Paul Verhoeven sta lavorando al suo primo film americano dopo 25 anni, intitolato Young Sinner. Il progetto segna il ritorno del regista olandese al thriller erotico, genere che lo ha reso celebre. La sceneggiatura è firmata insieme a Edward Neumeier, già collaboratore in RoboCop e Starship Troopers. Young Sinner si svolge nella capitale degli Stati Uniti e promette un tono più audace rispetto ai precedenti lavori di Verhoeven.
Paul Verhoeven non si ferma e punta su un film che mescola politica ed erotismo in modo diretto e senza filtri. Dopo aver girato per anni soprattutto in Europa, soprattutto Francia dove ha trovato produttori pronti a sostenere le sue idee controverse come per Elle o Benedetta, ora vuole tornare negli Stati Uniti con una storia ambientata a Washington dc. Il regista ha definito il nuovo lavoro come una versione più intensa di Black Book , ma rivolta a un pubblico meno convenzionale e più aperto alle tematiche forti.
Il progetto però deve ancora trovare i finanziamenti necessari: Young Sinner richiede risorse elevate ed è considerato rischioso dai produttori americani per via dei contenuti espliciti e della natura politica della trama. L’idea era cominciare le riprese nel 2024 ma al momento la produzione non è stata avviata ufficialmente.
Young Sinner ruota attorno alla figura di una giovane assistente evangelica di un potente senatore statunitense che nasconde una forte attrazione verso il sesso nonostante la sua fede religiosa profonda. Questo contrasto tra spiritualità rigorosa e desiderio carnale diventa motore narrativo del film secondo quanto dichiarato da Verhoeven durante la presentazione della sua biografia a Parigi.
La vicenda si sviluppa all’interno di Washington dc dove la protagonista viene trascinata in una rete complessa fatta d’intrighi politici internazionali ad alto rischio, spionaggio e tensioni sociali contemporanee legate anche agli eventi recenti come l’assalto al Campidoglio del 2021. Non mancheranno scene esplicite capaci di provocare reazioni forti nello spettatore.
Verhoeven ha spiegato che questa pellicola sarà “politica” ma anche molto personale perché racconta storie umane difficili da rappresentare sul grande schermo senza censure o compromessi narrativi.
Il regista vuole mantenere uno stile cinematografico tradizionale evitando l’uso massiccio della tecnologia digitale nelle riprese o nella post-produzione: “Non voglio aggiungere elementi digitali inutilmente,” ha detto chiaramente Paul Verhoeven riferendosi alla volontà di conservare l’impatto visivo autentico tipico dei suoi lavori passati come Basic Instinct o Attrazione fatale cui fa riferimento direttamente definendo Young Sinner una versione più innovativa ma fedele allo spirito originale dei thriller psicologici anni ’80-’90.
Per rendere credibile l’aspetto politico-spionistico del racconto si è confrontato con Ron Marks, ex agente dei servizi segreti americani che gli ha fornito dettagli sull’assalto al Campidoglio oltre ad approfondimenti sulle dinamiche dello spionaggio moderno negli Stati Uniti; questo approccio testimonia l’intenzione precisa del regista nel voler raccontare fatti realisti inseriti dentro situazioni drammatiche intense.
A ottantasette anni Paul Verhoeven continua a sfidare i limiti imposti dalla società attraverso opere spesso definite scandalose proprio per i temi trattati senza mezzi termini quali sesso, violenza, politica, religione. Dopo aver ottenuto sostegno in Francia per titoli provocatori, ora tenta nuovamente la strada americana con Young Sinner, progetto ambizioso sia sotto il profilo economico sia artistico.
La carriera dell’autore comprende successi internazionali alternati a momenti difficili dovuti alla natura controversa delle sue storie. Questa nuova produzione potrebbe segnare uno snodo importante se riuscirà davvero ad arrivare sul grande schermo entro breve tempo. Resta alta quindi l’attesa intorno alle evoluzioni future legate ai fondi necessari, mentre gli appassionati attendono conferme sulla squadra tecnica coinvolta oltre agli interpreti protagonisti ancora da svelare ufficialmente.
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