Queer: il film di Luca Guadagnino che esplora l’amore e la disincarnazione

Il 17 aprile 2025 esce “Queer”, il nuovo film di Luca Guadagnino con Daniel Craig, che esplora l’amore e l’identità attraverso la vita di William Lee, ispirato al romanzo di Burroughs.
Queer: il film di Luca Guadagnino che esplora l'amore e la disincarnazione Queer: il film di Luca Guadagnino che esplora l'amore e la disincarnazione
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Il 17 aprile arriva nelle sale “Queer”, il nuovo film di Luca Guadagnino, ispirato al romanzo omonimo di William S. Burroughs. Questa pellicola si propone di esplorare le complessità dell’amore e dell’identità, affrontando temi di grande attualità attraverso la lente di uno dei più controversi scrittori americani del XX secolo. Con un cast di alto profilo, tra cui Daniel Craig, il film promette di essere un’esperienza cinematografica intensa e provocatoria.

La censura e le aspettative di Guadagnino

La commissione di censura italiana si riunirà a fine mese per decidere se “Queer” debba essere vietato ai minori. Luca Guadagnino si aspetta un divieto, sottolineando che non intende apportare alcuna modifica al montaggio del film. Ricorda un episodio della sua giovinezza, quando, a diciassette anni, tentò di rivedere “Velluto blu”, ma fu bloccato a causa di un divieto di visione. Questo ricordo evidenzia la sua convinzione che l’arte debba essere accessibile, anche quando affronta temi scomodi.

“Queer” è un adattamento di un’opera che Burroughs scrisse negli anni Cinquanta, un periodo in cui la sua vita era segnata da eventi drammatici, tra cui l’omicidio accidentale della moglie Joan Vollmer. Il romanzo, rimasto incompiuto per decenni, esplora la vita di William Lee, un alter ego dell’autore, che si muove tra le strade di Città del Messico in cerca di connessione e amore.

La trama e i personaggi

Nel film, William Lee, interpretato da Daniel Craig, è un personaggio complesso e tormentato. La sua vita è caratterizzata da una continua ricerca di contatto umano, mentre si confronta con la sua identità e i suoi desideri. La sua storia si intreccia con quella di Eugene Allerton, un altro personaggio chiave, che rappresenta un amore ossessivo e difficile.

Craig descrive William Lee come una figura che riflette molte persone che ha incontrato nella sua vita, caratterizzate da una sensibilità profonda e da un’autodistruzione latente. Guadagnino, dal canto suo, sottolinea come Lee sia un personaggio scandaloso, spinto da una pulsione inarrestabile verso il desiderio, senza alcun filtro.

Il significato di “disincarnazione”

Un tema centrale del film è il concetto di “disincarnazione”. Allerton, uno dei protagonisti, afferma di non essere “queer”, ma “disincarnato”, evidenziando la difficoltà di allineare il proprio corpo con i propri desideri. Guadagnino esplora questa tragedia, ponendo l’accento sulla frattura tra identità pubblica e desideri privati.

Daniel Craig, interrogato su questo tema, afferma di non aver mai provato una sensazione di disincarnazione, ma riconosce che la fama può avere effetti disorientanti. La sua esperienza nel mondo del cinema lo ha portato a riflettere su come mantenere un legame autentico con se stesso e con gli altri, nonostante le pressioni esterne.

La visione artistica di Guadagnino

Guadagnino ha una visione chiara del suo lavoro, che si radica nel periodo della sua adolescenza. La lettura di “Queer” a diciassette anni ha acceso in lui un’immaginazione che continua a influenzare i suoi progetti. Il regista sottolinea come il cinema possa essere un mezzo per esplorare emozioni e esperienze intense, che spesso vengono dimenticate nell’età adulta.

Il film, pur essendo un’opera di fiction, si nutre di esperienze personali e di una ricerca di autenticità. Guadagnino ha ricostruito Città del Messico a Cinecittà, creando un ambiente che riflette l’interiorità dei personaggi piuttosto che cercare un realismo superficiale.

La sfida di “Queer” nel panorama cinematografico

“Queer” non è un film che si rivolge al pubblico in modo semplice. La complessità dei personaggi e la narrazione non lineare richiedono una certa apertura da parte dello spettatore. Guadagnino e Craig concordano sul fatto che il film non è condiscendente e tratta il pubblico come adulto, invitandolo a immergersi in un racconto che esplora la vulnerabilità e il desiderio.

Il termine “queer”, pur essendo stato assimilato nella cultura contemporanea, mantiene una carica sovversiva che il film cerca di recuperare. Guadagnino evidenzia come la classificazione delle identità possa perpetuare la repressione, mentre Lee, il protagonista, rappresenta una ricerca di autenticità e connessione profonda.

Il cast e la produzione

Daniel Craig, noto per il suo ruolo di James Bond, ha trovato in “Queer” un’opportunità per esplorare un personaggio complesso e sfaccettato. La sua esperienza sul set è stata arricchita dalla creatività di Guadagnino, che ha creato un ambiente di lavoro stimolante e collaborativo. Il film è stato realizzato in tempi rapidi, con una sceneggiatura scritta da Justin Kuritzkes, dimostrando la determinazione del regista a portare a termine questo progetto.

Il set è stato descritto da Craig come un’esperienza vivace, in cui la rigidità tipica di un set cinematografico è stata sostituita da un’atmosfera di apertura e creatività. Questo ha permesso agli attori di esprimere liberamente le loro interpretazioni, contribuendo a dare vita a un’opera che sfida le convenzioni.

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