Rai 1 anticipa le repliche estive e rischia di spegnere la tv già a maggio, tra critiche e scelte contestate
La programmazione estiva di Rai 1 per il 2025 ha suscitato polemiche, con repliche anticipate e contenuti già visti, sollevando interrogativi sul ruolo del servizio pubblico e le aspettative degli spettatori.

L’estate 2025 di Rai 1 si caratterizza per un’anticipata programmazione di repliche e contenuti d’archivio, suscitando critiche sul ruolo del servizio pubblico e la mancanza di novità rispetto alla concorrenza. - Unita.tv
La programmazione estiva di Rai 1 ha suscitato molte discussioni a partire dal maggio 2025. La rete ammiraglia ha infatti iniziato a trasmettere repliche con largo anticipo rispetto al solito, un’operazione che ha lasciato perplessi molti spettatori. Questa decisione mette in luce il tema del ruolo del servizio pubblico in un periodo dell’anno in cui la televisione tradizionale dovrebbe continuare a offrire contenuti freschi e interessanti, non solo riempitivi. Rai 1, che continua a definirsi la rete di Stato, sembra invece imboccare la strada della programmazione già vista, finendo per far discutere la propria audience.
Le repliche in partenza già da maggio: un palinsesto che anticipa l’estate
Già dal 10 maggio 2025, Rai 1 ha cominciato a trasmettere repliche di “Lolita Lobosco 3”, con un anticipo insolito per la rete. A seguire, è stato annunciato il ritorno di “Don Matteo 13” a partire dal 22 maggio. Questa decisione ha subito incontrato qualche polemica, visto che la fiction con Terence Hill e Raoul Bova è una delle più amate dagli italiani. La programmazione di “Don Matteo” è stata posticipata rispetto alla tabella di marcia iniziale a causa della morte di papa Francesco, che ha spinto Rai 1 a dedicare spazio all’attualità, elemento che ha stravolto leggermente i piani originali.
Repliche di giugno e luglio: la programmazione estiva prosegue
Il caso non è isolato. A giugno ci saranno le repliche di “Makari 3” dal giorno 8, mentre dal 6 luglio toccherà a “Imma Tataranni – Sostituto procuratore 2” riprendere lo schermo. Ad agosto si rincorreranno “Blanca 2” dal 4 e “Un professore 2” dal 7. Nel pomeriggio, poi, andranno in onda parti importanti di vecchie stagioni di serie come “L’allieva”, “Cuori” e “Una pallottola nel cuore”. L’intero palinsesto sembra puntare sul già visto, compressa in una programmazione estiva che si preannuncia molto statica.
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I sabati sera con le teche rai in prima serata: una scelta tra sorprese e critiche
Un altro elemento che ha colpito il pubblico riguarda la collocazione serale del sabato. Rai 1 ha inserito in prima serata il programma “TecheTechetè”, una selezione di filmati d’archivio Rai, storicamente destinata alla fascia oraria delle cene estive e spesso considerata un riempitivo. Questa programmazione, iniziata già a maggio, ha trovato poche spiegazioni chiare. La scelta è stata giudicata curiosa perché il sabato sera è una fascia importante per gli ascolti e migliaia di telespettatori si sarebbero aspettati contenuti originali.
Il confronto con canale 5
Nel frattempo, la rete concorrente, Canale 5, ha schierato “Amici di Maria De Filippi” con giudici vip e diretta di alto livello, in grado di attirare molta attenzione. La situazione mostra uno spaccato netto tra le due reti principali, con Rai 1 che appare certo meno ambiziosa e incline a puntare su contenuti non nuovi o di recupero.
Il ruolo del servizio pubblico e le aspettative del pubblico nelle stagioni calde
L’estate tradizionalmente segna un calo degli ascolti perché molti spettatori si dedicano ad attività all’aperto o viaggiano. Questo spinge spesso le reti a ridurre la creatività e a trasmettere repliche. Però per Rai 1 questa abitudine rischia di diventare una routine troppo anticipata. Il ruolo di servizio pubblico, infatti, non dovrebbe limitarsi a mandare in onda contenuti a basso costo o già visti.
Tra chi resta in casa, infatti, ci sono persone che lavorano al mattino, anziani o malati che necessitano di una programmazione variegata e curata. La televisione pubblica dovrebbe in questo contesto ricordarsi che la sua missione è servire tutti i cittadini e non solo chi esce nelle sere estive. Lo spettatore non è un semplice fruitore passivo, ma un abbonato che sostiene l’azienda attraverso il canone, pagato anche per i mesi in cui la televisione va in “vacanza”.
Dubbi sulla strategia delle repliche anticipate
Questo fa sorgere dubbi sulla bontà della scelta di riprogrammare in modo anticipato e massiccio vecchi prodotti e chiudere la stagione già a maggio. Ogni anno si ripropone lo stesso schema senza significativi cambiamenti, lasciando ai telespettatori poche novità e ripetizioni continue delle stesse storie. Il pubblico si trova così privato di una programmazione che invece potrebbe rinnovarsi, avvicinando chi resta a casa durante la calura estiva.
La programmazione estiva di rai 1: ripetizioni che interrogano il futuro della tv pubblica
L’avvio anticipato delle repliche e la scelta di proporre contenuti di archivio in fascia serale mostrano una tendenza consolidata. La stagione televisiva 2025 di Rai 1 punta più sulla sicurezza dei programmi già collaudati che sul rischio di puntare su qualcosa di nuovo o meno scontato.
Questa strategia non convince molti telespettatori che guardano con attenzione anche cosa offre la concorrenza. Quando Canale 5 propone programmi attesi e nuove produzioni anche nei mesi estivi, Rai 1 sembra invece affidarsi a una formula più statica e meno ambiziosa. Si tratta di un segnale importante riguardo alle scelte della rete pubblica e al modo in cui interpreta la sua missione in un’epoca dove competizione e aspettative del pubblico sono alte.
Costi e programmi: un difficile equilibrio
La televisione di Stato, insomma, continua a incrociare le esigenze di contenimento dei costi con il bisogno di mantenere un’offerta interessante e varia. I primi segnali dell’estate 2025 indicano però che la strada scelta rischia di lasciare spazio soprattutto al già visto, relegando a un secondo piano le nuove produzioni e chiudendo la stagione ben prima della piena estate. Restano quindi aperti molti interrogativi sul ruolo futuro di Rai 1 e la sua capacità di interpretare le diverse esigenze del pubblico in un momento dell’anno delicato come quello estivo.