Volare resta uno dei mezzi di trasporto più sicuri, ma per molte persone resta il dubbio su quali sedili possano aumentare le probabilità di salvarsi in caso di incidente. Diverse ricerche condotte su incidenti reali e analisi statistiche forniscono indicazioni utili. Dalla posizione nella cabina a quella vicino alle uscite di emergenza, alcuni posti offrono più chance di sopravvivenza. Ma non esiste una soluzione unica: a fare la differenza sono il tipo di scontro, la capacità di reagire e la conoscenza delle procedure di sicurezza.
La parte posteriore dell’aereo offre una maggiore probabilità di sopravvivenza
Un’indagine della Federal Aviation Administration , ripresa da Popular Mechanics nel 2007, ha esaminato dati di incidenti aerei tra il 1971 e il 2007. Da questa analisi emerge che i passeggeri seduti nella parte posteriore dell’aereo hanno circa il 69% di probabilità di sopravvivere. I sedili sopra le ali garantiscono un tasso del 56%, mentre quelli nella parte anteriore scendono al 49%. Questi dati riflettono la vulnerabilità della zona anteriore, spesso la prima a subire il trauma in un impatto frontale.
Dati confermati da inchieste successive
La rivista Time ha pubblicato nel 2015 un’inchiesta simile, confermando che i posti centrali dell’ultima fila presentano il tasso di mortalità più basso, intorno al 28%. La ragione principale è che la parte anteriore tende a deformarsi maggiormente durante l’urto, mentre la coda rimane più stabile. Sul rischio influisce anche la posizione dei motori, che si trovano vicino alle ali e possono diventare fonte di incendi o esplosioni, aumentando la pericolosità per chi siede in quelle zone.
L’importanza di essere vicino all’uscita di emergenza e la regola delle cinque file
Gli esperti di sicurezza aerea suggeriscono la cosiddetta “regola delle 5 file”: chi prende posto entro cinque file da un’uscita di emergenza ha più possibilità di uscire in fretta dall’aereo in caso di incidente. Le statistiche rivelano che molte vittime non muoiono a causa dell’impatto ma per l’inalazione di fumo o per l’incapacità di evacuare rapidamente. La velocità di fuga è cruciale per la sopravvivenza.
Consigli su dove sedersi
Perciò il posto migliore si trova vicino a una porta di emergenza, preferibilmente nella parte posteriore della cabina, e non sopra le ali, dove è più complesso aprire le uscite. Durante ogni volo gli assistenti di volo ricordano anche di tenere la cintura allacciata e di conoscere la “brace position”, la postura da assumere in caso di impatto per proteggere testa e corpo. Ben Sherwood, autore del libro Il club dei sopravvissuti, sottolinea che l’80% degli incidenti avviene entro i primi tre minuti dal decollo o negli ultimi otto minuti prima dell’atterraggio. Essere pronti in quei momenti può ridurre i danni.
La preparazione e la prontezza sono determinanti, più del singolo posto
Dati e analisi non bastano da soli per garantire la salvezza. Quello che conta molto è come i passeggeri gestiscono la situazione sul momento. La conoscenza delle procedure di sicurezza, mantenere la calma e la disponibilità a seguire le istruzioni aumenta l’efficacia dell’evacuazione. Sedersi nel posto “migliore” aiuta ma non fa miracoli se non si è preparati a reagire.
Variabilità degli incidenti
Gli studi mettono in guardia anche sul fatto che ogni incidente è diverso. La dinamica dell’impatto e fattori esterni possono cambiare il rischio in modo significativo. Per questo i consigli generali si devono sempre accompagnare a un atteggiamento attento a bordo, come controllare preventivamente le vie d’uscita e osservare le dimostrazioni di sicurezza. Piccoli gesti possono fare la differenza tra salvarsi e restare coinvolti in danni gravi.
L’attenzione alla posizione a bordo è una componente importante della sicurezza in volo, ma non esclude l’importanza di comportamenti responsabili e di conoscenza delle regole. Chi vola spesso sa che tutti i posti sono soggetti a rischi diversi, ma con un approccio consapevole si possono aumentare le chance di uscire indenni da situazioni critiche.
