
Questo messaggio testimonia una reazione carica d’ira nei confronti di chi infrange anche minimamente le regole del codice stradale nella zona centrale della città.
Matteo definisce quanto accaduto come “un vero raid punitivo”, sottolineando come questa risposta sia sproporzionata rispetto all’entità dell’infrazione commessa poche ore prima.
Contesto urbano e dinamiche sociali dietro episodi simili
Gli episodi come quello vissuto da Bolzan evidenziano alcune tensioni presenti nelle aree urbane dove lo spazio pubblico è limitato e spesso conteso tra automobilisti diversi o residenti infastiditi dalle soste improprie degli altri veicoli. A Treviso – così come in molte altre città italiane – gli stalli per il parcheggio rappresentano risorse scarse; ogni centimetro occupato fuori posto può generare disagi reali agli altri utenti della strada.
La giustizia sommaria come fenomeno sociale
In questi casi emerge spesso una forma di giustizia sommaria messa in atto dai cittadini stessi attraverso attacchi diretti ai mezzi ritenuti colpevoli anziché affidarsi esclusivamente alle autorità competenti per risolvere conflitti legati al traffico o alla sosta irregolare.
Questo fenomeno mette sotto pressione sia chi sbaglia sia chi subisce conseguenze pesanti seppur indirette dall’inciviltà altrui oppure dalla voglia immediata di punire senza mediazioni istituzionali né dialogo sociale efficace su queste problematiche quotidiane nelle città italiane medio-piccole come Treviso.
L’esperienza raccontata mostra quanto possa essere delicata la convivenza negli spazi pubblici condivisi quando manca tolleranza verso piccoli errori degli altri automobilisti; incidenti simili rischiano infatti d’escalation con conseguenze sempre più gravi sulle persone coinvolte ma anche sull’ambiente urbano circostante.