Paolo sorrentino aveva immaginato papa leone xiv anni prima con the young pope

La serie “The Young Pope” di Paolo Sorrentino esplora la figura di Pio XIII, un papa americano interpretato da Jude Law, affrontando temi sociali e intrighi di potere nel Vaticano.
La serie tv *The Young Pope* di Paolo Sorrentino offre un ritratto innovativo e complesso di un papa americano immaginario, esplorando temi di potere, fede e controversie sociali all’interno del Vaticano, anticipando in parte dinamiche reali della Chiesa contemporanea. - Unita.tv

Il lungimirante lavoro del regista Paolo Sorrentino con la serie tv The Young Pope, trasmessa nel 2016 da HBO e poi su Sky in Italia, sembra quasi anticipare eventi reali della storia della Chiesa. Nel racconto, il protagonista è un papa americano, Lenny Belardo, conosciuto come Pio XIII, interpretato da Jude Law. Questa immagine di un pontefice statunitense, all’epoca pura fantasia, si è materializzata con l’elezione di Leone XIV, primo papa proveniente dagli Stati Uniti. La fiction di Sorrentino offre uno spaccato intenso, caratterizzato da un papa fuori dagli schemi e da un Vaticano complesso, dove potere e fede si intrecciano in modo unico.

La serie the young pope e la figura di pio xiii

La serie The Young Pope si distingue per la sua rappresentazione insolita del pontefice. Lenny Belardo, insediato come Pio XIII a 43 anni, è un papa giovane, deciso a scuotere le convenzioni. Spesso fumava e mostrava atteggiamenti poco ortodossi, coltivando una religiosità profonda ma non tradizionale. L’influenza della sua educazione religiosa è evidente, essendo cresciuto da una suora, interpretata nella serie da Diane Keaton, che in una scena memorabile indossa una t-shirt con la scritta «I’m virgin, but this is a very old shirt». Questa scelta mostra una Chiesa vista attraverso le lenti dell’ironia e del dissenso, presente in ogni dettaglio della narrazione.

Intrighi di potere nel vaticano

La storia si addentra anche negli intrighi di potere all’interno del Vaticano, con la figura del Cardinal Voiello personificato da Silvio Orlando. Il cardinale tiene in mano più cellulari, segno della sua influenza e dei giochi dietro le quinte, e coltiva una fede non convenzionale, legata alla passione per Maradona. Questi elementi danno una chiave rivitalizzata alla rappresentazione della Curia, mostrando un ambiente vivo, a volte spietato, con personaggi sfaccettati e umanizzati.

Le posizioni di pio xiii nei confronti di temi sociali

Il papa immaginato da Sorrentino prende posizione netta su questioni sociali delicate, come l’aborto e l’omosessualità. Pio XIII in serie si mostra contrario senza mezzi termini a entrambe, riflettendo un approccio conservatore ma rilanciato con toni accesi. Ciò innesca un dibattito sul futuro del papato narrato e, di rimando, su come Leone XIV, papa reale, possa confrontarsi con simili tematiche, soprattutto rispetto alla linea più aperta fissata da Papa Francesco prima di lui.

Questi aspetti sottolineano la differenza di stile tra i due pontefici, senza però cancellare una continuità nel tentativo di riforma e riflessione sulla fede. La narrazione di Sorrentino propone un confronto interno alla Chiesa, tra rigore e modernità, che continua a essere al centro delle discussioni contemporanee.

I discorsi di pio xiii e il messaggio al mondo

Un passaggio fondamentale della serie è il discorso d’insediamento di Pio XIII, dove Jude Law interpreta un papa dal messaggio duro e distaccato. Dice: «Che cosa abbiamo dimenticato? Dio! E siete voi che l’avete dimenticato. Ma io non vi aiuterò». Afferma di essere servitore di Dio, non degli uomini, invitando i fedeli a riscoprire la loro fede senza aspettare aiuti esterni. La scena si chiude con l’assenza della benedizione papale, sottolineando una distanza mai vista prima fra pontefice e popolo, evidenziata dalla frase sussurrata: «Non lo so se voi mi meritate».

Riflessioni sul fanatismo e la fede

Successivamente, nel racconto, il papa ribadisce di desiderare «grandi storie d’amore» e «fanatici di Dio», definendo il fanatismo come una forma intensa d’amore, mentre tutto ciò che si discosta da questo ideale è solo un surrogato da tenere fuori dalla Chiesa. Parole che spingono all’analisi del ruolo del fanatismo religioso e della sua relazione con la fede vissuta in modo profondo, nel contesto contemporaneo e nelle sfide del mondo moderno.

Questa visione potente, certo estrema, mette a fuoco le tensioni che attraversano la Chiesa oggi, sfruttando la finzione per raccontare una realtà più complessa e sfaccettata. Ecco perché la serie resta una fonte preziosa per capire non solo la fedeltà religiosa, ma anche i moti interiori di chi guida la massima autorità spirituale nel mondo.