La presentazione dei palinsesti Rai a Napoli ha acceso tensioni inattese. Mentre dentro gli studi si illustravano le novità della prossima stagione televisiva, fuori un gruppo di giornalisti e collaboratori ha manifestato contro la riduzione drastica dei programmi d’approfondimento. Le cancellazioni e i tagli colpiscono nomi noti, suscitando reazioni forti tra chi lavora nel settore.
La protesta davanti agli studi rai: chi sono i protagonisti e cosa chiedono
Ieri, durante l’evento ufficiale a Napoli dedicato ai palinsesti Rai 2025-2026, un gruppo di operatori dell’informazione si è radunato all’esterno per esprimere il proprio dissenso. In prima fila c’era Sigfrido Ranucci, volto noto del programma Report che quest’anno vede ridursi il numero delle puntate da trasmettere. A differenza dello scorso anno quando non aveva partecipato alla presentazione, stavolta Ranucci è sceso in piazza con collaboratori e colleghi.
Al centro della protesta ci sono le limitazioni imposte a diversi format storici dell’approfondimento giornalistico come quelli condotti da Iacona, Sottile e Giletti che subiranno una contrazione significativa delle loro presenze in palinsesto. La richiesta principale è quella di fermare questa politica di tagli che rischia di impoverire il racconto critico offerto dalla Rai al pubblico italiano.
Petrolio sparisce dai palinsesti: il caso giammaria tra delusione ed emozioni forti
Il caso più emblematico riguarda Duilio Giammaria e il suo programma Petrolio che non sarà più presente nella programmazione 2025-26. Il format non tornerà nemmeno nelle sue versioni ridotte pomeridiane come lo spin off “Gocce di Petrolio”. Questa decisione ha spinto Giammaria a unirsi alla protesta con parole cariche di amarezza.
Durante l’intervento pubblico tenuto ieri Giammaria ha mostrato chiaramente tutta la sua sofferenza per la cancellazione del programma definendosi “dispiaciuto e rattristato”. Ha ricordato come nel nostro mestiere le emozioni siano parte integrante della comunicazione: “comunichiamo con gli occhi, con le parole” ha detto trattenendo a fatica le lacrime.
Ha poi citato David Sassoli sottolineando quanto sia fondamentale rispettare chi crea contenuti originali: “la nostra libertà è figlia della giustizia”. Un richiamo forte alle responsabilità dell’azienda televisiva nei confronti degli autori che animano i suoi programmi d’approfondimento.
L’evoluzione travagliata dei programmi d’approfondimento in rai tra collocazioni difficili e ascolti bassi
Petrolio negli anni passati era stato spesso spostato in fasce orarie poco favorevoli o utilizzato come riempitivo nelle serate meno importanti. Queste scelte hanno inciso negativamente sulla capacità del programma di costruire un pubblico fedele capace apprezzarne contenuti complessi ma fondamentali per una corretta informazione pubblica.
Le continue variazioni orarie hanno reso difficile seguire regolarmente la trasmissione provocandone calo negli ascolti. In questo contesto anche altri prodotti simili hanno subito contraccolpi analoghi portando oggi ad una revisione complessiva molto restrittiva da parte della dirigenza Rai nei confronti dell’informazione approfondita.
La scelta finale sembra dettata soprattutto da ragioni economiche ma apre un dibattito ampio sul ruolo pubblico del servizio radiotelevisivo nazionale nel mantenere viva una voce critica attraverso format capaci ancora oggi – nonostante tutto –di stimolare riflessioni importanti sui temi socialmente rilevanti italiani ed esteri presenti nell’agenda pubblica quotidiana.
