
Piero Chiambretti analizza il successo di Stefano De Martino, sottolineando il ruolo della sua presenza costante in tv e mettendo in guardia da paragoni eccessivi con icone del passato, mentre racconta anche la breve esperienza a Mediaset con un format poco fortunato. - Unita.tv
Stefano de martino è senza dubbio uno dei volti più presenti e discussi della televisione italiana di questa stagione. Piero chiambretti, conduttore storico della tv, ha espresso il proprio punto di vista sul successo e le prospettive del collega, soffermandosi sui fattori che hanno contribuito alla sua affermazione e mettendo in luce i limiti di certi paragoni con icone della tv del passato.
Il giudizio di piero chiambretti su stefano de martino
Ospite di Lo Sgabuzzino, programma YouTube condotto da Riccardo Bocca, piero chiambretti ha affrontato il tema delle performance di stefano de martino con una valutazione equilibrata. Ha definito de martino più una novità che un vero e proprio fenomeno televisivo, sottolineando come la sua simpatia napoletana, l’aspetto da “bel ragazzo” e il modo spigliato di condurre abbiano giocato un ruolo chiave nella sua affermazione.
Chiambretti ha evidenziato il distacco tra il modo di condurre di de martino e quello di amadeus, che rappresentava la generazione precedente, una differenza che forse ha contribuito a rinnovare l’attrattiva dello spettatore. L’attenzione strategica di rai 1 verso de martino ha fatto il resto, garantendogli una vetrina importante per farsi conoscere e consolidare la propria presenza nel palinsesto.
Al tempo stesso, il conduttore piemontese ha smontato paragoni che sembrano prematuri. Definire de martino un “fenomeno” o una nuova versione di renato arbore rischia di sovrastimare il suo ruolo, visto che arbore vanta una carriera e un impatto ben più ampi e radicati nella storia della tv italiana. Nonostante tutto, chiambretti ha riconosciuto a de martino caratteristiche che potrebbero permettergli di durare nel tempo e consolidare la sua posizione.
L’abitudine al piccolo schermo come chiave del successo
Il successo di un conduttore, secondo chiambretti, non dipende solo dal talento ma anche dall’abitudine che il pubblico crea verso il personaggio. In questo senso, stefano de martino ha potuto accumulare ore davanti al pubblico grazie alla presenza quotidiana su rai 1, con programmi come “affari tuoi” e la conduzione di “stasera tutto è possibile” su rai 2.
Avere una presenza continua in fascia di punta aiuta a consolidare il riconoscimento e la familiarità del pubblico con il conduttore, creando una preferenza che va oltre la singola performance. Questo fattore, combinato con le qualità personali di de martino, ha contribuito alla sua affermazione attuale.
Chiambretti ha sottolineato che, anche se non si può parlare ancora di fenomeno, quello che conta è la capacità di mantenere e rafforzare l’interesse del pubblico con una crescita costante nel tempo. La televisione italiana, lo sappiamo, premia chi riesce a farsi spazio e a mantenersi grazie a una presenza regolare e apprezzata sullo schermo.
L’esperienza di chiambretti a mediaset e la breve vita de “la tv dei 100 e uno”
L’ultima esperienza di piero chiambretti prima di tornare in rai è stata a mediaset, con un progetto che ha avuto scarso successo: “la tv dei 100 e uno”. Il format, incentrato su cento bambini, ha debuttato su canale 5 ma si è fermato già dopo tre puntate, senza avere modo di consolidarsi.
Chiambretti ha commentato la chiusura rapida spiegando che in tv spesso servono almeno due stagioni per costruire un programma, mentre tre appuntamenti sono troppo pochi per far crescere e sedimentare un’idea. La sua osservazione evidenzia come la pazienza delle reti sia limitata, specie quando i risultati iniziali non convincono.
Il conduttore non ha risparmiato una critica alla strategia di mediaset, che dopo la cancellazione di quel programma ha rilanciato un altro prodotto con bambini, “io canto”, senza dedicare spazio ad un progetto nuovo e diverso. Questa scelta riflette una certa logica televisiva commerciale, ma ha lasciato chiambretti deluso per la mancata opportunità di sviluppare “la tv dei 100 e uno”.
In questo modo la sua esperienza testimonia le difficoltà che anche volti noti incontrano nel trovare spazio e fiducia presso le reti, specie quando si cerca di scommettere su format meno convenzionali o innovativi rispetto alla programmazione abituale.