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Pronto soccorso intasati e case della comunità vuote: la sanità italiana sotto esame nel nuovo ciclo di inchieste di report

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La situazione della sanità italiana resta in difficoltà, tra ospedali sovraffollati, lunghe attese per esami e un sistema territoriale ancora non pienamente operativo. Domenica 22 giugno alle 20.30 su Rai 3 e RaiPlay, il programma Report rilancia con un ciclo di inchieste che esplorano i nodi politici, sociali e sanitari del Paese. Approfondimenti sulla gestione pubblica, disparità regionali e temi internazionali confermano la complessità delle sfide da affrontare.

Le case di comunità, un progetto bloccato tra carenza di medici e realtà poco operative

L’inchiesta “Case senza comunità”, curata da Giulio Valesini, Lidia Galeazzo e Cataldo Ciccolella con Alessia Pelagaggi, si concentra sulle case di comunità, strutture pensate come cardine dell’assistenza territoriale h24. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza ha stanziato oltre 18 miliardi per queste strutture, ma in molte Regioni restano un progetto incompleto o poco funzionale.

Il numero dei medici di base è calato sensibilmente negli ultimi anni: da 46.000 nel 2013 a circa 38.000 oggi, un dato che condiziona pesantemente la capacità delle case di comunità di garantire assistenza continua. In diverse aree, la scarsità del personale medico rende difficile aprire o mantenere operative le strutture pubbliche previste. Qualche Regione sta pensando di ricorrere a cliniche private per sopperire al gap, una strategia che apre dubbi sul futuro del servizio pubblico e sull’accessibilità dei cittadini all’assistenza sanitaria territoriale.

L’inchiesta documenta visite sul campo, interviste a medici e pazienti, e dati regionali, rivelando come in certi territori le case di comunità restino vuote o limitate a poche attività, lontane dalla promessa assistenza continua. Il quadro evidenzia una disomogeneità forte tra Nord e Sud e pone l’attenzione da un lato sui limiti strutturali, dall’altro sulla gestione delle risorse pubbliche.

Il servizio medico di palazzo chigi e le differenze con l’assistenza pubblica per comuni cittadini

Report ha passato al setaccio anche “palazzo chigi hospital”, un presidio sanitario dedicato ai residenti e al personale della sede ufficiale del governo italiano. La cronista Chiara De Luca, assieme a Eleonora Numico e Carlo Tecce, ha messo in luce un sistema con numeri importanti: quattro medici dirigenti, nove infermieri, oltre a personale amministrativo e specialisti come oculisti e medici del lavoro.

Il costo complessivo supera i due milioni di euro all’anno, tra convenzioni per servizi di rianimazione e assistenza specifica. Il presidio funziona come modello quasi esclusivo, riservato a una cerchia ristretta e protetta. Report ha confrontato questa struttura con le condizioni sanitarie riservate alla popolazione generale, rilevando un divario considerevole in termini di risorse e qualità dei servizi.

L’inchiesta solleva interrogativi sull’equità nell’accesso alle cure e sulla gestione della spesa pubblica in ambito sanitario. Questo confronto diretto evidenzia come alcune fasce privilegiate usufruiscano di assistenza continua e immediata, mentre il sistema pubblico territoriale fatica a garantire servizi essenziali a centinaia di migliaia di cittadini.

Nuove testimonianze sul caso falcone e i sospetti sul ruolo di mori e de donno nella morte di borsellino

Paolo Mondani e Roberto Persia ritornano su vicende legate alla lotta alla mafia e ai misteri irrisolti degli anni ’90. L’inchiesta “Mori va alla guerra” riapre alcuni dossier legati alla presenza di Stefano Delle Chiaie in Sicilia poco prima dell’attentato al giudice Giovanni Falcone, consolidando indizi e svelando nuovi dettagli.

Nel frattempo, la commissione parlamentare antimafia a Roma concentra i lavori sulle connessioni tra mafia e appalti pubblici, mentre emergono accuse contro il generale Mario Mori e il colonnello De Donno. Secondo tali accuse, i due avrebbero avuto un ruolo determinante nell’accelerare la morte del giudice Paolo Borsellino e, al contempo, influenzato il corso delle indagini e dei lavori della stessa commissione.

Questi sviluppi gettano nuova luce sulle ombre di quegli anni difficili, confermando mutamenti nel modo di interpretare eventi rilevanti della storia giudiziaria italiana. L’inchiesta ripercorre fatti, testimonianze e documenti per portare avanti una ricostruzione critica degli accadimenti e dei protagonisti coinvolti.

Il rapporto tra italia ed egitto sotto la lente: il caso giulio regeni e le contraddizioni diplomatiche

Daniele Autieri con Andrea Tornago e Alessandra Teichner si concentrano sulle relazioni politiche e diplomatiche tra Italia ed Egitto, con particolare attenzione agli interessi condivisi e alle tensioni sul terreno dei diritti umani. L’intervista esclusiva al ministro del turismo egiziano Sherif Fathy fa emergere dettagli sulle motivazioni italiane riguardanti la decisione di inserire l’Egitto nella lista dei Paesi considerati sicuri.

Nonostante le accuse rivolte ai servizi di sicurezza egiziani per il coinvolgimento nel rapimento e nell’omicidio di Giulio Regeni, l’Italia ha mantenuto la posizione di sostegno e collaborazione, anche nell’ambito delle politiche comuni con l’Unione Europea. L’inchiesta approfondisce le implicazioni politiche di questa scelta, i retroscena diplomatici e le ripercussioni sul piano internazionale.

La ricostruzione evidenzia il delicato equilibrio tra esigenze economiche, turistiche e di sicurezza, da un lato, e le denunce sui diritti umani dall’altro, mettendo in luce un quadro complesso e poco trasparente per l’opinione pubblica.

San siro: trattative in corso e interessi immobiliari nella ristrutturazione dello stadio milanese

Luca Chianca e Alessia Marzi raccontano la lunga vicenda legata alla ristrutturazione dello stadio San Siro a Milano. Dal 2017 il sindaco Giuseppe Sala dialoga in esclusiva con le società Milan e Inter per la vendita dell’impianto e per progettare un’area che includa un nuovo stadio, un hotel e un centro commerciale.

Della vicenda emerge uno scenario di interessi immobiliari e speculazioni economiche che coinvolge vari soggetti, ma resta opaco chi realmente trarrà benefici da questa operazione e in che misura. Il destino di San Siro, simbolo dello sport milanese e italiano, continua a essere sospeso tra progetti ambiziosi e dubbi sulla fattibilità.

L’inchiesta analizza i passaggi burocratici, gli accordi preliminari e le posizioni degli attori coinvolti, offrendo un quadro aggiornato che solleva interrogativi sull’impatto urbanistico e sociale dell’intervento.

La guerra in ucraina apre la strada allo sfruttamento di risorse agricole e minerarie

Chiude la puntata l’inchiesta “AAA Ucraina vendesi”, di Manuele Bonaccorsi e Chiara D’Ambros con Madi Ferrucci, che denuncia come il conflitto in Ucraina abbia favorito l’acquisizione di terreni agricoli e risorse minerarie non solo da parte della Russia, ma anche di grandi compagnie europee e americane.

Attraverso accordi imposti durante l’amministrazione Trump e le richieste del Fondo Monetario Internazionale, queste società stanno comprando vasti territori e materie prime, mettendo a rischio la sopravvivenza dei piccoli agricoltori locali e l’equilibro sociale nelle campagne ucraine.

L’inchiesta raccoglie testimonianze dirette, dati economici e documenti ufficiali, evidenziando come la guerra si traduca in un nuovo tipo di occupazione, identificando attori finanziari e politici che giocano un ruolo chiave in questa realtà. Le conseguenze per la popolazione ucraina si mostrano già gravi sotto il profilo sociale e ambientale.

Written by
Giulia Rinaldi

Giulia Rinaldi osserva il mondo con occhio critico e mente curiosa. Blogger fuori dagli schemi, scrive di cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute con uno stile personale e tagliente, mescolando analisi e sensibilità in ogni articolo. Il suo obiettivo? Dare voce a ciò che spesso passa inosservato.

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