La serie coreana di successo, Squid Game, ha acceso un dibattito internazionale a causa della scelta dell’attore per un personaggio transgender nelle stagioni 2 e 3. Questo episodio ha evidenziato differenze culturali e sensibilità diverse tra il pubblico orientale e quello occidentale, portando a discussioni sul tema della rappresentazione autentica delle minoranze sessuali nel mondo dello spettacolo.
la risposta di hwang dong-hyuk sulle critiche al casting
Il regista e ideatore di Squid Game, Hwang Dong-hyuk, ha voluto spiegare le ragioni dietro la decisione del casting durante un’intervista con Entertainment Weekly. Hwang ha detto che in Corea del Sud non esiste una comunità di attori transgender pubblicamente riconosciuti e usciti allo scoperto, diversamente da ciò che avviene negli Stati Uniti e in altri paesi occidentali.
La scelta dell’attore per il personaggio di Hyun-ju e la controversia nel casting
Il personaggio di Hyun-ju in Squid Game rappresenta una donna transgender, ex soldato delle forze speciali, che prende parte al gioco per ottenere i soldi necessari per l’operazione di cambio di sesso. La sua interpretazione, affidata a Park Sung-hoon, un attore cisgender, ha suscitato molte reazioni dopo l’uscita della seconda stagione. Il dibattito si è intensificato perché, a differenza di altre produzioni che cercano attori transgender per ruoli simili, qui è stato invece scelto un interprete eterosessuale.
Gran parte delle critiche arrivano soprattutto dal pubblico occidentale, dove la rappresentazione delle minoranze sessuali è tema di crescente attenzione e partecipazione. Il fatto che Park Sung-hoon abbia nuovamente interpretato Hyun-ju anche nella terza stagione, prodotta insieme alla seconda, ha poi confermato la scelta del team di produzione, senza cambiamenti in corsa.
Impegno futuro verso un casting più inclusivo nelle produzioni asiatiche
Hwang Dong-hyuk ha ammesso che questa esperienza è stata importante per lui dal punto di vista professionale e personale. Ha promesso di impegnarsi in futuro per trovare soluzioni che permettano di coinvolgere attori appartenenti alle minoranze sessuali, non solo transgender ma più in generale.
Ha riconosciuto però che, nell’odierna cultura di paesi come Corea, Giappone e Cina, la strada verso una rappresentazione piena e autentica resta ancora molto lunga. Il regista spera che nel prossimo futuro si affermi una società più aperta e accogliente, capace di sostenere attori transgender e altri soggetti marginalizzati nel mondo dello spettacolo.
la posizione di park sung-hoon sull’interpretazione di Hyun-ju e la reazione del pubblico
Anche Park Sung-hoon ha preso posizione sulle critiche ricevute, sottolineando di non aver mai voluto offendere nessuno impersonando un personaggio transgender. L’attore ha raccontato di aver affrontato le preoccupazioni iniziali della comunità LGBTQ+ ma di aver ricevuto un grande sostegno e affetto dopo l’uscita della stagione 2.
Il suo punto di vista sul personaggio va oltre l’identità di genere di Hyun-ju. Park ha evidenziato le molte altre caratteristiche della protagonista, come il coraggio, la generosità e il ruolo di leadership all’interno della storia. Ha confessato che interpretare Hyun-ju gli ha permesso di apprendere molto sul valore umano del personaggio.
La seconda stagione si è conclusa con una feroce battaglia, da cui Hyun-ju è uscita viva. Resta ancora aperta la domanda se sopravviverà anche alla stagione finale, attesa su Netflix il 27 giugno 2025.