Nel maggio 2025, papa leone xiv ha compiuto un atto simbolico per ricordare papa francesco, il suo predecessore scomparso poche settimane prima. La visita alla basilica di santa maria maggiore e la deposizione di una rosa bianca sulla tomba di francesco raccontano molto più di un semplice tributo. Anche la sosta precedente al santuario della madre del buon consiglio di genazzano, legato alla spiritualità agostiniana, è parte di questo filo che collega il passato pontificato con quello attuale.
Un’omaggio silenzioso nella basilica di santa maria maggiore
Sabato 10 maggio 2025, papa leone xiv ha scelto un momento di raccoglimento personale alla basilica di santa maria maggiore, uno dei luoghi più significativi per la storia della chiesa di roma. Senza alcun annuncio ufficiale, il pontefice ha deposto una rosa bianca sulla tomba di papa francesco. Un gesto sobrio, ma carico di significato, che ha mostrato rispetto e una continuità spirituale. La scelta della rosa bianca richiama simboli di pace e purezza, amplificando il tono di una visita tutta dedicata alla preghiera e al ricordo.
Poche ore prima, leone xiv si era fermato al santuario della madre del buon consiglio a genazzano, un luogo legato all’ordine agostiniano. Questo ha dato un altro senso alla giornata, visto che il pontefice è il primo papa agostiniano dopo secoli. La visita non è stata solo un omaggio a francesco, ma anche un segnale della propria identità spirituale. La combinazione dei due momenti ha tracciato un percorso intimo nel cuore della fede e della tradizione cattolica.
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Un’eredità condivisa tra francesco e leone xiv
Contrariamente a quanto alcuni potevano pensare, non si tratta di un cambiamento netto nel corso della chiesa. A sottolinearlo è stato monsignor robert prevost, prefetto del dicastero per i vescovi, durante un incontro con cardinali. Ha ricordato come papa leone xiv intenda raccogliere e proseguire l’eredità spirituale e pastorale di papa francesco, senza strappi o divisioni. Questo impegno riguarda anche la dimensione culturale del pontificato, un aspetto spesso meno visibile ma essenziale ai processi interni della chiesa.
Un video, tornato a circolare nei giorni scorsi, mostra proprio prevost accanto a francesco durante un momento informale nel 2023. Nel video si capisce subito un rapporto di confidenza e amicizia tra i due. La battuta dello stesso prevost lascia trasparire non solo il lato umano del pontefice, ma anche la sua capacità di sorprendere: l’ironia e l’umorismo erano parte dei suoi gesti, anche nei momenti più formali.
L’amicizia tra papa francesco e monsignor prevost: retroscena e ricordi
Monsignor prevost ha raccontato anche un aneddoto personale risalente agli anni in cui francesco era papa. Ricorda che all’inizio pensava di evitare incarichi troppo impegnativi nella gerarchia ecclesiastica, ma poi lo stesso francesco lo nominò vescovo di chiclayo. Il racconto è accompagnato da ironia e spontaneità: «Quando fu eletto dissi: “Va benissimo, ma almeno non sarò mai vescovo”. E invece, due anni dopo sono stato nominato proprio da lui.»
Questo episodio illustra molto del carattere di francesco, sempre pronto a sorprendere e capace di intrecciare gesti apparentemente semplici con forti cariche di significato. L’amicizia tra i due si è costruita anche su questa dinamica di aspettative invertite e di stima reciproca. Sono molti i gesti che, oggi, permettono di leggere il pontefice attuale alla luce di chi lo ha preceduto, rivelando una continuità anche nelle sfide pastorali e nei rapporti interni alla chiesa.
Il ricordo vivo di papa francesco nella chiesa romana
Il ricordo di papa francesco si conferma vivo nella vita della chiesa romana a pochi mesi dalla sua scomparsa. Le iniziative di papa leone xiv dimostrano come il pontefice voglia onorare un cammino iniziato da altri, mantenendo un dialogo aperto con la storia recente. La visita in basilica e il gesto della rosa bianca non sono solo atti simbolici, ma indicano una volontà precisa: mantenere un legame tra un presente difficile e un passato che ha lasciato un segno profondo.