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nuova svolta nelle indagini sull’omicidio di chiara poggi: l’impronta 44 al centro delle attenzioni

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L’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto del 2007 a Garlasco, torna sotto i riflettori grazie a un elemento che era stato trascurato per anni. Un’impronta di scarpa trovata sul muro della scala che conduce alla tavernetta, dove è stato rinvenuto il corpo della giovane, ora riapre scenari investigativi importanti. La procura di Pavia ha deciso di riesaminare questa traccia con nuovi esami tecnici e punta l’attenzione su una persona in particolare: Andrea Sempio. Questo sviluppo potrebbe cambiare la ricostruzione dei fatti e mettere in discussione le conclusioni precedenti.

La scoperta dell’impronta numero 44 e il suo ruolo nell’indagine

Nel corso delle indagini iniziali del 2007 fu rilevata un’impronta definita “numero 44” sul muro della scala interna alla casa di Chiara Poggi. Per molto tempo questa traccia non ha ricevuto l’attenzione necessaria e non è stata approfondita come meritava dagli investigatori. Solo recentemente gli esperti del Ris di Cagliari hanno rianalizzato i reperti originali e hanno dato nuovo peso a quell’impronta.

Questa impronta appartiene a una scarpa numero 44 ed è stata collegata dalla procura pavese ad Andrea Sempio, un giovane che frequentava abitualmente la casa della vittima. La sua presenza nel luogo del delitto quella mattina diventa quindi oggetto d’indagine più serrata. Il fatto che quell’impronta si trovi proprio sulla parete vicino al punto dove fu trovato il corpo rende questo elemento cruciale per capire cosa sia successo davvero.

Movimenti sospetti all’interno dell’abitazione

La posizione dell’impronta indica movimenti specifici all’interno dell’abitazione nei momenti immediatamente successivi all’aggressione o forse durante essa stessa. Fino ad oggi nessun altro elemento aveva permesso di associare con certezza quella traccia a una persona diversa da Alberto Stasi, condannato per l’omicidio ma attualmente in semilibertà dopo aver scontato nove anni.

Gli esami dei carabinieri del ris su tre tracce fondamentali

Gli esperti militari del Ris hanno concentrato le analisi su tre segni principali raccolti nel luogo dell’aggressione: oltre all’impronta palmare numero 33 e alla già citata impronta scarpa numero 44 c’è anche una traccia ematica denominata “97F”. Questi elementi erano stati trascurati o sottovalutati nelle fasi iniziali ma ora sono tornati protagonisti degli accertamenti scientifici.

Le nuove analisi puntano soprattutto sulla disposizione spaziale delle tre prove: secondo quanto riferito dall’avvocato difensore Antonio De Rensis queste posizioni lasciano ipotizzare la presenza contemporanea sul posto almeno due persone durante l’aggressione contro Chiara Poggi. Se venisse confermata questa tesi cambierebbe radicalmente la dinamica finora accettata dal tribunale.

Indizi che mettono in dubbio le sentenze precedenti

Il reperto ematico “97F” potrebbe contenere informazioni decisive sulle modalità con cui si sono svolti i fatti; mentre le impronte potrebbero indicare movimenti diversi rispetto a quelli attribuiti fino ad oggi solo al principale imputato Alberto Stasi. L’incrocio tra questi dati rende necessario un approfondimento ulteriore per chiarire eventuali responsabilità aggiuntive o alternative rispetto alle sentenze passate.

Implicazioni legali e possibili sviluppi futuri nelle indagini

La riapertura ufficiale delle indagini da parte della procura pavese arriva dopo anni dalla condanna definitiva inflitta ad Alberto Stasi per omicidio volontario aggravato nel caso Poggi. L’attuale posizione processuale dello stesso prevede già misure meno restrittive come la semilibertà concessa dopo nove anni dietro le sbarre.

Tuttavia se emergessero prove concrete riguardo alla presenza effettiva di altre persone coinvolte nella scena del crimine quelle decisioni potrebbero essere messe in discussione davanti ai tribunali superiori o attraverso richieste di revisione processuale avanzate dalla difesa stessa o da nuovi soggetti interessati alle accuse.

Un nuovo protagonista sotto i riflettori

Andrea Sempio viene così indicato come possibile protagonista alternativo o coautore degli eventi drammaticamente conclusisi con la morte violenta della ragazza garlaschese quel ferragosto ormai lontano diciassette anni fa. Le autorità giudiziarie stanno valutando tutte le piste aperte dai risultati scientifici appena diffusi; intanto restano molte domande senza risposta su ciò che realmente accadde dentro quella casa silenziosa quel giorno mattina.

Le prossime settimane saranno cruciali perché verranno effettuate ulteriori verifiche sui campioni biologici, sulle immagini raccolte allora, oltre agli interrogatori diretti ai testimoni potenzialmente utili. Questa fase potrà chiarire se davvero ci siano state più presenze nella scena criminale oppure no, influenzando direttamente lo scenario giudiziario futuro relativo al caso Chiara Poggi.

Written by
Matteo Bernardi

Matteo Bernardi è un blogger versatile che racconta con passione e precisione temi legati a cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute. La sua scrittura unisce rigore informativo e attenzione per i dettagli, con l’obiettivo di offrire ai lettori contenuti aggiornati, accessibili e mai banali. Ogni suo articolo è pensato per informare e stimolare il pensiero critico.

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