Oggi il consiglio di stato impone alla rai di negoziare con sanremo per il festival della canzone italiana
La sentenza del consiglio di stato impone alla rai di negoziare con il comune di sanremo per il festival della canzone italiana, aumentando i costi e riconoscendo l’importanza dell’amministrazione locale.

Il Consiglio di Stato ha ordinato alla Rai di trattare con il Comune di Sanremo per la gestione del Festival della Canzone Italiana, imponendo una revisione dei costi e un maggiore coinvolgimento dell’amministrazione locale. - Unita.tv
La recente sentenza del consiglio di stato ha stabilito che la rai deve avviare trattative con il comune di sanremo per organizzare il festival della canzone italiana. Questo verdetto arriva dopo mesi di tensioni e contrasti tra viale mazzini e l’amministrazione locale. La decisione comporterà costi maggiori per la rai rispetto a quanto inizialmente previsto, confermando il ruolo determinante del comune nella definizione dell’evento musicale più seguito in italia.
La sentenza del consiglio di stato e le sue conseguenze sui rapporti tra rai e comune di sanremo
Il consiglio di stato ha respinto tutti gli appelli presentati dalla rai, ribadendo il diritto del comune di sanremo di partecipare attivamente alla gestione e alla programmazione del festival. Secondo la sentenza, la rai non può escludere il dialogo con il comune e deve riconoscere le condizioni imposte dall’amministrazione locale, che ha approvato una delibera precisa per la scelta del partner incaricato di trasmettere e organizzare le prossime tre edizioni della kermesse canora. Questo pronunciamento interrompe di fatto i tentativi di viale mazzini di procedere in autonomia, costringendo l’azienda pubblica a riconsiderare i propri piani economici e organizzativi.
Divergenze tra rai e amministrazione locale
Va considerato che la collaborazione con il comune di sanremo si è rivelata negli ultimi mesi complicata, al punto che la rai si è vista costretta a inviare anche una diffida nei confronti degli enti locali. Le divergenze riguardavano in particolare le richieste avanzate dal municipio, giudicate eccessive dalla rai, e la necessità di individuare un accordo che contemperasse le esigenze di entrambe le parti, senza ledere i diritti di chi detiene la titolarità dell’evento. Con questa sentenza la situazione cambia radicalmente, obbligando la rai a una nuova fase negoziale e a una revisione dei costi da sostenere.
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Il ruolo di carlo conti e la posizione del sindaco di sanremo nelle trattative
Il sindaco di sanremo, intervenuto dopo il pronunciamento del consiglio di stato, ha dato segnali di apertura e volontà di collaborazione con la rai. Una figura chiave nelle trattative è carlo conti, conduttore storico del festival, che gode di una buona reputazione anche all’interno del comune ligure. Alessandro mager, componente dell’amministrazione, ha spiegato all’ansa che conti rappresenta un elemento positivo nell’organizzazione della manifestazione. Lo ha descritto come un uomo empatico, disponibile e molto rispettoso verso i cittadini e i visitatori di sanremo.
Favorire un clima meno teso
Secondo mager, il carattere aperto di conti ha facilitato alcuni incontri e ha contribuito a creare un clima meno teso tra le parti. L’esperienza del conduttore, che ha già guidato numerose edizioni del festival, rappresenta un valore aggiunto nel favorire una mediazione stabile e funzionale alle esigenze sia della rai che del comune. Il sindaco, viste le difficoltà accumulate, sembra ora impegnarsi per evitare ulteriori conflitti e per trovare un’intesa che permetta a sanremo di mantenere il ruolo di protagonista nella realizzazione dell’evento.
Le rivendicazioni del comune di sanremo sulla gestione del festival e le implicazioni economiche
Il cuore delle controversie tra rai e comune riguarda la delibera approvata dall’amministrazione locale, che fissa requisiti e vincoli per il soggetto che dovrà gestire le prossime edizioni del festival. Il comune ha definito richieste precise, forse più rigide rispetto a quelle inizialmente previste dalla rai, facendo leva sul valore culturale ed economico della manifestazione per la città. La delibera non solo ha individuato la rai come unico offerente ma ha anche sottolineato l’importanza di tutelare gli interessi del territorio sanremese.
Riflessi economici
Queste condizioni hanno spinto la rai a rivedere la stima delle risorse da impiegare nell’organizzazione, con un aumento dei costi che si rifletterà nel budget generale dedicato all’evento. Il comune, dal canto suo, ha voluto chiarire che la sua posizione non riguarda solo questioni economiche, ma anche la volontà di garantire il rispetto delle peculiarità sanremesi e la centralità della città durante il festival. Questo approccio ha creato un terreno di confronto difficile, dove si sono alternate richieste di maggiori diritti di rappresentanza e la necessità da parte della rai di mantenere una gestione equilibrata e sostenibile.
L’obbligo a negoziare previsto dalla sentenza impone alla rai di non sottovalutare la potenza contrattuale del comune e di entrare in una fase di confronto diretto che dovrebbe portare a un accordo condiviso. Questo processo rischia di allungare i tempi di preparazione dell’evento e di modificare l’impianto definito negli anni precedenti.