Quelli della notte compie 40 anni: la serata-evento alla la sapienza di roma per celebrare il programma cult del 1985
La celebrazione di Quelli della notte all’Università La Sapienza di Roma ha riunito Renzo Arbore, critici e appassionati per ricordare l’impatto duraturo del programma sulla televisione italiana.

L'articolo celebra i 40 anni di *Quelli della notte*, il rivoluzionario programma di Renzo Arbore che ha trasformato la seconda serata televisiva italiana con ironia e improvvisazione, ricordandone l'eredità culturale e l'influenza ancora viva nel panorama televisivo. - Unita.tv
Quaranta anni fa andava in onda sulle reti italiane una trasmissione destinata a lasciare un segno profondo nella tv nazionale. Quelli della notte, ideato da renzo arbore e ugo porcelli, ha rivoluzionato la seconda serata, con un formato che univa ironia, improvvisazione e satira. Nel 2025, la storica ricorrenza è stata festeggiata all’università la sapienza di roma, un momento che ha riunito protagonisti, critici televisivi e appassionati per ricordare l’impatto di un programma che ha cambiato le regole del gioco nel 1985 e continua a essere fonte di ispirazione.
La festa a la sapienza: un evento per celebrare un cult della tv italiana
Il 29 aprile 2025, presso l’università la sapienza di roma, si è tenuto un incontro dedicato a quelli della notte, programma che segnò una svolta nel modo di fare televisione. La rettrice antonella polimeni e il docente andrea minuz hanno aperto la serata, seguita da renzo arbore, che ha ripercorso con dettagli la nascita dello show. La trasmissione, andata in onda per sole 33 puntate su raidue dal 29 aprile al 14 giugno 1985, introdusse un nuovo linguaggio televisivo, fondato sull’improvvisazione e il divertimento senza freni.
Durante l’incontro sono intervenuti anche il critico televisivo aldo grasso e roberto d’agostino, ex “lookologo” del programma. Hanno condiviso riflessioni sull’eredità culturale lasciata dallo show, in grado di conquistare un pubblico trasversale, dai telespettatori comuni agli intellettuali come umberto eco. Ripercorrere l’esperienza di quelli della notte ha permesso di capire come quel formato abbia inciso profondamente sul costume televisivo degli anni ottanta.
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La genesi e lo spirito di quelli della notte: improvvisazione e leggerezza
Renzo arbore ha raccontato temi e atmosfere che diedero vita a quelli della notte. Nato dall’idea di creare “ammuina”, parola usata nel napoletano per indicare confusione giocosa, il programma si basò su un’improvvisazione continua. “Per noi era cazzeggio”, ha detto arbore con il suo tipico tono ironico, ricordando come lo show non fosse previsto nei minimi dettagli ma si sviluppasse spontaneamente davanti al pubblico.
Questo metodo diede vita a sketch indimenticabili e personaggi eccentrici. Tra i più noti, nino frassica con frate antonino da scasazza, che raccontava storie surreali su sagre di paese, o maurizio ferrini nel ruolo del comunista che proponeva la costruzione di un muro tra nord e sud. Anche simona marchini dominava con la sua vena da regina del gossip, mentre andy luotto attirò l’attenzione con il suo personaggio “arabo”, protagonista di un caso diplomatico con la giordania. Arbore ha sottolineato come lui e porcelli riuscirono a scovare e lanciare “40 talenti” in quell’unica stagione di trasmissione.
Un programma che ha segnato la memoria collettiva italiana
Quelli della notte resta un riferimento indelebile nella carriera di renzo arbore, che lo considera il suo “marchio” più riconoscibile. Le parole dell’autore, intervistato dall’ansa in occasione dell’evento, evidenziano un legame profondo con un progetto che continua a vivere nella memoria degli spettatori. Tra i momenti più emozionanti ricordati c’è la chiusura dell’ultima puntata, segnata dalla canzone di luciano de crescenzo.
Il valore storico del programma non si limita alla nostalgia. Quelli della notte ha anticipato un modo di fare televisione più informale e meno ancorato a rigidi schemi, influenzando artisti e produzioni successive. Aldo grasso e roberto d’agostino hanno ricordato come questo show abbia rotto le tradizionali barriere della tv italiana degli anni ’80, offrendo un prodotto fresco e corrosivo. Non a caso, dopo quell’epoca, il linguaggio televisivo non è stato più lo stesso.
Un’eredità che continua a vivere: arbore indica fiorello come successore ideale
Nel corso della serata, renzo arbore ha guardato avanti, manifestando la voglia di tornare in televisione con un progetto nuovo. L’idea sarebbe quella di un programma improntato all’improvvisazione, da realizzare con un “complice improvvisatore”. Il nome che ha indicato per questo ruolo è rosario fiorello, definito un grande talento dell’improvvisazione attuale.
Questo passaggio di testimone sembra affidare a fiorello la capacità di portare avanti quella cifra stilistica fatta di spontaneità e intelligenza nel divertire il pubblico. Arbore ha espresso fiducia nel futuro della televisione, puntando a mantenere viva la tradizione di giochi e battute che da sempre caratterizzano la seconda serata italiana. La celebrazione di quelli della notte ha così non solo ricordato un passato di successo, ma ha regalato spunti su come il genere possa evolvere anche oggi.