
La cinquina finalista del Premio Strega 2025 è stata annunciata a Benevento, con Andrea Bajani in testa. I finalisti affrontano temi di memoria, famiglia e dolore, e saranno presentati in un tour che culminerà nella premiazione a Roma il 3 luglio. - Unita.tv
Il teatro romano di Benevento ha ospitato l’annuncio ufficiale della cinquina finalista del Premio Strega 2025. Tra i titoli selezionati spicca l’opera di Andrea Bajani, fresco vincitore del premio Strega Giovani, seguito da autori come Nadia Terranova e Elisabetta Rasy. Il confronto letterario si avvia verso le fasi conclusive con una serie di libri che raccontano storie personali e riflessioni sulle relazioni familiari, la memoria storica e il dolore.
La cinquina finalista e i voti ottenuti
Andrea Bajani si è imposto in testa alla classifica ottenendo 280 voti per “L’anniversario” , romanzo proposto da Emanuele Trevi. Si tratta di una storia intensa che esplora il rapporto conflittuale fra il protagonista e i suoi genitori, segnato da violenze e incomprensioni, una narrazione che affronta il tema della crescita personale e della fuga da un ambiente familiare oppressivo.
Al secondo posto si posiziona Nadia Terranova con “Quello che so di te” , segnalato da Salvatore Silvano Nigro, con 226 voti. La scrittrice mette a fuoco la memoria di una bisnonna attraverso la nascita della propria figlia, ricostruendo un capitolo oscuro della storia italiana legato agli istituti psichiatrici nel primo Novecento.
Terzo e quarto posto della classifica
Il terzo e quarto posto sono occupati rispettivamente da Elisabetta Rasy con “Perduto è questo mare” , con 205 voti, e da Michele Ruol che con due opere, “Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia” e “Chiudo la porta e urlo” , raggiunge 180 voti in ex aequo.
Il significato delle opere finaliste
“L’anniversario” di Bajani racconta di un uomo che, dieci anni dopo aver lasciato la casa paterna, ripercorre la difficile infanzia con una madre soggiogata e un padre autoritario. Il viaggio tra ricordi e rimpianti crea un quadro intenso del bisogno di liberarsi da legami velenosi. Il tema della crescita si intreccia con la sofferenza familiare che blocca ogni possibilità di dialogo autentico.
Con “Perduto è questo mare”, Elisabetta Rasy ambienta la vicenda in una Napoli dilaniata dalla guerra. Il racconto si focalizza sulla separazione di una ragazzina dal padre e sulla resistenza femminile in un contesto sociale spesso ostile. La morte di Raffaele La Capria diventa spunto per rievocare ricordi personali e rappresentare un’Italia complessa, dove condizionamenti culturali pesano ancora sulle donne.
Memoria e maternità in quello che so di te
Nadia Terranova, con “Quello che so di te”, mette al centro la malattia mentale e l’istituzionalizzazione negli anni ’20 in Sicilia. La bisnonna Venera subisce il peso dello stigma e della sofferenza dopo la perdita di una figlia. Questo diario familiare, che l’autrice scava con attenzione, svela il lato nascosto della psichiatria storica e tocca corde intime legate alla maternità e alla memoria collettiva.
Le riflessioni di michele ruol e giuseppe antonelli
Il romanzo di Michele Ruol parte da un lutto inimmaginabile: la perdita di due figli. La narrazione esplora il dolore profondo e la ricerca di una nuova esistenza senza negare la presenza del passato. Gli oggetti sparsi nella casa diventano simboli di una vita spezzata e testimoniano il legame perduto, creando un racconto intimo sul trauma e sulla resilienza.
Giuseppe Antonelli, in “Chiudo la porta e urlo”, getta luce sulla figura del poeta Raffaello Baldini, considerato tra i grandi narratori italiani del Novecento. Attraverso incontri con familiari e amici, ma soprattutto grazie a estratti delle sue poesie, Antonelli disegna un ritratto intimo e lontano dalle luci della ribalta. Il testo alterna biografia e riflessione sull’arte poetica, rivelando un lato poco noto di Baldini.
L’evento astrologico e il toto strega
Durante la serata a Benevento, l’astrologo Simon & the stars ha evidenziato il legame che unisce l’astrologia alle storie narrate. Ha definito lo zodiaco come una vera e propria macchina narrativa, sottolineando come i segni abbiano caratteristiche potenti per raccontare vicende umane. L’illustratrice MP5 ha creato un manifesto abbinando un segno zodiacale a ogni libro della dozzina, dando vita al “toto strega” che ha coinvolto circa mille partecipanti online. Nei giorni a venire saranno resi noti i vincitori di questa edizione.
Lo strega tour e la notte finale a roma
La cinquina si presenterà al pubblico attraverso 18 appuntamenti, incluso un incontro all’estero previsto per il 17 giugno a Varsavia presso l’Istituto Italiano di Cultura. Il tour attraverserà diverse città italiane aiutando i lettori a conoscere i finalisti da vicino. Prima della serata conclusiva del 3 luglio, la Scuola Holden organizzerà un silent book party presso il museo MAXXI a Roma. La premiazione avverrà nel giardino del museo nazionale etrusco di Villa Giulia, con diretta televisiva su Rai 3 condotta da Pino Strabioli. Questo momento chiuderà il festival, celebrando la letteratura contemporanea dentro una cornice storica e culturale di rilievo.