
Il caso di Chiara Poggi, uccisa nel 2007, riapre con nuovi sospetti e incongruenze legate alla famiglia Cappa, cugina della vittima, mantenendo vivo il mistero nonostante la condanna di Alberto Stasi. - Unita.tv
Il caso di Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007 nella sua abitazione a Garlasco, torna a suscitare attenzione dopo 18 anni. Accanto alla condanna definitiva di Alberto Stasi, emergono elementi che riguardano i parenti della vittima, in particolare la famiglia Cappa. Anche se nessuno è formalmente indagato, nuove incongruenze e rapporti non chiariti riaccendono i riflettori su questa famiglia. Una vicenda complessa, fatta di dettagli poco chiari e testimonianze contraddittorie, che riapre discussioni su quanto accaduto quella tragica estate.
Il ruolo della famiglia cappa e i legami con chiara poggi
La famiglia Cappa è composta da Ermanno Cappa, avvocato noto e ammirato da Chiara Poggi, sua moglie Maria Rosa e le loro figlie gemelle, Paola e Stefania, cugine della vittima. Un elemento emerso durante le indagini riguarda il possesso di un duplicato delle chiavi della villetta di via Pascoli, luogo dell’omicidio. Questo fatto non ha mai portato a indagini formali nei confronti dei Cappa, né all’epoca né con la riapertura del caso che coinvolge Andrea Sempio come possibile coautore insieme ad Alberto Stasi.
I rapporti tra i membri della famiglia, comunque, non sono mai stati semplici. Alcuni episodi rimasti poco chiariti e le dichiarazioni alterne di diversi familiari hanno mantenuto alta la curiosità sia dell’opinione pubblica che degli investigatori. Per parecchi l’esistenza del duplicato chiave e le tensioni all’interno del nucleo familiare rappresentano un punto oscuro della vicenda, mai completamente illuminato. Gli elementi non concordi e i silenzi dei Cappa sono un nodo ancora da sciogliere quando si parla del delitto di Chiara.
Incongruenze nelle telefonate e versioni contraddittorie tra i cugini
Al centro dell’attenzione anche alcune telefonate che dovrebbero aver avuto luogo il 12 agosto 2007, il giorno prima dell’omicidio. Stefania Cappa ha più volte cambiato versione riguardo a un presunto contatto telefonico con Chiara. “Inizialmente dichiarò di aver chiamato la cugina verso mezzogiorno per organizzare un incontro. Nei successivi aggiornamenti, ha variato l’orario a ‘tarda mattinata’ e poi ha detto di non ricordare con precisione.” Questo dettaglio si fa ancora più strano se si considera che nei tabulati telefonici ufficiali la chiamata non risulta.
Questa discrepanza mette in evidenza una possibile falsità nelle testimonianze, dove si alternano ricordi vaghi e silenzi. Parallelamente, un altro punto oscuro riguarda Paola Cappa, già fragile a causa di problemi di salute mentale e un tentato suicidio pochi giorni prima del delitto. In tv, Paola ha rivelato di aver subito una violenza sessuale da bambina, evento mai denunciato e senza approfondimenti investigativi.
Più recente è un messaggio vocale inviato a un amico, Francesco Chiesa Soprani, in cui Paola afferma di essere stata coinvolta con altri per “aiutare i carabinieri di Vigevano a incastrare Stasi”. Questa circostanza getta nuova luce sulle vicende giudiziarie e potrebbe testimoniare pressioni o manovre nell’ambito delle indagini. Resta da capire quale peso abbia avuto questo episodio dentro e fuori le mura familiari.
L’incontro con fabrizio corona e l’interesse mediatico che riemerge
Non solo aspetti giudiziari ma anche incontri recenti aumentano l’interesse intorno alla famiglia Cappa. Paola e Stefania hanno incontrato Fabrizio Corona, noto personaggio del giornalismo scandalistico, un episodio che ha fatto discutere per i possibili risvolti mediatici e giudiziari. La presenza di Corona aggiunge un diverso livello di attenzione al caso, quasi a voler riportare in cima alle cronache un fatto ancora pieno di misteri.
L’incontro con Corona non risulta casuale, ma parte di un tentativo di far emergere nuove verità o forse di alimentare sospetti. Questa dinamica contribuisce a mantenere vivo il clamore intorno a una storia che ha segnato la cronaca italiana. A distanza di quasi due decenni, la vicenda resta aperta a nuove interpretazioni, alimentate da testimoni che cambiano versione, telefonate fantasma e interventi esterni. I fatti richiamano una realtà fatta di tensioni familiari e nodi mai sciolti, in cui ogni dettaglio può incidere sul racconto complessivo degli eventi.
Il delitto di Chiara Poggi continua a interrogare e dividere, tenendo presente che la giustizia ha condannato Alberto Stasi, ma più di qualcuno resta convinto che tutto non sia stato ancora detto. Del resto, i fatti recenti intorno ai Cappa mostrano che, anche dopo tanti anni, questo caso non ha perso nulla della sua capacità di sorprendere e scuotere.