Una giovane quattordicenne residente a Bergamo è stata ritrovata senza vita all’interno di una vecchia fabbrica dismessa. La ragazza, originaria dell’Ucraina e affidata ai nonni, era scomparsa da giorni senza lasciare tracce. L’allarme è scattato quando un parente ha deciso di cercarla in un luogo frequentato dai giovani del quartiere, portando alla scoperta del corpo. Le autorità hanno avviato accertamenti per chiarire le cause della morte.
La scomparsa della ragazza e i sospetti dei familiari
La giovane viveva con i nonni a Bergamo, lontana dal suo paese d’origine. Negli ultimi tempi aveva iniziato a frequentare ambienti conosciuti dai parenti come poco sicuri o comunque problematici per una ragazza così giovane. Dopo giorni senza notizie la famiglia ha cominciato a temere il peggio e uno zio insieme al cugino hanno deciso di seguire un presentimento che li ha condotti verso la zona industriale abbandonata della città.
L’ingresso nella fabbrica di via legrenzi
Questa decisione si è rivelata tragicamente esatta: nel tardo pomeriggio dello scorso giorno, intorno alle 20:30 sono entrati nella fabbrica malmessa di via Legrenzi dove la ragazzina era nascosta o forse aveva trovato rifugio temporaneo. Il luogo era noto ai residenti per essere degradato e frequentato da persone spesso fuori controllo o emarginate.
Il ritrovamento nella fabbrica abbandonata di via legrenzi
Varcando i cancelli arrugginiti dello stabile lo zio e il cugino hanno subito percepito qualcosa che non andava ma non immaginavano l’orrore che li aspettava poco dopo. Il corpo della quattordicenne giaceva sul pavimento sotto uno dei capannoni probabilmente caduta dal tetto durante qualche tentativo disperato o incidente.
La scena ha sconvolto chi l’ha vista ed è stato subito dato l’allarme chiamando i soccorsi ma purtroppo ogni intervento medico si è rivelato inutile perché la ragazza era già deceduta al momento del ritrovamento.
Le indagini sulla morte e le condizioni dell’edificio
Sul posto sono arrivati gli agenti della polizia locale insieme agli esperti scientifici incaricati delle verifiche tecniche sul corpo e sull’ambiente circostante per ricostruire cosa sia realmente accaduto nelle ore precedenti al decesso.
Gli investigatori mantengono aperte diverse ipotesi: potrebbe trattarsi infatti di un incidente dovuto alle pessime condizioni dell’edificio oppure – scenario meno certo ma ancora considerato – potrebbe essersi trattato anche di un gesto volontario da parte della giovane.
Il fatto più grave riguarda però lo stato fatiscente dell’ex stabilimento industriale che da anni versa nel degrado urbano più totale diventando meta abituale soprattutto per minorenni in cerca di rifugio o semplicemente attratti dall’abbandono del sito.
I residenti avevano segnalato ripetutamente problemi legati alla sicurezza degli accessi ormai compromessi dalla mancanza totale di controlli efficaci sulle recinzioni ormai danneggiate rendendo possibile entrare liberamente nell’area anche a chiunque volesse farlo senza alcuna autorizzazione né supervisione pubblica.
Le implicazioni sociali del degrado urbano nella zona
L’incidente mette nuovamente sotto i riflettori una questione annosa legata alla gestione degli spazi urbani dismessi soprattutto quando questi diventano luoghi facilmente accessibili ai minori privi di sorveglianza adeguate. La presenza costante negli ultimi anni nella fabbrica abbandonata dimostra quanto sia difficile tenere sotto controllo aree simili specialmente se situate vicino ad abitazioni popolari.
Le istituzioni locali avevano tentato alcune volte – con intervento diretto sulle recinzioni – di limitare gli ingressi, ma il risultato si è dimostrato insufficiente. L’accaduto impone ora una riflessione seria su quali misure adottare affinché episodi simili non tornino ad accadere mettendo così in pericolo vite fragili come quella appena spezzatasi.
Gli sviluppi delle indagini saranno fondamentali nei prossimi giorni mentre Bergamo piange questa tragedia nata tra mura dimenticate dalla città stessa.