Home Nuove indagini sul caso Garlasco: trovato un martello nel canale di Tromello dopo 18 anni dall’omicidio di Chiara Poggi

Nuove indagini sul caso Garlasco: trovato un martello nel canale di Tromello dopo 18 anni dall’omicidio di Chiara Poggi

Nuove rivelazioni di un supertestimone riaccendono l’inchiesta sul delitto di Chiara Poggi a Garlasco, con perquisizioni e il ritrovamento di un martello nel canale di Tromello.

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Il caso dell'omicidio di Chiara Poggi a Garlasco, aperto dal 2007, si riaccende grazie a un supertestimone e al ritrovamento di un martello nel canale di Tromello, che spingono gli investigatori a nuove perquisizioni e approfondimenti. - Unita.tv

Il delitto di Chiara Poggi, avvenuto nel 2007 a Garlasco, continua a muovere il mondo della cronaca giudiziaria, a distanza di quasi due decenni. Un testimone inatteso ha rotto il silenzio e fornito elementi che stanno spingendo gli investigatori a riesaminare i fatti con nuovi strumenti. Le recenti perquisizioni e il ritrovamento di un martello nel canale di Tromello riaccendono l’attenzione sul caso, ancora aperto e pieno di zone d’ombra.

Il ruolo del supertestimone e le perquisizioni a carico degli indagati

La mattina del 2025 ha visto i carabinieri impegnati in una serie di perquisizioni domiciliari che coinvolgono persone vicine a Chiara Poggi all’epoca del delitto. Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, insieme ad altri due giovani è finito nel mirino degli investigatori. Questi ragazzi, poco più che diciottenni nel 2007, si trovano al centro dell’attenzione dopo che un supertestimone ha deciso di parlare per la prima volta dopo anni di silenzio. Le sue rivelazioni hanno dato indicazioni precise: un canale nei dintorni di Tromello, nei pressi della ferrovia, potrebbe nascondere l’arma utilizzata nell’omicidio. Questa pista ha spinto le forze dell’ordine a svolgere un’opera di dragaggio del corso d’acqua, assistite dai vigili del fuoco, alla ricerca di prove materiali.

Le motivazioni dietro la reticenza del testimone per tutti questi anni non sono state spiegate, ma il suo intervento ha rilanciato un’inchiesta che sembrava avviata a un lento archiviazione. Le perquisizioni effettuate coinvolgono le abitazioni degli indagati, con l’obiettivo di trovare collegamenti o altri indizi utili. Il lavoro degli investigatori punta a verificare ogni elemento nuovo, anche se non mancano le difficoltà legate al tempo trascorso e alla preservazione delle tracce.

Il ritrovamento del martello: una possibile chiave del mistero

Dai lavori di rimozione e controllo nel canale, esteso per circa 300 metri, è emerso un martello, oggetto che gli inquirenti considerano il reperto più interessante. Questo elemento trova una possibile corrispondenza nelle prime valutazioni medico-legali svolte dopo il fermo incubo di Chiara Poggi. Già allora si indicava un attrezzo contundente di forma simile a un martello come possibile arma del delitto. L’oggetto ritrovato, seppur non confermato come arma, riapre molte domande su chi l’abbia gettato nel canale e in quale momento.

La prudenza è d’obbligo: fonti investigative sottolineano che, pur trattandosi di un reperto compatibile con la tipologia dell’arma, potrebbe essere semplicemente un oggetto di uso quotidiano, senza legami diretti con l’omicidio. Altri materiali recuperati tra i fondali includono un bracciolo di sedia in ferro e alcuni frammenti metallici senza identificazione chiara. Questi reperti saranno sottoposti a esami approfonditi per stabilire eventuali tracce biologiche o impronte digitali.

Di particolare interesse è la mancanza di riscontri su un altro oggetto menzionato dal supertestimone: un attizzatoio da camino, che avrebbe visto gettare nel canale, ma che non è stato trovato durante il dragaggio. Questo elemento crea ulteriore mistero e potrebbe portare a nuove ricerche nelle prossime settimane. Il caso Garlasco, quindi, si riapre con nuovi tasselli che destano attenzione e coinvolgono ancora una volta forze dell’ordine e magistratura.

Il lavoro delle autorità continua con la ricerca di conferme e la raccolta di elementi sempre più precisi, in un’indagine che ha segnato profondamente la città di Garlasco e la cronaca italiana. Nonostante il tempo passato, il desiderio di verità non si è spento.